E-Distribuzione, i dipendenti scioperano:
«Poche assunzioni e stress»

MACERATA - I sindacati annunciano che sono stati solo 4 i nuovi assunti nelle Marche a fronte dei 60 dell'Emilia Romagna. «Dimostra la poca attenzione che Enel ha per questo territorio». Lo stato di agitazione riguarderà solo parte dell'attività garantendo comunque i servizi alla clientela

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Dalverio Dafne, Manuel Broglia e Riccardo Gabrielli

 

di Mauro Giustozzi

Esiguità delle assunzioni, lavoratori spremuti e sotto stress tra straordinari e spostamenti di orario e sede, sicurezza degli stessi operatori messa a rischio. Scatta lo stato di agitazione dei dipendenti di E-Distribuzione, il settore operativo marchigiano di Enel che si occupa di media e bassa tensione, in pratica di riallaccio in caso di guasti e interventi sui contatori dei clienti. Da ieri e sino al 25 febbraio lo sciopero riguarderà le prestazioni di lavoro straordinario, gli spostamenti di orario, le prestazioni eccedenti il normale orario di lavoro compensate come ore di viaggio.

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Riccardo Gabrielli

«Assicuriamo la cittadinanza che nessuno resterà al buio – esordisce Riccardo Gabrielli della Filctem Cgil – ma se siamo arrivati a questo punto un motivo c’è. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’esiguità delle assunzioni nelle Marche, appena 4 nuovi dipendenti, in pratica meno di uno per provincia, a fronte di ben 60 assunzioni in Emilia Romagna e 50 in Puglia dalla cui direzione Adriatica la nostra regione ora dipende. La richiesta che avevamo fatto era di implementare di 42 unità i dipendenti operativi e non si capisce, nonostante le nostre ripetute richieste alla direzione aziendale, quali criteri si siano adottati per questa differenza di trattamento. In un territorio peraltro alle prese ancora con i danni provocati dal terremoto e con una ricostruzione che dovrà vedere E-Distribuzione in prima fila per assicurare il servizio di energia elettrica a famiglie ed imprese che devono ricollocarsi laddove erano prima del sisma del 2016». Il problema denunciato dai sindacati confederali sta in una politica aziendale che sta portando verso un disimpegno di Enel dalle Marche, con molti servizi che si stanno chiudendo nell’entroterra e presidi che permangono esclusivamente verso la costa. Con tutto quello che ne consegue nei casi di intervento di dipendenti del servizio elettrico che devono riattivare utenze danneggiate dal maltempo o da altri eventi ordinari e straordinari.

conferenza-e-distribuzione-2-650x366«Queste 4 assunzioni regionali (uno nel Maceratese, ndr) – spiega Manuel Broglia della Uiltec Uil – dimostrano la poca considerazione che Enel ha di questo territorio. Ne risente l’organizzazione del lavoro e la sicurezza dello stesso con utilizzo di straordinari e prestazioni aggiuntive caricate su lavoratori che sono al limite delle proprie forze. Tra l’altro in un’area dove si attende un lavoro complesso legato alla ricostruzione post sisma che rischia di aumentare problemi e disagi ai cittadini per questa carenza di personale di E-Distribuzione. Il rischio è che poi il cliente finale scarichi su questi operatori le proprie lamentele per il ritardo dell’intervento invece su chi è responsabile della situazione che è l’azienda. Abbiamo chiesto con tanto di lettere ad Enel un confronto ma non ci è mai stata data una risposta chiara». Gli operatori di E-Distribuzione nelle Marche sono in totale 210 che fanno turni. A Macerata gli operatori sono 41, di cui tra i 6 e gli 8 quelli reperibili settimanalmente per interventi operativi in una provincia molto estesa. L’unica unità aggiunta con le recenti assunzioni non risolve le criticità che i sindacati denunciano. «Chi si occupa di media e bassa tensione – afferma Dalverio Dafne di Flaei Cisl – interviene anche di notte e poi il giorno successivo c’è il rischio che il presidio resti sguarnito con questi numeri così scarni. Questa nostra azione di sciopero è indirizzata verso l’azienda e non verso i cittadini che non rischiano di restare al buio. Almeno oggi. In futuro però questo pericolo potrebbe concretizzarsi se Enel proseguirà su questa strada di tagli al personale e mancate assunzioni. Prima nelle Marche esistevano 4 presidi di E-Distribuzione che dal 2019 sono diventati due con l’accorpamento Pesaro e Ancona e di Macerata e Ascoli. Si lasciano sempre più isolate le zone dell’entroterra e si costringono i lavoratori a lunghissimi spostamenti con tempi di intervento che si allungano a scapito della clientela che necessita di un servizio essenziale come quello elettrico. Ci preoccupa anche il continuo ricorso ad esternalizzazione del lavoro ad imprese che non sappiamo come operano in tema di sicurezza. Poi questa delle 4 assunzione oltre ad essere una beffa è assolutamente illogica e non trova alcun tipo di giustificazione se non quella di accorpare ulteriormente e chiedere un surplus di lavoro a dipendenti che sono già al limite». La triplice dei sindacati confederali ha anche chiesto che gli enti locali, in testa Comuni e Provincia, si interessino della tematica sollevata dai lavoratori di E-Distribuzione proprio per non trovarsi, un domani, a fare i conti con disservizi causati dal depauperamento della presenza di operatori nel territorio maceratese.

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