di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)
Nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, commercialisti e imprenditori riuniti per il convegno organizzato da Confindustria Macerata. Momento di formazione oggi pomeriggio a Civitanova, dove all’hotel Cosmopolitan hanno partecipato un centinaio di imprenditori e commercialisti della zona per aggiornarsi sul decreto legislativo 14 del 2019, corpus normativo di 391 articoli che inserirà come obbligo per le imprese una serie di parametri utili a capire lo stato di salute dell’azienda.
Il convegno di oggi, realizzato da Confindustria Macerata, in collaborazione con l’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Macerata e Camerino aveva lo scopo di dipanare la matassa di dubbi e preoccupazioni per l’entrata in vigore (il 15 agosto del 2020) della riforma e per permettere ad imprenditori e commercialisti di arrivare a quel momento preparati, cogliendo non solo gli aspetti vincolanti, ma anche quelli di opportunità e stimolo per l’impresa. Il codice della crisi introduce un sistema di regole interamente strutturato in funzione della prevenzione dell’insolvenza. Tale sistema mira alla salvaguardia delle imprese in difficoltà e alla conservazione dei complessi aziendali attraverso l’introduzione di obblighi specifici in capo all’imprenditore diretti a favorire l’emersione anticipata e tempestiva della crisi e la sua efficiente gestione. Tra le novità c’è l’introduzione di un sistema di procedure di allerta incentrate su alcuni indicatori atti a rilevare squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario. Al tavolo della discussione gli organizzatori Gianni Niccolò, direttore di Confindustria Macerata, Rosaria Garbuglia, presidente Odcec Macerata e Camerino e i relatori. L’incontro è stato aperto da Ernesto Gatto, commercialista e revisore legale nonchè rappresentante per l’Italia a Bruxelles presso Accountancy Europe.
«E’ un riforma che cambia tutto – esordisce – che sancisce un prima e un dopo nel modo di essere commercialista e imprenditore. Possiamo guardare ai vincoli e alla complessità, all’aumento dei costi, oppure guardare il bicchiere mezzo pieno. E’ un provvedimento che intende rendere consapevoli le imprese che uno stato di crisi si deve prevedere. Intercettare una crisi tramite una diagnosi precoce con degli alert, interni (un organo di controllo e amministrativo) o esterno (Agenzia delle Entrate, Inps ed esattoria). E’ come se lo stato di crisi fosse un raffreddore: gli altri non si accorgono che la persona malata ne è portatrice, ma chi ne è affetto lo sa. Se si riesce a curare prima che il raffreddore diventi una broncopolmonite l’azienda può salvarsi ed evitare l’insolvenza». Il convegno è proseguito poi con la relazione di Alberto Mari di Confindustria Macerata e di Emanuele Riva, direttore del dipartimento certificazione e ispezione Accredia.
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