Sergio Mattarella a Visso nel 2017
Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per evidenziare «la drammatica condizione in cui ancora versa il territorio marchigiano colpito dal sisma del 2016 e il disagio in cui vivono le popolazioni». Otto in particolare le proposte evidenziate per dare un’accelerata alla situazione. Mattarella, che Acquaroli invita a tornare nelle Marche, sarà a Macerata il 15 ottobre per l’inaugurazione dell’anno accademico di Unimc.
Francesco Acquaroli
Acquaroli scrive: «Ad oltre quattro anni dal sisma che ha gravemente colpito le Marche e gran parte del Centro-Italia, le difficoltà che la ricostruzione di questi territori stanno incontrando esigono un cambiamento di passo, nell’ottica di una ricostruzione veloce ed efficace che coinvolga, con spirito di collaborazione, gli enti del territorio che meglio ne sanno interpretare le esigenze. I gravi ritardi finora accumulati affievoliscono sempre di più la fiducia e le aspettative dei cittadini, delle famiglie e delle imprese marchigiane, che vedono minacciato il loro futuro e quello del territorio, in particolare di quello appenninico, interessato da un graduale ma inesorabile spopolamento. Per invertire la rotta è necessario l’impegno e il coinvolgimento istituzionale di tutti».
Acquaroli continua evidenziando alcune delle iniziative che, in modo più incisivo, possono accelerare l’opera di ricostruzione. Si tratta di otto punti:
«Avvicinare maggiormente la ricostruzione ai territori rafforzando sia la filiera tra Commissario, Regioni e Comuni a cui affidare compiti o delegare funzioni, che la regia delle Regioni, così dando piena attuazione agli strumenti e ai modelli normativi di ricostruzione recentemente messi in campo, con particolare riferimento alla ricostruzione dei centri storici e dei borghi che diffusamente caratterizzano il tessuto edilizio ed architettonico dell’Appennino e delle aree interne delle Marche;
Offrire una normativa stabile e certa a garanzia dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa di ricostruzione pubblica e privata e che aspiri ad una disciplina quadro unitaria ed omogenea, prevedendo anche un Codice Unico per la ricostruzione per favorire la collaborazione dei territori di confine regionali
Definire gli aspetti applicativi ed esecutivi delle disposizioni previste dal D.L. n. 76 del 2020, in materia di contratti pubblici e di accelerazione e semplificazione della ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici, nel pieno rispetto dei principi di trasparenza e legalità;
Potenziare il personale tecnico ed amministrativo per la ricostruzione, sostenere i processi di stabilizzazione, supportare i professionisti impegnati nella ricostruzione privata, anche specificandone i compiti e le responsabilità, circoscrivendo i poteri di controllo degli Uffici Speciali di Ricostruzione;
Definire gli aspetti applicativi ed esecutivi delle disposizioni previste dal D.L. n. 76 del 2020, in materia di contratti pubblici e di accelerazione e semplificazione della ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici, nel pieno rispetto dei principi di trasparenza e legalità;
Potenziare il personale tecnico ed amministrativo per la ricostruzione, sostenere i processi di stabilizzazione, supportare i professionisti impegnati nella ricostruzione privata, anche specificandone i compiti e le responsabilità, circoscrivendo i poteri di controllo degli Uffici Speciali di Ricostruzione.
Programmare e gestire le risorse destinate alla ricostruzione coerentemente con le esigenze della stessa e, con lo sguardo rivolto al futuro, utilizzare le risorse previste dal Recovery Fund per il rilancio e lo sviluppo dei territori del cratere, con una linea di finanziamento specifica per le infrastrutture materiali, compresi gli edifici pubblici strategici, i sotto-servizi di supporto nei Comuni e per l’innovazione digitale pubblica e privata;
Prevedere e completare l’iter legislativo per la fiscalità di vantaggio e gli incentivi alle imprese (Zone Economiche Speciali, sisma ecobonus e altri interventi), misure tese a a sostenere e promuovere il tessuto economico e sociale, imprenditoriale e territoriale, delle aree del cratere, con una attenzione particolare ai giovani e al lavoro».
Tutto questo per Acquaroli «richiede dialogo, confronto e ascolto dal basso, leale collaborazione istituzionale tra i soggetti coinvolti nel processo di ricostruzione, dai Sindaci, a tutte le altre Autorità, anche Ecclesiastiche, alle categorie professionali, accompagnati dal Commissario Straordinario per la ricostruzione. Tali principi di coesione e solidarietà, come in altri momenti che hanno tristemente segnato la storia della nostra Comunità regionale, sono decisivi per superare le criticità oggi esistenti, per ricostruire le Marche e rigenerare lo spirito vigoroso di una terra operosa e grata».
Il presidente Acquaroli ringrazia poi il presidente Mattarella «per l’attenzione e la vicinanza che da sempre ha dedicato alle Marche e al tema della ricostruzione” e afferma per la carica che ha “l’onore di rivestire, il personale impegno e la piena disponibilità ad un proficuo dialogo istituzionale». Infine l’invito a tornare nelle Marche: «La nostra comunità – conclude Acquaroli – che sta ancora soffrendo le ferite del sisma del 2016, sarebbe particolarmente onorata di poterLa nuovamente accogliere per ricevere da Lei, ancora una volta, una parola di conforto e di speranza».
Mattarella dice sì a Unimc: sarà all’apertura dell’anno accademico
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Acquaroli fa tenerezza quando si appella ad un presidente della repubblica che si limita agli appelli. Quello del terremeto fa ormai parte di quello stato politico , che, fallendo, fa fare carriera nel governo della nazione ai falliti. E che sembra che ancora collezionino ciò di cyui sono bravi: i fallimenti.
L’argomento, che ha determinato il crollo della Sinistra in Regione, è una cartina di tornasole per dimostrare che il centrodestra è superiore ai falliti predecessori di Sinistra. Acquaroli si premuri, quindi, di non ricalcare le orme dei falliti predecessori, ma di trovare il sistema per velocizzare tutto l’iter della ricostruzione. Se ci tiene a dimostrare di essere diverso come burocrate e più efficiente come amministratore politico. Ecco perchè avrebbe bisogno di un assessore come Saltamartini in giunta, perchè è uno dalle soluzioni celeri, quando sono possibili. E magari pure per quelle impossibili.
Appellarsi al presidente Mattarella per il terremoto è un po come aspettarsi che intervenga sul governo…