Giuseppe Pezzanesi
di Francesca Marsili
«Ultimamente, in tutte le opere che abbiamo messo in campo, siamo stati fortunati, abbiamo trovato reperti in ognuna di loro. Nel Campus di Tolentino, per la nuova scuola di San Severino, a Villa Potenza e Morrovalle, non ci siamo fatti mancare nulla». Apre cosi Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata, il convegno “Archeologia preistorica a Tolentino. Nuove acquisizioni per lo studio del Mesolitico nelle Marche e in Italia”, ospitato al Castello della Rancia, durante il quale sono stati illustrati i risultati delle campagne di scavo in Contrada Pace di Tolentino.
Alcuni dei reperti
«Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese straordinariamente ricco, per tantissimi motivi, non ultimo quello archeologico – ha proseguito Pettinari – ogni volta che, in fase di scavi preventivi, arriva la notizia di possibili presenze di reperti ci auguriamo sempre non ci siano. Quando poi arriva la conferma da parte dei tecnici, da una parte scatta la curiosità, dall’altra ci auguriamo che i ritrovamenti non impediscano o allunghino i tempi di realizzazione dell’opera. In questa occasione c’è stata una perfetta collaborazione». Gremita la sala convegni del Castello, a dimostrazione dell’interesse che ha suscitato il ritrovamento di contrada Pace. Presenti al Convegno anche Stefano Finocchi e Paola Mazzieri, funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche oltre agli archeologi della Cooperativa Archeolab, Federica Fontana dell’Universita di Ferrara e il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. «E’ un momento molto bello e importante per la nostra comunità – dice Pezzanesi – per questo ritrovamento in contrada Pace e che non ha terminato di svelare tutto il suo interesse. Una campagna di scavi che continuerà anche perché l’area interessata è più vasta di quanto ipotizzato, altri reperti verranno prelevati nei prossimi giorni. Una scoperta archeologica che, come testimoniato dagli studiosi, è tra le più importanti se non la più importante a livello europeo. Quindi la Soprintendenza completerà il ritrovamento di tutti i reperti. Va sottolineato che questa campagna di scavi non ha bloccato l’iter per la realizzazione del nuovo campus scolastico dove stanno proseguendo le ispezioni geologiche e tutte le azioni propedeutiche alla stesura del progetto definitivo per affidare i lavori di realizzazione della nuova scuola che ospiterà i licei classico, scientifico, coreutico, l’istituto tecnico economico Filelfo e l’istituto professionale Frau. Tutto ciò è stato possibile grazie ad un connubio perfetto tra Soprintendenza e Provincia che non smetterò mai di ringraziare per la costruttiva collaborazione e Comune. Abbiamo lavorato in stretta sinergia senza creare problemi all’iter che consentirà di realizzare il nuovo campus e cosa molto importante stiamo ipotizzando di allocare un museo all’jnterno dello stesso campus con i ritrovamenti fatti nella zona che potranno testimoniare anche agli studenti tutta la nostra storia e le nostre antichissime radici».
Le ricerche hanno permesso di portare alla luce i resti di un accampamento preistorico databile a circa 11-10.000 anni fa ossia alla fase antica del Mesolitico. Si tratta del periodo preistorico che segue il Paleolitico, l’epoca delle grandi glaciazioni, e precede il Neolitico, in cui avviene il passaggio ad un’economia basata su agricoltura e allevamento e la conseguente sedentarizzazione. Il Mesolitico rappresenta un momento particolarmente significativo della nostra storia più antica in quanto si caratterizza per il definitivo adattamento degli ultimi gruppi di cacciatori-raccoglitori europei alle condizioni climatiche e ambientali che si sono create al termine dell’Ultima Glaciazione, nonché per la presenza di importanti cambiamenti sia socio-economici che tecnologici. L’eccellente stato di conservazione e la grande ricchezza del sito in termini di materiale recuperato (diverse migliaia di manufatti litici e scarti di lavorazione) ne fanno sicuramente uno dei ritrovamenti più importanti e significativi a livello italiano ed europeo per la ricostruzione dei modi di vita dei nostri antenati preistorici, oltre ad essere il primo sito mesolitico scavato in maniera estensiva nelle Marche.
«Trovati resti dei Piceni negli scavi per il nuovo centro civico»
Sai che ci sarà sotto l 'oasi???
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Addio scuola…..!
Senza nulla togliere al valore della scoperta, vorrei sommessamente fare presente che occorrerebbe rivolgere maggiore attenzione alla scoperta di eventuali reperti carlingi intorno all’abbazia di San Claudio. L’abbazia è visitata annualmente da almeno 60 mila turisti all’anno… Se riuscissimo a stabilire che l’Abbazia potrebbe essere stata la Cappella Palatina di Carlo Magno, avremmo un’affluenza di 600 mila turisti. Ad Aachen, in Germania, dove non c’è nulla di Carlo Magno, salvo i reperti trafugati da qui, vanno oltre 2 milioni di turisti all’anno… E’ possibile che siamo così fessi, da lasciare ad altri meriti e quattrini? Posso capire l’ignoranza e il disinteresse di certi amministratori… Ma oltre il nostro territorio, a livello regionale, perchè non sfruttare il “petrolio” che abbiamo con la nostra cultura, storia, arte, monumenti e natura? Cosa aspettano le università di Camerino e di Macerata a contntinuare le indagini iniziate? Nessuno farà il turista per gli insediamenti preistorici. Ma verrano per Carlo Magno e i Carolingi che erano qui, in Francia, poiché questa zona era chiamara Francia, quando l’attuale Francia era chiamata Gallia.