Nasce ufficialmente Italia Viva a Recanati ed è boom di adesioni. Del gruppo cittadino capitanato dall’ex sindaco Francesco Fiordomo (il primo in provincia a comunicare l’adesione a poche ore dalla nascita del nuovo partito di Matteo Renzi) fa parte anche un altro assessore della Giunta Bravi: il vice sindaco Mirco Scorcelli. Con loro Tania Paoltroni, presidente del Consiglio comunale e i consiglieri Sergio Bartoli, Marco Canalini, Cino Cinelli, Antonella Mariani e Giorgio Generosi. Nella squadra dei renziani anche la criminologa Margherita Carlini, Massimo Corvatta, Giorgio Lorenzetti, Massimo Scalmati, Mirko Giulianelli, Luca Sampaolo, Massimo Belelli, Federico Guazzaroni ed Enrico Flamini.
«Ogni consigliere – si legge nella nota stampa – continuerà il proprio impegno con il gruppo civico premiato dagli elettori e contestualmente si attiverà per promuovere con Italia Viva buone pratiche civiche in tutto il territorio. Francesco Fiordomo, sindaco di Recanati negli ultimi dieci anni, attualmente è assessore ai lavori pubblici. Massimo Scalmati è il neo presidente di Astea, Giorgio Lorenzetti rappresenta Recanati in Centro Marche Acqua mentre Mirko Giulianelli e Federico Guazzaroni portano il loro contributo nella Fondazione Ircer ; Enrico Flamini già consigliere comunale , molto attivo nell’area di Recanati Insieme».
«La casa di Italia Viva – prosegue la nota – vuole accogliere tante donne e tanti uomini, le porte sono spalancate per chi condivide i nostri stessi valori ed il progetto per la nuova casa della politica: giovane, innovativa, femminista, dove si lanciano idee e progetti per una politica viva, forte, partecipata, concreta. L’esperienza dei comitati civici ha confermato anche a Recanati la vitalità di gruppi, associazioni, volontariato, donne e uomini che si impegnano per il bene comune. In Italia Viva si ritrovano donne ed uomini che a Recanati hanno dato vita a liste civiche come Vivere Recanati, Uniti per Antonio Bravi, Idee in Comune e Infinito Sport. Il loro impegno civico continua ma nello stesso tempo vuole diventare prolifico anche per il territorio, per la nostra provincia, per la nostra regione».
Perché una politica giovane e femminista, perche'. Uguali ognuno con i propri diritti e doveri ne femminista ne maschilista. Tant'e' che abolirei le quote rosa. Meritocrazia non imposizione
Perché gli uomini in Italia detengono saldamente in mano le leve del potere decisionale. Solo per questo è ancora necessario avere quote rosa (che non piacciono in primo luogo alle donne) e di un partito che decida di avere 50% di donne e uomini nei ruoli apicali.
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Il termine ‘politica femminista’ mi preoccupa. Infatti l’espressione è il classico specchietto per le allodole. In un recente passato si sarebbe parlato di ‘politica antirazzista e antifascista’, ma ora la sinistra l’espressione l’ha bandita.