«L’Amministrazione comunale ha scelto di intervenire nella sede attuale della Luzio e abbandonare l’ipotesi della costruzione di un nuovo edificio in località Cesolo». Con una nota il comune di San Severino ufficializza la decisione (come previsto da una delibera di giunta a maggio) e spiega le motivazioni della scelta dopo l’incontro con il funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti, e Paesaggio delle Marche, architetto Pierluigi Salvati, per presentare gli interventi ipotizzati per la realizzazione della nuova scuola Luzio. Al termine della riunione, alla quale hanno preso parte i rappresentanti della maggioranza insieme ai consiglieri di minoranza Gabriela Lampa e Francesco Borioni, il sindaco, Rosa Piermattei ha comunicato che «l’Amministrazione Comunale ha valutato tutta una serie di problematiche e normative per arrivare ad una decisione, in realtà non facile, fra il mantenimento della scuola nella sede attuale della Luzio, garantendo ovviamente tutti i nuovi standard di sicurezza antisismici previsti per le scuole o, al contrario, la realizzazione di un nuovo istituto scolastico, con sede a Cesolo, optando per la prima ipotesi».
Nella note vengono spiegate, nel dettaglio, le argomentazioni che hanno determinato la scelta. «Si evidenzia innanzitutto che il recente decreto sisma, convertito definitivamente in legge, all’articolo 2 stabilisce che “Tra gli interventi sul patrimonio pubblico disposti dal commissario straordinario del Governo è data priorità a quelli concernenti la ricostruzione di edifici scolastici. Detti edifici, se ubicati nei centri storici, sono ripristinati o ricostruiti nel medesimo sito, salvo che per ragioni oggettive la ricostruzione in situ non sia possibile. In ogni caso, la destinazione urbanistica delle aree a ciò destinate non può essere mutata”. Appare chiaro che l’Amministrazione comunale innanzitutto, nelle sue valutazioni politiche, ha dovuto tenere in debito conto tale norma, la quale, per la ricostruzione degli edifici scolastici, qualora ubicati nei centri storici, dà priorità assoluta alla ricostruzione nello stesso sito. Ovviamente però, l’Amministrazione comunale, già in precedenza a tale norma, aveva svolto altre valutazioni che l’avevano già condotta verso questa scelta che con la presente relazione si illustra».
Il Comune spiega per punti tutte le riflessioni fatte e le motivazioni che hanno portato alla decisione: «Una prima valutazione è collegata alla circostanza che l’area ipotizzata per l’ubicazione della nuova scuola a Cesolo è sottoposta a vincolo archeologico. In buona sostanza tale vincolo impone una valutazione preventiva dell’area di scavo. Nel caso, tutt’altro che remoto, di rinvenimento di reperti archeologici a lavori iniziati, come peraltro avvenuto nel cantiere dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Divini”, si rischierebbe di avere i lavori bloccati per un tempo anche molto lungo, mesi, se non addirittura anni. Questo è un rischio che l’Amministrazione comunale non ha inteso correre, non può neppure lontanamente immaginare che San Severino debba aspettare anni per avere la sua nuova scuola. Un altro aspetto fondamentale attiene alla sicurezza del nuovo edificio scolastico, che è poi la sicurezza dei bambini che lo frequenteranno – si legge nella nota – L’Amministrazione comunale si è orientata verso la scelta in esame, una volta ottenuta la rassicurazione, in occasione di numerosi incontri tecnici svolti in argomento, che l’edificio preesistente, attraverso una serie di interventi mirati che prevedono l’abbattimento del terzo piano della Luzio e delle superfetazioni esterne, oltre all’utilizzo delle più recenti tecniche costruttive, quali l’isolamento alla base tramite isolatori sismici, può raggiungere un grado di sicurezza pari a quello di un edificio nuovo con funzioni strategiche. Più precisamente, per arrivare a tale rassicurazione, si sono svolti appunto numerosi incontri tecnici con rappresentanti e tecnici della facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, i quali hanno proposto tali soluzioni progettuali che, appunto, daranno all’attuale Luzio, una volta che saranno completati tutti i lavori necessari, lo stesso livello di sicurezza da eventi sismici che si raggiungerebbe con la costruzione di un nuovo edificio.
