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Nasce a Civitanova
il centro di oncofertilità femminile

SANITA' - Sarà una struttura specialistica interna all'ospedale per fornire trattamenti e consulenze alle pazienti affette da tumore per la preservazione della propria fertilità. E' l'unico centro presente fra Marche, Abruzzo e Umbria

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L’ospedale di Civitanova

 

Il cancro, specie se in giovane età, non deve rappresentare la fine della femminilità e della possibilità di creare. A Civitanova istituito il centro di oncofertilità femminile. Sarà una struttura specialistica nella quale potersi avvalere di consulenti qualificati in grado di fornire trattamenti per preservare la fertilità femminile e, una volta guarite, poter aspirare ad avere un figlio.

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Luca Marconi

Il nuovo centro è stato istituito dal consiglio regionale su proposta del capogruppo dei Popolari Marche – UdC, Luca Marconi che aveva presentato, insieme al consigliere Francesco Micucci, una specifica mozione. «Il miglioramento delle cure oncologiche oggi –  commenta Marconi-  consente sempre più frequentemente una completa guarigione alle donne affette da cancro. Queste terapie, tuttavia, come anche alcuni trattamenti medici e chirurgici per patologie benigne, determinano frequentemente un danno riproduttivo. Spesso, nel momento drammatico della diagnosi tumorale, gran parte delle giovani pazienti non può avvalersi di una consulenza specialistica qualificata e di trattamenti adeguati riguardo la preservazione della propria fertilità e per questo è necessario creare a livello regionale strutture multidisciplinari dedicate. In questo paese, specie nella nostra Regione, parliamo oggi purtroppo di una grave crisi delle nascite e credo che sia prioritario per tutti noi mettere in essere ogni possibile aiuto alle donne perché possano coronare il loro sogno di essere madri, anche in caso di gravi malattie». La struttura di alta specializzazione e a valenza regionale sarà collocato all’interno dell’Area Vasta 3, nella struttura ospedaliera di Civitanova dove esistono spazi sufficienti adeguabili allo scopo con piccole opere murarie e una biobanca accreditata per la conservazione delle cellule germinali e del tessuto ovarico, indispensabile per l’attività da avviare. «Inoltre, specifica ancora Marconi, la città di Civitanova con l’apertura della Quadrilatero, è diventata baricentrica all’interno dell’asse viario Umbria-Marche-Abruzzo, regioni entrambe che non hanno ancora attivato alcun Centro Regionale di oncofertilità Femminile per cui quello marchigiano potrebbe essere oggetto di una importante mobilità attiva per il bilancio della sanità della Regione Marche».

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