“[Ultimora] Suona il pianoforte in aeroporto e incanta tutti i presenti. Ma perde il volo”. E’ uno degli ultimi, irriverenti, titoli di una Fictional News di lercio.it. Il sito di notizie satiriche che è stato tra i grandi protagonisti, ieri sera, giovedì 21 delle premiazioni della trentesima Biennale internazionale dell’umorismo nell’arte di Tolentino. In un gremito Politeama, tutto sold out, sono stati annunciati i vincitori dell’edizione del concorso, che ha per tema l’odio, quindi consegnate menzioni speciali a realtà che si sono distinte per il loro attivismo. Realtà che stanno dialogando con i nuovi mezzi di declinazione, osservando orizzonti inesplorati della satira. Con lercio.it, hanno preso parte all’appuntamento, il Terzo Segreto di Satira e Degrado Postmezzadrile, con Igino Straffi, patron della Rainbow, che ha ricevuto il premio alla carriera. Tra gli ospiti è intervenuto anche Vittorio Lattanzi, redattore di lercio.it e già protagonista nelle passate edizioni di Popsophia.
Lattanzi, riceverete il premio social alla Biennale dell’Umorismo di Tolentino. Il tema di quest’anno è l’odio. Una pagina come la vostra, che ride e deride tutto, come “lotta” contro gli haters?
Con la tenerezza. Non se l’aspettano. È il metodo “Gianni Morandi”, a chi ti insulta trattalo bene e ne rimarrà spiazzato. Molte volte ci siamo ritrovati in posta messaggi di odio e cattiveria gratuite, una semplice risposta gentile ha tramutato il nostro hater in un utente rasserenato. Un caso specifico fu di un professore che continuò a scusarsi per i suoi “cinque minuti di follia” per giorni.
Anche a voi sarà capitato di leggere commenti di utenti che vi scrivono: “No, stavolta avete esagerato”. Ma fino a quanto può spingersi l’ironia?
La satira deve andare contro il potere. E il potere appartiene a tantissime categorie di persone, e su quelle noi facciamo satira. Non la facciamo mai sulle vittime, quando prendiamo ad esempio qualche caso eclatante di cronaca il nostro obiettivo non è e non sarà mai la vittima. Per questo scriviamo degli articoli, perché molte volte abbiamo bisogno di molte più righe per spiegare il nostro punto di vista sulla vicenda.
La satira è un’arma forte, che bisogna anche saper usare. Può secondo voi sfociare nell’odio?
È una bella domanda. Ma odio forse è eccessivo. Ci può essere un forte contrasto di vedute, con questo o quel bersaglio della nostra satira, ma se ci mettessimo a scrivere articoli in preda all’odio faremmo solo il loro gioco. Deriderli è la soluzione giusta. Il re deve essere nudo.
Lercio.it ha sviluppato un genere, creando delle irriverenti Fictional News. Ma spesso nel web, il falso e il vero si mescolano. C’è una pagina Facebook, molto popolare, che si chiama “Ah, ma non è Lercio”. Qui vengono proposte notizie “reali”, ma talmente assurde da sembrare inventate. Dove sta il limite?
La realtà, negli ultimi anni, sta facendo a gara con le nostre notizie. Noi, durante gli spettacoli che facciamo in giro per l’Italia, presentiamo un gioco che si chiama “Vero o Lercio” dove facciamo salire un esponente del pubblico sul palco e lo invitiamo a distinguere appunto tra la realtà e le nostre notizie ed è molto difficile. Una parte della “colpa” si può dare agli organi di informazioni vera, che cercano di “vendere” ogni notizia online in modo creativo per convincere gli utenti a cliccare sulla notizia. Dall’altra parte dobbiamo dire che col “governo del cambiamento” (pace all’anima sua), molte volte ci siamo ritrovati spiazzati dal livello tecnico di idee vere nettamente una spanna sopra le nostre notizie inventate.
Lercio da anni è uno spazio popolare sul web. Ma dove vuole arrivare?
Da giovedì 21 novembre siamo agli “Stati Generali”, il nuovo programma di Simona Dandini. Ma certamente vogliamo arrivare a fare un partito e raggiungere il 40% alle europee. È il nostro obiettivo a breve. Dobbiamo solo partire con i meetup.
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