di Gianluca Ginella
In due mesi si trova addebitati sul conto prelievi per 30mila euro, lo stilista Mario De Vito, civitanovese, sporge denuncia. I prelievi risultano essere stati fatti a Londra e a Tunisi, inoltre qualcuno ha modificato il suo indirizzo di residenza spostandolo da Civitanova, dove vive da sempre, a Napoli. Nonostante De Vito, per tramite dei suoi legali, abbia fatto presente alla banca che i prelievi non li ha fatti lui e si tratta di una truffa informatica, l’istituto ha risposto che il cliente è responsabile della carta di credito.
«Abbiamo presentato denuncia ed è stato aperto un fascicolo per truffa informatica» dicono gli avvocati Roberta Pizzarulli e Simone Santoro che assistono De Vito. La vicenda è recente ma bisogna fare un passo indietro di alcuni anni e tornare a quando De Vito aveva acquistato una Porsche. La concessionaria, in omaggio, gli aveva consegnato una carta di credito Porsche che si appoggia alla Deutsche Bank. Una carta «di cui il nostro assistito faceva un uso molto residuale. Poi a dicembre si è visto addebitare sul contocorrente di aggancio in Italia, 15mila euro. Si tratta di prelievi fatti a Londra e a Tunisi e di cui De Vito non sapeva niente – spiega l’avvocato Pizzarulli –. Successivamente la Deutsche bank, nonostante avessimo fatto presente che i prelievi non li aveva fatto De Vito, l’istituto ha addebitato altri 15mila euro. In totale 30mila euro in due mesi. Inoltre è venuto fuori che l’indirizzo di invio dell’estratto conto non era più il suo ma era stato spostato a Napoli. Una variazione che non ha fatto il nostro assistito. Si è trattata di una truffa». Al momento non è chiaro come sia avvenuta la truffa, dovrà accertarlo la procura di Macerata che dopo la denuncia di De Vito ha aperto un fascicolo.
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Neanche dalle truffe si è più tutelati, quando le banche si tutelano anche da mortii. Ecco perché ci sono migliaia di miliardi fuori dal circuito bancario. Ben gli sta.