Altra riflessione che ha portato a questa scelta, è di carattere prettamente politico. «L’Amministrazione comunale, sulla scorta della considerazione che vicino alla Luzio insistono altri istituti scolastici, la Tacchi Venturi, la nuova scuola in via D’Alessandro, l’asilo Gentili, ha valutato che lasciare la scuola Luzio dov’è, consente di potenziare l’area come polo scolastico di San Severino, favorendo altresì la concentrazione di servizi comuni, come ad esempio le palestre, e facilitandone al contempo anche la logistica di collegamento fra un istituto scolastico e l’altro, e con altri servizi pubblici vicini del centro storico. Ulteriori considerazioni politiche svolte, sono che il rafforzamento di questo polo scolastico nelle immediate vicinanze del centro storico e di numerose altre strutture di prestigio della città, quali il teatro, la piazza, la pinacoteca, la biblioteca ed altri monumenti, consente di creare un percorso virtuoso fatto di un continuo scambio fra scuole e centro storico, che agevola un arricchimento reciproco, anche perché, non ultimo, il centro storico frequentato dai bambini è sicuramente un centro storico più vivo ed “allegro”». L’Amministrazione comunale ha poi valutato «che la scelta di non costruire una nuova scuola a Cesolo va nella direzione di non consumare suolo e consentire, a chi lo voglia, di utilizzare lo stesso magari per iniziative future di varia natura, sempre nell’interesse della città. Al contrario, invece, investire sulla attuale Luzio, persegue anche l’obiettivo di una riqualificazione dell’esistente e, più in generale, del centro urbano. Da ultimo, ma non per importanza, l’Amministrazione comunale ha considerato che l’ipotesi di realizzazione di un nuovo istituto scolastico a Cesolo avrebbe implicato la riorganizzazione in maniera profonda dell’intera viabilità, per consentire di affrontare in modo sicuro e adeguato un flusso di traffico sicuramente molto elevato in presenza della scuola, anche con l’indispensabile previsione di rotatorie e parcheggi. Tali opere avrebbero comportato dei costi ingenti per i quali il Comune difficilmente avrebbe potuto assicurarne le risorse economiche necessarie, se non con dei finanziamenti che per tali interventi difficilmente si sarebbero ottenuti».
«Arriva, alla vigilia delle festività natalizie, una notizia a rischiarare il futuro delle nuove generazioni: per la nuova Luzio la strada da percorrere è stata definita. E fortunatamente la via c’è già: non sarà necessario costruirla per portare la nuova scuola fuori dal cuore della nostra città», dichiara il consigliere comunale Francesco Borioni di “Il centrosinistra per San Severino”. «Non possiamo che congratularci con l’amministrazione per aver intrapreso questo percorso, una direzione che più volte e in tutti i modi (con articoli, azioni politiche, incontri pubblici) avevamo sostenuto e prospettato, pur correndo il rischio di essere considerati bastian contrari se non peggio – sottolinea – Ci rassicura il fatto che siano stati presi in considerazione i rilevanti aspetti culturali e sociali, da noi posti in evidenza, legati alla presenza di un polo scolastico nel pieno centro cittadino. Perché la ricostruzione dopo il terremoto non è un fatto puramente materiale, non si tratta di ricostruire spazi ma anche e soprattutto di ricostruire relazioni. La più importante a nostro avviso è quella tra i nuovi cittadini e la loro comunità. Come più volte detto sarebbe preferibile, auspicabile e doveroso migliorare il patrimonio esistente in risposta alle esigenze di una rinnovata modernità e adeguarlo ai possibili rischi che oggi le scienze e le tecnologie ci consentono di quantificare e stimare – evidenzia Borioni – Ecco: occhi puntati su questo aspetto, ricerca, attenzione e innovazione vanno concentrati su questo tipo di miglioramento, che è il miglioramento di una comunità e di una società intera. A questo una saggia azione politica deve mirare: a far sì che le risorse siano destinate a migliorare e promuovere le relazioni all’interno del tessuto sociale, economico, educativo, culturale e storico di una comunità. Onore a chi torna sui sui passi, e riconosce la validità del lavoro di comparazione e valutazione svolto da altri».
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