Il convegno svoltosi a Cingoli per esaltare un prodotto di eccellenza del nostro territorio, e cioè i “vincisgrassi alla maceratese”, per il quale sta avviandosi alla conclusione l’iter per il riconoscimento europeo come Specialità tradizionale garantita (Stg) ha avuto un successo assai superiore alle aspettative degli organizzatori.
Infatti c’è stato non solo un intervento massiccio della cittadinanza di Cingoli ma molte persone sono arrivate anche da Macerata e da altre località della zona. Infatti il riconoscimento europeo Stg per i vincisgrassi viene visto non solo come un blasone da abbinare al lavoro di un ristorante ma soprattutto come un elemento di promozione per tutto il territorio per i riflessi anche turistici che può avere. I vincisgrassi infatti possono costituire la chiave di volta per far conoscere la qualità non solo della ristorazione della nostra provincia ma anche e soprattutto dei prodotti di eccellenza che il nostro territorio può offrire. I quali sono tanti e spesso sono sconosciuti agli stessi maceratesi.
Il convegno è servito anche per rafforzare lo spirito di corpo che si è creato tra tutti gli enti e associazioni che hanno portato avanti l’iter per il riconoscimento Stg, e cioè Associazione provinciale cuochi “Antonio Nebbia”, delegazione di Macerata dell’accademia Italiana della cucina, l’istituto professionale alberghiero “Girolamo Varnelli” di Cingoli e le due università di Macerata e Camerino, le quali hanno trovato la collaborazione del Comune di Cingoli che ha patrocinato l’evento. Lo stesso sindaco Michele Vittori ha portato il saluto della città mentre Stefania Monteverde, vice sindaco di Macerata, ha portato il saluto di Macerata.
Dopo il saluto della professoressa Madria Rosella Bitti, dirigente scolastico dell’istituto professionale alberghiero di Cingoli, la presidente dell’associazione provinciale cuochi di Macerata Iginia Carducci, l’”alfiere dello Scacco” di Cingoli, Stefania Cicarilli, e il professor Leonardo Lupinelli hanno illustrato il progetto per il riconoscimento Stg sottolineando che già questa iniziativa ha richiamato l’attenzione di molti consumatori, soprattutto stranieri, che hanno ripreso a chiedere al ristorante di avere i vincisgrassi. Il professor Marcello Stefano dell’istituto alberghiero di Cingoli ha ricordato che la ricetta originaria dei vincisgrassi, che era destinata a condire le uova ad occhio di bue, si chiamava “salsa alla principe di Galles”. Il delegato dell’accademia Italiana della Cucina, Ugo Bellesi, ha messo in evidenza che molte località delle Marche hanno inserito nella ricetta dei vincisgrassi numerose varianti, addirittura il prosciutto cotto e la mozzarella. La dottoressa Letizia Carducci ha illustrato il valore di un piatto identitario come i vincisgrassi nell’offerta turistica.
La dottoressa Chiara Aleffi dell’università di Macerata ha riferito in merito ad una indagine tra i ristoratori maceratesi sul potenziale economico della certificazione Stg dei vincisgrassi. Il professor Pierluigi Feliciati dell’ateneo maceratese ha parlato dell’identità gastronomica on line della voce “vincisgrassi alla maceratese” che si trova su Wikipedia. Ha concluso i lavori del convegno il professor Gianni Sagratini, che dirige il corso di laurea in scienze gastronomiche, ha messo in evidenza l’importanza della cultura per la valorizzazione del territorio. Al termine del convegno gli allievi dell’Istituto professionale alberghiero di Cingoli hanno offerto alla cittadinanza e agli ospiti numerosi “scacchi” di vincisgrassi da loro stessi preparati secondo la ricetta dei “vincisgrassi alla maceratese”.
Grazie
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati