Cuginette violentate dall’orco:
i genitori lo credevano un amico

MACERATA - Imputato un 67enne, compagno della zia delle due minorenni. Per anni si sarebbe approfittato di loro che alla fine hanno trovato il coraggio di raccontare tutto. Lui nega le accuse. Farà il processo con rito abbreviato

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pedofilia

 

di Gianluca Ginella

Due cuginette molestate sessualmente per anni, sin da quando erano piccolissime, dal compagno di una zia, che i genitori credevano un amico di famiglia. Queste le pesanti accuse di cui deve rispondere un maceratese di 67 anni che oggi ha chiesto e ottenuto di fare il processo con rito abbreviato.

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L’avvocato Alessandro Marcolini

Due le vittime delle presunte violenze. Una di loro sarebbe stata abusata sessualmente per nove anni, dal 2007 al 2016, da quando aveva 5 o 6 anni. Lui era una amico dei genitori della bambina ed era il compagno della zia. Si sarebbe approfittato della piccola approfittando proprio del fatto che i genitori si fidavano di lui e gli affidavano la piccola magari per andare a fare una gita o altre volte quando andava a trovarli. Avrebbe costretto la bambina ad una serie di atti sessuali che la minore ha poi riferito nel corso delle indagini. Ma la bambina, ormai diventata maggiorenne, non sarebbe stata l’unica vittima. Anche un’altra minore sarebbe stata abusata, una cuginetta di lei. Secondo l’accusa sarebbe avvenuto per diversi anni anche in questo caso, da quando la piccola, non aveva ancora compiuto i 10 anni fino al 2016. Anni in cui il presunto orco avrebbe continuato ad approfittarsi delle piccole che poi avevano iniziato a farsi delle confidenze e avevano trovato il coraggio di raccontare tutto ai loro genitori. Da lì la denuncia e le indagini che hanno portato all’udienza preliminare che si è svolta questa mattina davanti al gup del tribunale di Macerata. Il 67enne, difeso dagli avvocati Olindo Dionisi e Fabrizio Giustozzi, ha chiesto e ottenuto di fare il processo con rito abbreviato (l’udienza è stata fissata per il 21 ottobre). L’uomo nega con forza di aver commesso gli atti di cui viene accusato. Parte civile si sono costituiti i genitori e le ragazzine, tutelati dagli avvocati Alessandro Marcolini e Simona Nasso.



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