di Monia Orazi
Un ponte tra Italia e Slovenia è nato grazie all’entusiasmo ed alla volontà di una giovane studentessa di Camerino, che sta svolgendo il progetto Erasmus plus nella comunità italiana degli italiani residenti in Slovenia. Si tratta della camerte Chiara Onorati, che stamattina in teleconferenza ha fatto sedere virtualmente intorno ad un tavolo i rappresentanti della facoltà di giurisprudenza Unicam e i rappresentanti del consolato italiano di Lubiana, un deputato, i vertici di Can Costiera, l’organismo istituzionale che rappresenta la minoranza italiana in Slovenia, ente dove la giovane dal 6 luglio scorso, si è impegnata in una serie di attività legate alle 375 ore di stage previste, che hanno comportato lo studio del diritto sloveno e approfondimenti diretti sulle condizioni di vita della minoranza italiana in Slovenia. Ha raccontato Chiara Onorati: «Io ho deciso di intraprendere una nuova esperienza all’estero con il progetto Erasmus+ e nonostante il Covid-19 abbia fatto di tutto per impedirmi di partire, alla fine sono riuscita a partire e avviare il mio stage a Capodistria. E’ nata una collaborazione tra l’Università di Camerino e la Can Costiera e spero vivamente di non essere la sola ma di diventare la prima di tanti altri giovani che verranno qui. Il Coronavirus ha fatto di tutto per impedirmi di partire. Ma ho vinto io con la mia testardaggine. Il 6 luglio ho iniziato il mio stage a Capodistria e per prima cosa mi sono dedicata allo studio della Costituzione slovena e successivamente alle problematiche di integrazione della comunità costiera italiana in Slovenia. Oggi, lo confesso, ho un grande rammarico: vorrei stare ancora qui. Ma come tutte le cose belle anche questa mia esperienza sta arrivando al traguardo. Se mi è stato permesso di poter svolgere questo stage è stato per merito della Can Costiera e del professor Alberto Scheriani che mi ha ospitato». Tra le criticità rilevate dalla giovane la mancata applicazione del bilinguismo in alcuni settori amministrativi, criticità nelle farmacie con le spiegazioni in italiano, nelle poste e nelle banche, per questo la Can Costiera sta lavorando ad un decreto sull’applicazione del bilinguismo, a tutela di quattro comuni costieri in cui ci sono comunità italiane a Capodistria. Alla mattinata sono intervenuti in collegamento da Camerino Rocco Favale direttore di giurisprudenza Unicam, i docenti Lucia Ruggeri, Sara Spuntarelli, Francesco Rizzo, Carlotta Latini, il ricercatore Febo Ulderico Della Torre di Valsassina, mentre da Capodistria tra gli altri il console italiano Giuseppe D’Agosto, Alberto Scheriani presidente Can Costiera, Stefano Cerratto addetto culturale dell’ambasciata italiana, il deputato Felice Ziza, Kristjan Knez direttore del centro Carlo Combi, presidenti delle comunità comunali, stampa locale istriana. Dai docenti Unicam è stata data ampia disponibilità a collaborare sul fronte della formazione riguardante la cultura giuridica italiana, con particolare attenzione al diritto civile, come confermato dalla professoressa Lucia Ruggeri. Un approfondimento tecnico sulla situazione della minoranza italiana è stato fatto dal ricercatore Febo Della Torre.
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