L’istituto comprensivo Sanzio
«Il compito di un’amministrazione comunale è quello di rappresentare un autorevole e sicuro punto di riferimento per l’intera comunità. Nell’affrontare le problematiche legate all’avvio del nuovo anno scolastico, la giunta di Potenza Picena ha invece speso la maggior parte delle proprie energie a fomentare discordie, divisioni e polemiche per coprire le proprie mancanze e gli inammissibili ritardi nella definizione degli interventi necessari ad adeguare i locali dei vari plessi scolastici di Porto Potenza». Così il Pd locale commenta la vicenda relativa all’istituto comprensivo Sanzio, dopo il trasferimento della dirigente scolastica che era stata duramente attaccata da genitori e Consiglio d’istituto. «L’amministrazione Tartabini – continuano i dem – ha ben pensato di additare alla pubblica opinione un “capro espiatorio”, la dirigente scolastica, quotidianamente criticata dalla presidente del Consiglio di istituto nonché consigliere comunale di maggioranza Fermani, e da un neonato comitato genitori. Colpisce che soggetti animati da un’autentica volontà di concordia e mediazione come l’Age di Porto Potenza siano stati dapprima coinvolti poi bruscamente estromessi. È stata persino prodotta una lettera all’Ufficio scolastico regionale in cui si chiedevano provvedimenti esemplari contro la dirigente, ricevendone un’ovvia risposta negativa oltre alla sottolineatura che i soggetti istituzionalmente chiamati ad occuparsi della questione riapertura sono il Comune e la scuola ognuno per le proprie competenze. Infatti, per i genitori che non lo sapessero, il Comune è proprietario degli edifici scolastici, quindi spetta al Comune definire i lavori di adeguamento necessari, finanziarli, affidarli ad una ditta e risolvere le interferenze dovute alla compresenza tra maestranze, personale scolastico e studenti. Ma all’opinione pubblica è stata data in pasto la versione di comodo che tutti gli ostacoli venissero dalla Dirigente, e non dalla volontà di non investire risorse congrue dell’Amministrazione. Questo continuo stillicidio ha alfine prodotto i suoi effetti: è notizia recentissima che la dirigente ha chiesto e ottenuto il trasferimento d’urgenza». Quindi, il Pd sottolinea come ad oggi «ad una settimana dalla riapertura effettiva della scuola, ci ritroviamo senza dirigente e con i lavori – aggiungono – ancora da appaltare. Valeva la pena di creare un putiferio per ottenere questo risultato? Valeva la pena distogliere l’attenzione dal cuore del problema rischiando di veder sovrapporre un cantiere all’attività didattica? Quanto peserà in capo a ragazzi, genitori e docenti questa “vittoria di Pirro” ottenuta dall’amministrazione Tartabini per celare la propria volontà di non investire risorse per risolvere questa emergenza? Non è certo compito di una forza politica giudicare l’operato della dirigente scolastica, ma condanniamo la prepotenza con cui l’amministrazione, pur di non assumersi le proprie responsabilità, calpesta la dignità di altre figure istituzionali e mette in secondo piano gli interessi di studenti e famiglie. Purtroppo la destra di Potenza Picena continua ad inanellare casi esemplari di commistione di poteri, sovrapposizioni di responsabilità e conflitti di interessi. La Fermani porta impropriamente il ruolo di rappresentante della maggioranza in Consiglio di istituto, il presidente del Consiglio comunale e la Giunta finanziano generosamente associazioni che celano malamente la loro natura politica, il vicesindaco che ha una funzione essenziale nel tutelare il patrimonio pubblico è beatamente titolare della farmacia concorrente di quelle pubbliche che di quel patrimonio sono parte integrante. E per finire in bellezza il presidente/consigliere di maggioranza Fermani ci consenta di chiarirle le su vicende che dimostra di non conoscere: l’operazione Ecocittà non nacque per realizzare una scuola ma per riqualificare un’area industriale degradata situata nel cuore del paese». Sulla vicenda del trasferimento d’urgenza chiesto e ottenuto dalla dirigente interviene anche il deputato dem di Potenza Picena Mario Morgoni. «Non entro nel merito delle qualità professionali della dirigente scolastica né sulle conseguenze di questa situazione nella apertura dell’anno scolastico, ma i metodi di stampo squadrista utilizzati nei suoi confronti da parte della destra locale sono inaccettabili – ha commentato – La gogna mediatica a cui è stata esposta e la richiesta di rimozione senza alcuna firma, praticamente anonima, sono una vergogna. Nel Comune di Potenza Picena gli amministratori hanno scambiato il municipio per la casa del fascio ma si dovranno rassegnare a cambiare atteggiamento o a cambiare aria».
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