L’intervalliva Tolentino-San Severino: in verde il progetto originario, in giallo quello proposta dal M5S
Di fatto potrebbe riassumersi così: l’inizio di una spregiudicata campagna elettorale celata dietro un interesse reale e un sogno di due città, vale a dire quello di vedere realizzata la bretella San Severino-Tolentino. Finanziata per intero lo scorso luglio per 98 milioni di euro dal Cipe, di cui 10 milioni messi dalla Regione, il tracciato di riferimento era quello pensato dal consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni e dall’ingegnere Michele Cruciani.
Zura Puntaroni
«Un progetto condiviso – dice Cruciani – che ha messo d’accordo tutte le parti in causa, soprattutto il Comune di Tolentino che non ha mai approvato il progetto della Provincia degli anni ’90 che poi Anas bocciò proprio perché manchevole di condivisione». Va dato atto che è stato grazie alla loro costanza nel bussare a tutte le porte che si è arrivati all’importante finanziamento dell’opera. Attenzione, il termine ‘opera’ non è casuale: il Cipe ha infatti finanziato l’opera, non il tracciato specifico. Sta di fatto che di recente la questione è divenuta un vero e proprio casus belli perché il Movimento 5 Stelle, in particolare i gruppi di San Severino e Tolentino, appoggiati dal senatore Mauro Coltorti, presidente della commissione Lavori Pubblici al Senato, hanno presentato un tracciato alternativo dopo aver notato che quello di Zura e Cruciani presentava diverse criticità: si tratta proprio del progetto degli anni ’90 con alcune rivisitazioni. Infatti l’idea iniziale, come ha raccontato uno degli attivisti settempedani, Mauro Bompadre, in una assemblea organizzata ad hoc alcuni giorni fa, una volta che i 5 Stelle si sono seduti tra gli scranni della maggioranza di Governo, era quella di dare impulso a questa opera e di velocizzare il tutto. Senonché, studiando il progetto anche con alcuni massimi esperti di strade tra cui il professore di Univpm, Maurizio Bocci, si sono accorti che non solo il tracciato presenta due gallerie chilometriche ma che una di queste si imbatteva in un terreno franoso, colmo di acqua (quella stessa acqua che alimenta le terme di Santa Lucia) e al di sotto di quartiere Buozzi (con la possibilità di danneggiare persino le case soprastanti). La strada poi culmina nel mezzo del rione tolentinate, perdendo di fatto la sua efficacia come strada extraurbana: «E’ tecnicamente e legalmente inaccettabile. Non può esserci promiscuità di utenti, deve garantire una percorrenza di 90 chilometri all’ora», ha spiegato Bocci.
Mauro Coltorti
Peraltro, proprio queste gallerie, aggiunte alla necessità di bonifica del terreno in frana sono proprio ciò che rendono l’opera costosissima già fin da ora, sulla carta, persino al di sopra del finanziamento stanziato dal Cipe mentre la proposta alternativa è ben al di sotto, si aggira sui 60 milioni di euro (non incontra terreni in frana, è meno pendente, ed ha una sola galleria di 700 metri). «I progettisti – faceva sapere Bocci – alla prima riunione tecnica, hanno evidenziato che i soldi stanziati non basteranno”. A confermarlo è stato anche il consigliere regionale Sandro Bisonni, che è stato più preciso: «Da fonti Quadrilatero, mancano 20 milioni di euro».
Fra le argomentazioni di Zura-Puntaroni e Cruciani c’è quella secondo cui il tracciato non può essere modificato, pena la perdita del finanziamento: «Il M5S non sa (o lucidamente non vuole spiegare ai cittadini) che cos’è una delibera del Cipe, e non sa (o non vuole spiegare ai cittadini) che i soldi stanziati dal Cipe sono vincolati ad una specifica opera». A fare veramente chiarezza è la Regione, nella figura dell’assessore regionale Anna Casini, interrogata dal consigliere Sandro Bisonni proprio per fare luce sulla verità. Il giorno della risposta in consiglio regionale, martedì, il consigliere Zura-Puntaroni era assente. La Casini è stata interrogata su tre quesiti: “1. se le somme assegnate per la realizzazione dell’opera possano o meno essere destinate alla stessa opera ma con tracciato alternativo a quello attualmente approvato; 2. In caso di risposta affermativa alla precedente domanda, se la Regione stia valutando con scrupolo, tenendo in considerazione tutti gli aspetti ambientali, economici e sociali, tracciati a alternativi a quello approvato; 3. In caso di risposta affermativa alla prima domanda, se la Regione possa destinare la somma di sua competenza (10 milioni, ndr) ad altre opere infrastrutturali e, nel caso, se sono già avvenute comunicazioni con le amministrazioni comunali interessate e quale sia il risultato».
