di Laura Boccanera
Natale è anche visita ai presepi. E da quelli più tradizionali a quelli più particolari, a Civitanova non si può mancare l’appuntamento con una visita al presepe della famiglia Melappioni. Un presepe “privato” all’interno dell’abitazione di famiglia in via Marco Polo 36, che però fino a febbraio diventa un luogo di accoglienza, per tutti coloro che hanno voglia di condividere la magia del Natale.
Un presepe “marchigiano” ambientato negli ambienti della mezzadria, della vita contadina e marittima e ambientato negli anni del primo dopoguerra. Personaggi in movimento, ma anche simulazioni di fasi giornaliere e atmosferiche, vera vegetazione e voci in dialetto. Solo alcuni meccanismi sono stati ripresi dagli anni passati: l’organettista che rappresenta un musicista del gruppo folk “Li Matti de Montecò” e lo zampognaro che regala una dolce melodia al pubblico, una bambina che chiede il latte al mungitore, l’aula scolastica con un alunno birichino. Si possono ammirare anche l’apparizione dell’Arcangelo ai pastori, una vecchia trebbia parcheggiata nell’ara della casa colonica, la mamma e il suo bimbo che si divertono a giocare a “cerescià cerescià”, e tante altre scene particolari di sicuro effetto, curiose per i bambini. La scenografia è stata ampliata con una zona marinara, dove sono ormeggiate le classiche lancette, e in lontananza sono stati rappresentati il monte Conero con gli scogli delle Due Sorelle. E’ stata anche riprodotta la fonte dell’epoca di Fontespina, da cui ne è derivato il nome della frazione. Cantucci casarecci e vino cotto per tutti i partecipanti. Il presepe è visitabile dal 26 dicembre fino al 2 febbraio. Per informazioni chiamare il numero: 0733/70143.
E un altro curioso presepe è quello realizzato all’interno della sede della Croce verde da Basilio Marcellussi, milite della Croce verde che per le festività ha costruito una Natività che accosta alla sacra Famiglia scene di vita civitanovese: ci sono le pesciarole, così realistiche che sembra quasi di sentirle gridare “pesce fresco” come erano solite fare fino a qualche manciata di anni fa con i loro carretti, oggi scomparsi. E poi la lancetta di Peppinello, oggi “ormeggiata” al centro della rotatoria Batik come ricordo di quell’epoca marinara. E poi ovviamente, non potevano mancare i…militi della Croce verde, con le loro divise arancioni fedelmente riprodotte mentre con la lettiga trasportano un ferito.
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