Sindaco rinviato a giudizio per truffa all’Asur, il Coordinamento di centrodestra di Montelupone: «perché il primo cittadino Rolando Pecora invece di chiedere il pensionamento anticipato per poi fare causa all’Asur non ha fatto il ricorso contro il provvedimento che prevedeva il licenziamento? Visto il procedimento in corso non sarebbe bene si dimettesse? Resta da chiarire poi il ruolo dell’associazione Pediall di Montelupone su cui c’è stata una interrogazione in Regione e le sue eventuali connessioni con Pecora». Il Coordinamento di centrodestra interviene dopo che a inizio ottobre c’era stato il rinvio a giudizio del sindaco di Montelupone. Pecora, all’epoca dei fatti responsabile del reparto di Pediatria dell’ospedale di Civitanova, è accusato di aver attestato, passando il badge, di trovarsi al lavoro mentre invece non era presente. In questo modo avrebbe percepito indebitamente 15mila euro. Secondo il suo legale il professionista non era tenuto a passare il badge perché non aveva vincoli di orario «doveva servire solo ad attestare la sua presenza giornaliera» aveva spiegato l’avvocato Paolo Rossi. Il processo si aprirà il 14 maggio al tribunale di Macerata. «La Guardia di finanza ha effettuato riprese video e servizi di osservazione, pedinamenti e controlli, mettendo sotto la lente di ingrandimento i comportamenti di Pecora nei diversi ambiti ove svolge le sue attività – dice il Coordinamento di Centrodestra -. Riguardo alle assenze ingiustificate dal posto di lavoro, sono state già sequestrate al medico ingenti somme di denaro a titolo precauzionale e respinta nei mesi scorsi la richiesta di dissequestro avanzata dall’imputato – continua il gruppo di Centrodestra di Montelupone –. Sulla vicenda, il direttore generale dell’Asur ha avviato un procedimento disciplinare che si è concluso con il licenziamento del dottor Pecora, come dichiarato dal presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli, in risposta ad una interrogazione presentata (lo scorso maggio, ndr) dal consigliere Sandro Zaffiri della Lega. Licenziamento che è stato “congelato” proprio il giorno prima che avesse effetto, grazie alle tempestive dimissioni volontarie presentate da Pecora che ha chiesto l’accesso al pensionamento anticipato con quota 100. Ironia della storia: un sindaco di centro-sinistra che si salva dall’onta pubblica del licenziamento sfruttando un provvedimento del governo fortemente voluto dalla Lega. Dimissioni volontarie dunque, quiescenza anticipata per sua scelta, di cui ora Pecora chiede invece conto alla Regione, sostenendo di esservi stato costretto. E chiede addirittura i danni all’ente pubblico. Non si comprende chi mai abbia potuto costringerlo a fare ciò che non voleva e che riteneva ingiusto. Non si comprende soprattutto perché non abbia fatto ricorso contro il provvedimento di licenziamento, quando era in tempo, invece di mettersi in tutta fretta in pensione. Nessuno poteva impedirgli di difendere le sue ragioni, siamo in uno stato di diritto. Forse le risposte arriveranno dai procedimenti giudiziari che sono stati avviati e che vedranno il primo dibattimento a maggio prossimo». Il gruppo continua: «Come abbiamo scritto nei giorni scorsi sulla pagina Facebook Centrodestra Montelupone, qui non si tratta solo di una vicenda professionale. La storia del pediatra e sindaco Pecora tira in causa l’amministrazione pubblica, sia perché è un dipendente pubblico, sia perché una sua eventuale condanna già in primo grado, farebbe scattare a norma della legge Severino, l’allontanamento da ogni rapporto con le istituzioni democratiche. In questo caso il sindaco Pecora (lista centrosinistra) verrebbe sollevato dall’incarico e entrerebbe in carica il vice sindaco Orietta Mogliani. In una piccola comunità dove tutti conoscono tutto, questioni familiari, professionali e personali, questa vicenda sta destando molto clamore. In molti lamentano la pubblicità negativa per il paese. Non sarebbe bene quindi che il sindaco Pecora si dimettesse, in modo da avere tutta la serenità e tranquillità per tutelarsi nelle aule di tribunale, evitando di continuare a trascinare inoltre il Comune ed il paese di Montelupone in questa sua brutta vicenda?».
Ultimo aspetto riguarda l’interrogazione che è stata presentata in Regione dal consigliere Elena Leonardi che chiede risposte sui rapporti tra una associazione di Montelupone, la Pediall, e l’Area vasta 3. Il consigliere ieri aveva spiegato che «vogliamo che sia fatta chiarezza sulle donazioni fatte dalla Pediall al reparto di Pediatria di Civitanova. Se macchinari e computer donati si trovino nel reparto». Sull’associazione il coordinamento dice «resta infine ancora da chiarire il ruolo della Pediall con sede a Montelupone in via Sturzo 44 (monte Tasso) ma sconosciuta in paese e le sue eventuali connessioni con il dottor Pecora e lo stesso reparto di pediatria di Civitanova. Leggiamo dalla stampa che di recente il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale, Elena Leonardi, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e assessore alla Sanità, Luca Ceriscioli, il quale era stato reticente nella risposta in merito chiestagli dal consigliere Zaffiri della Lega qualche mese fa. Stavolta però Ceriscioli non potrà sottrarsi. Ci sono ben cinque determine in merito della Asur che come assessore alla Sanità non può non conoscere».
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