Ieri sera il Consiglio comunale di Pollenza si è riunito in presenza
di Monia Orazi
Cosmari in rosso per duecentomila euro, a causa dei minori incassi per lo smaltimento delle macerie, al via il bando per individuare il direttore generale che sostituirà l’attuale, Giuseppe Giampaoli, quando andrà in pensione, ma potrebbe rimanere altri due anni: a dirlo ieri sera in consiglio comunale a Pollenza il sindaco Mauro Romoli, durante la risposta ad un’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza “La Pollenza che vorresti”, illustrata dal consigliere Antonello Romagnoli, che si è detto preoccupato per la situazione del consorzio. Questo lo ha spinto a chiedere all’amministrazione in merito allo stato del bilancio, alla mancata approvazione del piano d’ambito atteso da anni, all’applicazione della tariffa puntuale ed ai conti del consorzio pubblico di smaltimento dei rifiuti, diventato ormai un’azienda pubblica con oltre cinquecento dipendenti. Romoli, dopo aver definito articolata l’interrogazione ha detto che si stanno effettuando lavori di riparazione, con intervento nella parte strutturale del capannone distrutto dall’incendio dell’estate 2015, che dovrebbe tornare operativo al massimo entro fine 2020, o nei primi mesi del 2020, mentre i macchinari nuovi per la raccolta differenziata sono in deposito a Pollenza presso il capannone ex Italorto.
Riguardo alla richiesta di Romagnoli se ci siano stati interventi degli organi di controllo o delle forze dell’ordine, in merito al bilancio dopo l’assemblea del luglio 2019 il sindaco di Pollenza ha risposto: «Articoli di stampa dopo l’assemblea del 15 luglio 2019 hanno evidenziato, che in quella discussione, il cui verbale è pubblico, siano state rilevate, non irregolarità ma perplessità, circa lo stato dei conti del Cosmari. In quell’occasione fui l’unico sindaco a muovere rilievi ed interrogativi. Sulla stampa è stato scritto che il bilancio si reggeva sui proventi derivanti dallo smaltimento delle macerie. Non credo che gli organi di controllo si siano mossi a seguito dell’articolo scritto da Giuseppe Bommarito o forse sì. Non so se ci sia un’indagine in corso, c’è il segreto istruttorio, so che è stata acquisita documentazione, ma nessuno ha ricevito comunicazioni del Cosmari». E’ in corso l’assunzione di un addetto al controllo di gestione, Romoli ha detto che si sta svolgendo il concorso, si dovrà fare l’esame orale, gli scritti sono già stati completati.
Per individuare il futuro direttore generale che sostituirà Giampaoli, attuale direttore del Cosmari quando andrà in pensione, si porterà alla prossima assemblea dei sindaci la bozza di bando per approvare le modalità di selezione. Il primo cittadino ha evidenziato come in merito ci sono due correnti: chi come lui è per un concorso pubblico con procedura lineare, mentre altri vorrebbero una terna di nomi su cui poter decidere. «Un bando è una procedura pubblica lineare – ha detto Romoli – non vanno adottati criteri di valutazione che non tengano conto della professionalità, per l’attuale direttore si è parlato di una possibile proroga tra 12 e 24 mesi, perchè la procedura qualche mese porta via, per affiancare chi vincerà la selezione. Un altro tema affrontato è quello dello stipendio da dare a questa figura, il compenso di Giampaoli è parametrato su quando il Cosmari aveva 170 dipendenti, mentre ora la società pubblica più grande delle Marche ne ha 550. Se si dà uno stipendio basso il rischio è di non intercettare partecipanti di qualità al concorso».
In merito alla tariffa puntuale, Romoli ha ricordato che la sua applicazione è attiva solo a Castelraimondo e che l’anno prossimo sarà estesa ad altri comuni, al momento è in corso la gara per acquistare i cassonetti intelligenti, in cui depositare i rifiuti, per applicare la nuova tariffa. «La sperimentazione doveva partire a Pollenza – ha svelato Romoli – ma abbiamo alzato le mani, visti i costi notevoli. La Tarip livellerà le tariffe verso l’alto, comporta alti costi per la gestione della struttura informatica ad essa legata». Di fronte alla domanda di Romagnoli a che punto è il piano d’ambito, lo strumento che consente di programmare la gestione del servizio rifiuti, tuttora affidato al Cosmari in house senza gara di evidenza pubblica, il sindaco di Pollenza ha affermato: «Rispetto alla programmazione futura del Cosmari è fondamentale l’approvazione del piano di ambito, già condiviso in assemblee precedenti. Si riunisce oggi l’Ata, assemblea territoriale d’ambito, con il presidente della Provincia Antonio Pettinari per approvare i criteri di individuazione del sito della futura discarica, manca decidere questa partita importante, la localizzazione della futura discarica. La localizzazione puntuale sarà fatta dal gestore, il Cosmari, dall’elenco di 70, 80 siti individuati in base ai criteri dello studio della ditta Oikos». Romoli ha parlato di tre possibili siti per Pollenza, di cui uno al decimo posto, l’altro al 38esimo, parlando anche della costruzione di un impianto a biometano da parte del Cosmari. L’Ata si è regolarmente riunita questa mattina, in videoconferenza tra Pettinari ed i sindaci, ma la discussione sulla discarica, è stata rinviata a venerdì prossimo.
«E’ urgente approvare il piano d’ambito, per far affrontare al Cosmari certi investimenti, non ci è ancora stato inviato il bilancio consuntivo, quando lo avrò lo condividerò con la minoranza, così potrete presentare proposte. Si parla di una perdita di duecentomila euro, a cui sarà fatto fronte attingendo dalle riserve – ha detto il primo cittadino di Pollenza – il bilancio di previsione 2020 sarà condizionato dal cambiamento avvenuto a livello nazionale, riguardo al sistema tariffario. Stimo un aumento delle tariffe del 5 o del 6 per cento. La perdita si è verificata perchè l’anno scorso si è verificato un utile delle macerie più basso, rispetto a quanto preventivato. E’ stato ritrovato amianto nelle macerie, poca roba, ha comportato il blocco delle attività del Cosmari, unico soggetto deputato dalla Regione allo smaltimento delle macerie del sisma in tutte le Marche. Questo ha comportato l’adozione di un nuovo disciplinare di smaltimento, per cui si tratta la metà dei materiali rispetto a prima, facendo rivedere al ribasso le previsioni di incasso». L’ultimo punto toccato da Romoli ha riguardato i crediti che il Cosmari deve incassare da Regione e comuni: «Il Cosmari vanta 8 milioni e 700mila euro di credito bancario dalla Regione a cui ha fatto fronte con linee di credito bancario, che comportano il pagamento di interessi significativi, con un fatturato complessivo di 44 milioni di euro. Altri due, tre milioni di euro il Cosmari li deve incassare dai Comuni, i quali incassano la tariffa rifiuti dai cittadini, non capisco perchè non debbano pagare il Cosmari, tanto più che lo Stato rimborsa i mancati incassi della Tari».
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Ma se da più parti si è sempre detto che la raccolta differenziata (da alcuni chiamata anche “spinta”, nel senso che si cercava di riciclare di tutto e di più) era un treno lanciatissimo e che ogni anno migliorava.
Perché i costi, per i cittadini, aumentano ogni anno e perché la necessità di altre discariche se si ricicla sempre di più?????????