Civitanova liberata dai polacchi,
cerimonia sulle rive del Chienti

ANNIVERSARIO - Domenica 28 giugno, alle 10,30, a Santa Maria Apparente, il sindaco Fabrizio Ciarapica e il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi parteciperanno alla deposizione di una corona di alloro sulla targa del soldato polacco ucciso il 29 giugno 1944

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La cerimonia dello scorso anno

 

Il Comune di Civitanova, in collaborazione con la sezione locale dell’Anpi, organizza una cerimonia per l’anniversario della Liberazione di Civitanova da parte delle truppe del II corpo polacco del generale Wladyslaw Anders (29 giugno 1944).

Domenica 28 giugno, alle 10,30, a Santa Maria Apparente, nelle vicinanze della riva del fiume Chienti, il sindaco Fabrizio Ciarapica e il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi parteciperanno alla cerimonia che si aprirà con la deposizione di una corona di alloro sulla targa del soldato polacco ucciso il 29 giugno 1944. Alle 11, sul ponte della Madonna degli Angeli a Civitanova Alta, si svolgerà lo scoprimento della targa, fatta realizzare in accordo con la Provincia di Macerata, per ricordare il passaggio dei mezzi corazzati delle truppe alleate Lancieri dei Carpazi. Il programma terminerà alle 11,30, nei pressi dei giardini di piazza Gramsci, con la deposizione della corona di alloro sulla lapide della ricorrenza.

«Civitanova ricorda l’anniversario della Liberazione da parte dei sodati polacchi con programma ideato, come nelle precedenti occasioni, nel rispetto delle disposizioni anticontagio in vigore sul territorio nazionale – ha spiegato il presidente del Consiglio comunale Morresi. Si tratta di una cerimonia ristretta se confrontata con il nutrito programma dello scorso anno, che ha visto presenti anche il primo cittadino Norbert Rzepisko e una delegazione polacca di Skawina, città gemellata con Civitanova Marche. Quest’anno l’emergenza sanitaria non permette momenti rivolti alla collettività, ma con le dovute misure abbiamo fortemente voluto ritrovarci per ricordare una data così significativa per la storia della nostra città, per onorare quanti sono morti per liberare la popolazione. La memoria è doverosa ed insieme al ricordo del dramma è importante tenere in mente le tante storie di umanità nate in quel periodo, come la fratellanza».



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