Uno studente durante il colloquio di maturità all’Ite Gentili di Macerata
di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)
«Non è stato facile studiare a distanza e soprattutto il quinto anno. Doveva essere ricco di emozioni. Ci è stato completamente tolto, è una parte che non potremo ricordare». Francesca Piloni ha appena sostenuto la prova di maturità al Liceo Leopardi di Macerata (che comprende Classico e Linguistico). Un maxi esame orale di un’ora e in presenza. Dopo mesi di didattica online anche qui la grande prova che segna il passaggio della fine della scuola dell’obbligo torna vis a vis, tra sollievi e paure per chi ancora deve sostenere l’esame.
Francesca Piloni
Francesca racconta: «È andata bene e hanno cercato di metterci tutti a nostro agio. Abbiamo chiuso questo capitolo. Tornare in presenza è stato un bell’impatto. La scuola è mancata a tutti. Rientrare dopo tanto tempo in un momento così importante come l’esame di maturità (che c’è una volta sola e te lo ricordi per tutta la vita) è stato bello ed emozionante».
Alessandro Bosco
Subito dopo di lei esce dalla porta del liceo Alessandro Bosco. Anche lui «felice e soddisfatto. Avevo un po’ di ansia ma mi hanno messo a mio agio. Mi ha fatto uno strano effetto tornare a scuola, rivedere i professori e alcuni compagni di classe. E poi sono stato il terzo. Da una parte meglio farlo prima, dall’altra essendo tra i primi ho avuto meno tempo per prepararmi. Abbiamo rotto il ghiaccio».
Al liceo Scientifico per entrare studenti e studentesse passano al vaglio della Croce rossa. C’è anche un tappetino intriso di disinfettante per pulire le scarpe. Lungo la via, all’ombra, Nicola Seghetti racconta la sua prova: «Ci hanno aiutato e ci hanno chiesto cose fattibili. E alla fine la presentazione è stata più che altro una chiacchierata. È stato velocissimo. Siamo entrati, ci hanno fatto sanificare mani, scarpe, tutto. I professori stavano a distanza quindi a me hanno fatto togliere la mascherina. Addirittura una professoressa era collegata via Skype».
Nicola Seghetti (a sinistra) insieme a Sveva Mandrelli, Carlo Vaccarini e Alessandro Saitta
Alcuni compagni di Nicola invece aspetteranno diversi giorni prima della prova. Tra di loro Sveva Mandrelli che tira le somme dei mesi di lockdown: «La didattica online da una parte è più comoda perché stai a casa tua. Però è inutile. Sentiamo che ci è mancato qualcosa, soprattutto per materie come matematica e fisica dove la presenza è importante». Anche i suoi compagni Carlo Vaccarini e Alessandro Saitta concordano: «A casa non c’è la stessa concentrazione che a scuola».
All’artistico Cantalamessa si è appena diplomato invece Francesco Maria Cavalieri, 19 anni e «tutto il futuro davanti – dice dietro la mascherina -. L’esame è stato come una grande interrogazione. Un’esperienza unica sia per noi che per i professori.
Francesco Maria Cavalieri insieme a Elena Principi
Ora è finita. Certo – aggiunge – dopo mesi di didattica a distanza trovo un po’ sciocco che l’esame sia stato in presenza. Però mi ha aiutato avere una persona davanti, è molto più semplice parlare. Personalmente la didattica a distanza è stata un gran problema. Per chi non ha un computer o un telefono che non regge è difficile seguire le lezioni. Non siamo stati abbastanza attrezzati all’inizio ma poi con il tempo ci siamo adattati». Con lui la 18enne Elena Principi, che invece deve ancora passare al vaglio della commissione. «Ho un po’ di ansia – spiega -. I professori ci verranno sempre incontro ma le difficoltà sono quelle che sono state. Stiamo indietro su tante cose, io personalmente sto indietro. È stato difficile studiare a casa. Magari la connessione non reggeva e non riuscivi a seguire tutte le lezioni. C’è chi si è perso tanta roba. Quindi è stato parecchio difficile, però ora basta. È ora di finirla».
Sasha Cesca
Poco avanti lungo via Cioci alcuni studenti sostano davanti all’Ite Gentili. Sasha Cesca è tranquillo: «Sono tra gli ultimi e sono contento lo stesso. Preferisco l’esame in presenza a quello online».
Ilaria Menghini ha appena finito l’esame, è stata la quarta della sua classe e tiene un fiore in mano, regalo della zia e della cugina che l’hanno aspettata all’uscita. «È andato tutto bene, è finita e adesso ci godiamo l’estate. L’agitazione è durata questi due, tre giorni – racconta Ilaria -. Perché lunedì mattina ho scoperto che ero tra le prime e non me l’aspettavo. Quest’ultimo periodo che siamo stati a casa l’ho vissuto in maniera diversa. Mi sono resa conto stamattina che avevo l’esame. Anche le simulazioni non ci sono mai state a causa del virus. Quindi da una parte l’ansia l’ho messa tutta per la fine ma c’è stata la stesso. Un quinto anno così non lo auguro a nessuno non tanto per l’esame ma per tutto quello che non ci siamo goduti prima. L’ultimo giorno di scuola, gli scritti, tutte cose normali per una maturità…e noi non le abbiamo avute. Ma tutto il resto è passato quindi va bene così».
Ilaria Menghini
Gli esami al liceo Scientifico di Macerata
Una studentessa in attesa di entrare per sostenere l’esame
Francesca Piloni se ne va insieme alla madre e alla sorella. Ha appena sostenuto la prova al liceo Leopardi
La Croce rossa presidia l’ingresso del liceo artistico Cantalamessa per far rispettare le norme anti Covid
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