Sandro Bisonni
La risposta al primo quesito è: «Per quanto riguarda la somma stanziata nel Contratto di programma ministero Infrastrutture Trasporti-Anas 2016/2020, come comunicato da Quadrilatero Spa con nota mail il 2 marzo 2020, non si prevede alcun ulteriore aggiornamento. Le modifiche di tracciato, come nel caso di specie, non necessitano di particolari approvazioni nell’ambito del contratto di programma, essendo trattate nelle procedure approvative tipiche delle differenti fasi progettuali. È invece fondamentale che il costo complessivo dell’opera sia contenuto nell’importo finanziato (lo ha già superato di oltre 20 milioni di euro, ndr)». Qualora si scegliesse un tracciato differente, «si dovrà riprogrammare l’intervento con il Mit con l’approvazione della Direzione generale per lo sviluppo del territorio, del direttore generale del dipartimento per le Infrastrutture, del Comitato di sorveglianza del piano operativo, della cabina di regia, e con la stipula di una nuova convenzione che la Corte dei Conti dovrà approvare. L’aggiudicazione dei lavori comunque dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2021, pena la revoca del finanziamento».
Anna Casini
Questa la risposta al secondo quesito: «L’amministrazione Regionale sta valutando insieme ai sottoscrittori del Protocollo di intesa il tracciato alternativo proposto dal senatore Mauro Coltorti. Il 24 febbraio si è tenuto un incontro tra l’amministrazione Regionale, i tecnici regionali ed i rappresentati dei Comuni di Tolentino, San Severino e Provincia di Macerata, al fine di valutare la proposta progettuale, che prevede un importo lavori di circa 60 milioni di euro. L’incontro si è concluso rimandando ad approfondimenti da effettuare sia con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche che con la società Quadrilatero, che dovrà effettuare una stima sommaria dei costi per la realizzazione del tracciato alternativo proposto». In ultimo, la risposta alla terza domanda: «Per destinare le risorse regionali ad altre opere infrastrutturali, sarà necessario riprogrammare i fondi con le competenti strutture del Mit, con le attività descritte nella prima risposta. Con le amministrazioni sottoscrittrici del protocollo di intesa sono avvenuti due incontri, il primo il 9 gennaio e il secondo il 24 febbraio, durante i quali è stata presa in considerazione l’alternativa progettuale, rimandando agli approfondimenti descritti alla seconda risposta». Stando quindi alle parole dell’assessore Anna Casini, che raccomanda il non superamento della cifra a disposizione, «l’opera di fatto è già bloccata – dice Bisonni – Altri soldi non ce ne sono e se i costi aumentano (sappiamo già che mancano 20 milioni) l’opera si ferma. Si evince che non è il tracciato ad essere finanziato ma l’opera e che i soldi non sono vincolati ma che si possono riprogrammare per destinarli ad altre opere come il ponte dell’Addolorata a Tolentino o quello dell’Intagliata a San Severino. Ora qualcuno dovrebbe chiedere scusa, i territori meritano correttezza».
(Redazione Cm)
Quando ci sono troppi galli a cantare nn si fai mai giorno!!!! Teniamoci le nostre belle curve,questa è l’impressione!!!!
In questa fase, il finanziamento è dato per l’opera cioè all’intervalliva NON PER IL TRACCIATO.... che NON DOVRÀ SUPERARE L’IMPORTO FINANZIATO
I 5 stelle sempre più bravi ma fino ad ora non hanno fatto costruire nulla il partito del no così non sbagliano mai ma non fanno nulla
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Considerato che Zura-Puntaroni è consigliere regionale della Lega, possiamo avere un’idea del “buongoverno” che ci attende se la destra dovesse, com’è probabile, vincere le prossime elezioni regionali.