di Giulia Mencarelli (Foto di Fabio Falcioni)
«Non c’è opera buffa che non finisca con la morale». Così il critico musicale Enrico Girardi che inaugura la prima degli aperitivi culturali, tenutisi oggi alle 12 presso il giardino dell’ex Asilo Ricci. Dopo mesi di stasi anche la cultura torna ad esserci. «Solo la cultura può riuscire a farci immaginare il futuro. In primis la musica che, facendoci ricordare nostalgicamente il passato, consente anche di transitare nel futuro».
Così la padrona di casa, Stefania Cinzia Maroni, ha aperto gli Aperitivi culturali. Appuntamenti che anticiperanno nella tarda mattinata tutte le date dell’opera con al centro sempre lui, il Don Giovanni, come mito moderno.
Maroni ha ricordato come gli Aperitivi culturali si siano affermati in contemporanea alla nascita dello Sferisterio opera festival (nella sua precedente definizione) all’epoca di Pierluigi Pizzi che ne è stato direttore artistico, al quale ha rivolto un affettuoso augurio per i suoi 90 anni da poco compiuti. «Essere qui rappresenta un miracolo. Una sfida di rilancio» ha detto l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde. Un incontro del tutto incentrato sulla diversa linea che impersona la figura del Don Giovanni: opera buffa o dramma giocoso? Una domanda che ha ricevuto diverse tesi, dalle letture sulla tragicità della situazione (Don Giovanni agli inferi) al suo piegarsi al processo di ‘romanticizzazione’. Un’interpretazione ripresa a più battute dalla voce narrante di Gabriela Lampa che trovava subito l’analisi dettagliata del critico Enrico Girardi. Un Don Giovanni considerato maledetto, segnato fin dal destino alla tragicità della morte. E ancora, il concetto di ambiguità. Ed è proprio sull’ambiguità strutturale dell’opera che Girardi invita sul palco il regista del Don Giovanni, Davide Livermore. Quest’ultimo, incantato dalla lectio del critico, conferma la presente e viva ambiguità dichiarando che «sarà proprio su questo che giocheremo in serata per la prima allo Sferisterio». Quindi, un conclusivo confronto tra la meravigliosità dello svolgersi che solo l’opera Mozartiana di Figaro sarebbe capace di riportare, in contraddizione, (e di nuovo l’ambiguità), con l’imperfezione del Don Giovanni. Un augurio per il debutto della prima in programma per questa sera, oltre che dal regista, arriva anche dal direttore d’orchestra Francesco Lanzillotta.
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