Il consigliere regionale Luca Marconi
Bancomat assenti, servizi da migliorare, piccolo commercio da sostenere. A questo pensa la proposta di legge approvata all’unanimità durante l’ultima seduta del Consiglio regionale. A presentarla Luca Marconi, capogruppo Popolari Marche – Udc, per sostenere le attività commerciali e i servizi minimi indispensabili nei comuni facenti parte delle Unioni Montane del territorio marchigiano, al fine di contrastare lo spopolamento dei paesini e frazioni.
«Sono contento di questo voto unanime che testimonia la validità della proposta – commenta Marconi -. È necessario, specie oggi dopo questo particolare momento, sostenere il commercio interno di queste zone, sia tutelando i negozi già presenti sia incentivando l’apertura di nuovi esercizi. Il commercio di vicinato rappresenta, infatti, un vantaggio non solo per i commercianti locali, ma anche per i residenti, che non si trovano costretti a dover percorrere lunghe distanze per avere accesso ai prodotti necessari nella quotidianità. La nostra è una regione prevalentemente rurale caratterizzata dall’assenza di grandi agglomerati urbani con una bassa densità abitativa e sempre più assistiamo, purtroppo, a processi di emarginazione economica e sociale nelle zone montane e nei territori interni, anche perché nel tempo si è registrata la chiusura di numerosi servizi, come sportelli bancari e postali, e la riduzione di altri, specie nel settore sanità e pubblica istruzione, che hanno reso ancor più difficile la vita in questi luoghi».
La proposta di legge presentata ha una disponibilità economica per l’anno in corso di 200 mila euro che servirà per concedere contributi alle Unioni Montane per garantire la presenza sul territorio comunale di bancomat polifunzionali attraverso gli uffici postali o le tabaccherie o anche con spazi appositi messi a disposizione dal pubblico. Inoltre sarà possibile per le Unioni Montane avere finanziamenti per stipulare convenzioni per l’erogazione di servizi non esistenti o non sufficienti nell’area individuata, ridurre gli oneri di urbanizzazione per la destinazione d’uso commerciale, concedere a titolo gratuito e per un periodo convenuto, l’uso di immobili in disponibilità ad aziende commerciali che ne facciano richiesta, stabilendo le modalità per l’uso, la gestione, la manutenzione e la restituzione o, infine, applicare l’esenzione dai tributi di propria competenza.
«Nelle zone interne montane più svantaggiate, la permanenza di attività indispensabili come i negozi alimentari, l’ufficio postale, il dispensario farmaceutico è possibile solo – sottolinea infine Marconi -, se sostenuta dall’intervento pubblico. Senza adeguati contributi e agevolazioni la progressiva scomparsa dei pubblici esercizi e di tutte le attività commerciali nelle zone più povere, lontane dalle mete turistiche, diventa inevitabile. Quando chiudono negozi, sportelli e servizi, i residenti rimasti rischiano di andarsene o sono costretti ad aumentare il loro pendolarismo verso il fondovalle».
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