Elena Leonardi, capogruppo di Fratelli d’Italia
Approvate in Consiglio regionale due mozioni in tema di sanità. La prima, presentata da Elena Leonardi, capogruppo di Fratelli d’Italia, prevede un pacchetto di misure a tutela degli operatori sanitari, oltre alla revisione di dotazioni strutturali e tecnologiche. La seconda, proposta da Francesco Micucci, capogruppo del Pd, e da Luca Marconi (Udc-Popolari Marche) riguarda l’istituzione di un centro di oncofertilità femminile. «Quello delle aggressioni a infermieri e medici – dichiara Leonardi – soprattutto nei pronto soccorso e nei presidi di guardia medica, è un fatto ormai all’ordine del giorno. Le misure adottate finora non erano sufficienti, per questo la mozione di oggi vuole segnare un cambio di rotta, attraverso la reale piena applicazione dei protocolli stipulati in tema di sicurezza». Leonardi ricorda che i lavoratori del settore sono spesso nel mirino di soggetti instabili, soprattutto di notte o quando gli operatori delle ambulanze si recano sul luogo di chiamata. Il capogruppo di Fratelli d’Italia sottolinea come misure deterrenti debbano essere studiate rapidamente e altrettanto velocemente messe in pratica, ad esempio tramite efficace videosorveglianza. «Va sostenuta – prosegue Leonardi – la possibilità che le stesse ambulanze possano dotarsi di telecamere, per favorire la tracciabilità di possibili eventi negativi per chi si presta nel soccorso. E’ stato votato anche l’impegno per affiancare agli operatori, dove necessarie, due figure professionali durante l’erogazione di una prestazione sanitaria». Altra richiesta di Fratelli d’Italia è quella del far attivare il governo per una rapida formulazione ed applicazione delle norme previste per i pubblici ufficiali in caso di aggressioni e minacce ad operatori medici. «I primi interventi – conclude Leonardi – dovrebbero interessare la revisione delle dotazioni strutturali e tecnologiche attuali, per ridurre i fattori di rischio connessi a comportamenti violenti».
Francesco Micucci, caprogruppo Pd
La mozione presentata dal capogruppo Pd Micucci prevede invece l’istituzione di un centro di oncofertilità femminile nell’ospedale di Civitanova. Il miglioramento delle cure oncologiche consente sempre più frequentemente una completa guarigione alle donne affette da cancro. Queste terapie, tuttavia, determinano spesso un danno riproduttivo e quindi il rischio di sterilità o insufficienza ovarica. «Il centro – spiega Micucci – troverebbe una sua sistemazione ottimale nella struttura ospedaliera di Civitanova per diverse ragioni. In primis la posizione baricentrica della città, poi gli spazi sarebbero facilmente adeguabili ed esiste già in sede una biobanca accreditata per la conservazione delle cellule germinali e del tessuto ovarico, indispensabile per l’attività da avviare. Questo percorso, già avviato da Asur e dalla Regione, ha subito un piccolo rallentamento a causa del pensionamento del precedente primario di ginecologia, ma siamo certi che potrà essere portato a termine nei prossimi mesi». Circa un quarto di tutte le patologie oncologiche femminili si verifica in età riproduttiva: su un totale di 254.979 casi iscritti nei registri tumori, nel 2010 i pazienti al di sotto dei 40 anni sono risultati 7.828 con netta prevalenza del sesso femminile (4.897 donne rispetto a 2.931 uomini. «La conferenza Stato-Regioni – conclude Micucci – del 20 febbraio scorso ha sancito come sia indispensabile nell’assistenza alle giovani donne affette da cancro prevedere nel percorso assistenziale l’attività di un centro di oncofertilità. La nostra mozione si colloca sullo stesso solco, promuovendo così le tipologie di intervento più opportune, nel tentativo di preservare la fertilità con un percorso di protezione e prevenzione».
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