Lavori a Visso
di Monia Orazi
Ad Ussita e Visso stanno prendendo forma due strutture che saranno importanti nel futuro di queste comunità duramente colpite dal terremoto. Sono iniziati ad Ussita i lavori per la casa di comunità donata da Papa Francesco (per ora c’è solo la platea di cemento). A Visso invece, in una zona compresa tra lo stabile dove è ospitato il Comune, un terreno privato dove si trovano delle peschiere e di fronte ai container dei carabinieri e dei forestali, a piccoli passi sta prendendo forma la nuova sede provvisoria del Parco dei Monti Sibillini, per cui sono in corso i lavori di scavo per realizzare le fondazioni.
Ad Ussita è giunta come una bella e gradita sorpresa, l’annuncio fatto lo scorso 16 giugno 2019 a Camerino, al termine della visita di Papa Francesco, che la Santa Sede avrebbe donato un centro sociale per ridare non solo un luogo di culto, ma anche di incontro e ritrovo per la comunità. Nel luglio scorso la giunta comunale, guidata dall’ormai ex sindaco Vincenzo Marini Marini, ha approvato la convenzione con l’Arcidiocesi di Camerino, necessaria per ricevere la donazione e dare il via al procedimento amministrativo che obbligatoriamente precede i lavori. Il centro di comunità donato da Papa Francesco sorgerà in località Fluminata, vicino al parco Ruggeri, non lontano da dove si trova la zona commerciale. Il progetto è stato redatto dall’ingegnere Ernesto Minnucci, il Comune ha dato in appalto i lavori per le fondazioni per un totale di 41mila euro, che saranno erogati dalla Protezione civile nazionale, alla ditta edile Sabbatini Getullio di Pergola. Sopra le fondazioni ormai quasi terminate, sarà montata la struttura del centro sociale, che sarà utilizzato per le celebrazioni e per momenti di socialità della comunità. Ad Ussita è quasi realtà anche la zona sociale dell’area Sae, nei giorni scorsi si era in attesa di montaggio della cucina, si attende di conoscere solamente la data dell’inaugurazione ufficiale.
I lavori per realizzare le fondazioni
A Visso invece una piccola frana ha rallentato nei giorni scorsi i lavori di realizzazione delle fondazioni, su cui sarà montato l’edificio che avrà la forma del logo dell’ente Parco nazionale dei Sibillini, simbolo di una montagna che vive e non vuole arrendersi. Sarà una struttura completamente smontabile, ampia 700 metri quadrati, che ospiterà una sala riunioni da cinquanta posti, quattordici uffici per il presidente ed il direttore e gli altri dipendenti dell’ente, locali per il centro elaborazione dati, l’archivio e servizi, l’area di ingresso ed i corridoi. Si tratta di un edificio cosiddetto “Nzeb” ad energia quasi zero, tutto di legno con il sistema costruttivo in laminato X-lam, su un unico piano, sarà circondato da percorsi pedonali esterni in graniglia su materiale stabilizzato e piante che saranno messe a dimora nella zona. Sarà realizzato con metodologia “a secco”, in modo da essere smontato quando non servirà più, con il totale recupero di tutti gli elementi costruttivi. Sul tetto ci sarà un impianto fotovoltaico da 20 kwp di potenza. La cerimonia per l’avvio dei lavori si è tenuta lo scorso 11 settembre, il termine indicato per completare l’opera è stato indicato in 180 giorni, ma probabilmente considerando la situazione attuale, con l’imminente arrivo della stagione invernale ed il relativo maltempo, i tempi di consegna della struttura potrebbero slittare.
Ad assegnare i lavori, con il criterio del minor prezzo, è stata la stazione appaltante unica della Provincia di Fermo, che li ha aggiudicati alla rete temporanea di imprese formata dalla Travex srl di Perugia specializzata in costruzioni in legno, con la Goretti technological system, specializzata in impianti tecnologici, di Corciano (Pg), per un importo di 961mila euro, con un risparmio di 242mila 700 euro sull’importo a base di gara, finanziati dal ministero dell’Ambiente con 400mila euro, 450mila euro di avanzo di amministrazione del Parco dei Sibillini, il resto dal servizio regionale di Protezione civile delle Marche che finanzia con 327mila euro le opere di urbanizzazione, sistemazione del terreno e struttura di fondazione.
Non solo la sede temporanea, il Parco dei Sibillini ha anche aggiudicato la gara di appalto per la fornitura di moduli abitativi temporanei, che serviranno per delocalizzare alcuni rifugi escursionistici del percorso “Grande Anello dei Sibillini”, resi inagibili dal terremoto. L’importo totale dell’appalto è di 210mila euro, ad aggiudicarselo è stata la Ri group di Trepuzzi in provincia di Lecce, specializzata in costruzioni modulari, per un importo complessivo di 192mila euro. L’obiettivo dell’ente è quello di ripristinare i punti tappa del Grande anello dei Sibillini, nei comuni di Arquata del Tronto, Montefortino, Montegallo e a Visso.
Il rifugio di Cupi
In particolare tornerà a rivivere il rifugio di Cupi, gravemente danneggiato dal terremoto, che era dotato di 45 posti letto ed una sala ristorante in grado di accogliere sino a 60 persone, ha riportato danni gravi e si stimano in cinque anni i tempi necessari al suo recupero. Si trova lungo l’itinerario Visso-Cupi, che incrocia anche il santuario di Macereto. Su un terreno vicino allo stesso rifugio, saranno delocalizzate le strutture provvisorie, che consentiranno di dare ospitalità a 18 persone, aspetto importante per garantire la fruibilità turistica della zona ad appassionati di montagna ed escursionisti. I moduli, che all’esterno dovranno essere rifiniti in legno e rimovibili, saranno tolti quando il rifugio sarà riparato. La ditta ha tre mesi di tempo per fornire gli alloggi arredati, dalla data di consegna dei lavori.
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