Già il luogo è di per sé portatore di forti emozioni, aggiungervi motivi ulteriori di disagio è operazione assolutamente da evitare. Lo sanno bene quanti operano all’interno del cimitero, ma l’incidente è purtroppo sempre in agguato, quando meno te lo aspetti e nell’ultimo dei luoghi che immagineresti mai. Cimitero di Macerata, pochi giorni fa. L’impresa chiamata dalla famiglia per l’operazione prepara il necessario per mettere l’urna con le ceneri di una giovane maceratese nel fornetto che già ospita i resti di suo padre. Gli operai aprono il fornetto e preparano il tutto, in attesa dell’arrivo dell’urna con le ceneri della donna, portata dai familiari, già evidentemente provati dal lutto subìto. Le persone arrivano, gli operai sono pronti a prendere in consegna l’urna, ma subito qualcuno della famiglia realizza che qualcosa non va. Il fornetto aperto – da persone diverse da quelli presenti – non è quello giusto, il defunto individuato dagli operai non è il padre della giovane i cui resti sono contenuti nell’urna. Hanno preso un morto per un altro, un caso di omonimia, ma senza guardare alla posizione del fornetto, ai numeri e alle date di nascita e di morte. Gelo totale, imbarazzo con gli addetti presenti che si scusano, pur non essendo stati loro a firmare l’incredibile incidente. I problemi non arrivano mai da soli, in effetti. Viene anche chiamata la vedova della persona la cui salma è stata estumulata per errore. Ed anche in questo caso l’impatto emotivo è forte. Una giornata da dimenticare, quasi da metterci una pietra (tombale) sopra, se non fosse che un errore del genere è difficilmente comprensibile.
(l. pat.)
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Che branco de lardelli… e non aggiungo altro
In ITALIA e’ sempre peggio.
…neanche da morti e dentro un fornetto si può stare tranquilli in questa…vita!! gv