L’incontro nei locali dell’Erap
di Mauro Giustozzi
Il rischio meteo-idrogeologico maggiore di quello sismico. Passare dall’emergenza alla prevenzione insegnando la materia a partire dalle scuole primarie. Piani comunali di Protezione civile da adeguare alla nuova normativa. La vivacità del Servizio civile che coinvolge tantissimi giovani e che ha nel progetto ‘Non3Mo’ uno dei suoi punti di riferimento principali nelle Marche e soprattutto nella nostra provincia.
Da sinistra: Paola Frammartino, Iolanda Rolli e Pierpaolo Tiberi
Questi i passaggi più interessanti scaturiti al termine della Giornata della Protezione civile che ha visto riuniti presso la sala convegni Erap di Macerata diversi sindaci e amministratori del territorio, una ventina di giovani maceratese dai 19 ai 29 anni impegnati nel servizio civile, rappresentanti della Protezione civile e dei Servizi civili marchigiani nell’ambito del convegno sul tema ‘La pianificazione di emergenza provinciale e comunale. L’esperienza del servizio civile “Non3Mo”. L’incontro promosso e organizzato dalla Prefettura di Macerata si è inserito nell’ambito delle iniziative organizzate in occasione della Settimana nazionale della Protezione Civile finalizzata a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla riduzione e prevenzione dei rischi, soprattutto attraverso la pianificazione, la conoscenza delle capacità operative e di intervento delle diverse articolazioni del sistema di Protezione civile. Oltre al prefetto Iolanda Rolli, hanno partecipato il consigliere provinciale Paolo Micozzi in rappresentanza del presidente Antonio Pettinari, assente per essersi sottoposto ad un intervento chirurgico programmato da tempo, Pierpaolo Tiberi, responsabile segreteria tecnico-scientifica e pianificazione della Regione Marche, servizio Protezione civile e Paola Frammartino, responsabile della Regione per il Servizio Civile, diversi sindaci e amministratori locali e rappresentanti delle forze dell’ordine.
«La settimana nazionale della Protezione civile è stata istituita quest’anno –ha ribadito il prefetto Iolanda Rolli- ed è un momento di formazione, di presa di coscienza molto importante per il ruolo che tutti noi dobbiamo avere sia nella previsione che nella prevenzione di eventi di Protezione civile. Il territorio italiano è molto vulnerabile e ne abbiamo una dimostrazione proprio qui nella nostra provincia dove si vedono i segni di quello che è significato il sisma che dal 24 agosto 2016 è andato avanti su questo territorio provocando danni davvero inestimabili. E’ importante però avere un sistema che funzioni al meglio e, nel momento dell’emergenza, sapere chi fa che cosa in modo da non creare confusione in momenti in cui proprio l’essere organizzati può risultare decisivo per salvare vite umane».
Dal canto suo Pierpaolo Tiberi ha effettuato un lungo excursus sulla Protezione civile com’è oggi e come dovrà essere nel prossimo futuro per farsi trovare sempre pronta ad affrontare le nuove sfide in ambito non più solo di emergenza o di post emergenza ma anche e soprattutto di prevenzione. «Imparare la Protezione civile dalle scuole è un passo essenziale da attuare immediatamente – ha ribadito Tiberi- e questa materia è importante che quanto prima possa entrare nelle aule, dalle primarie alle superiori. Imparare la Protezione civile sin da piccoli significa avere poi una reale conoscenza del fenomeno. Il nostro lavoro si svolge su emergenza e post emergenza ma l’impegno futuro che ci attende è quello di lavorare sulla prevenzione che è destinata ad acquisire più importanza dell’emergenza. Il rischio meteo-idrogeologico è un problema di oggi e lo sarà ancora di più nel domani, più pericoloso anche agli eventi sismici che hanno colpito questi territori». Il consigliere Paolo Micozzi, portando il saluto della Provincia, ha ricordato come «in occasione del sisma del 1997 l’amministrazione provinciale giocò un ruolo fondamentale nella ricostruzione grazie al patto territoriale che creò la società Rinascita e Sviluppo per il recupero delle aree montane colpite dal terremoto. Oggi manca un ente coordinatore che tiri i fili dell’azione di tutti i soggetti coinvolti nella ricostruzione dopo un sisma che è stato molto più devastante di quello degli anni Novanta».
I giovani del Servizio civile
Un patto tra giovani volontari del servizio civile e amministratori pubblici locali per realizzare progetti di orientamento alla formazione professionale, ma anche di arte e cultura e riqualificazione degli spazi urbani. E’ questo lo spirito del progetto Non3Mo, il bando straordinario di Servizio civile per dare un aiuto concreto alla ricostruzione non solo materiale ma anche delle relazioni, dei legami, dei servizi alle popolazioni nelle aree colpite dal terremoto. A questo progetto hanno partecipato 150 giovani, complessivamente sono 300 coloro che sono impegnati nel Servizio civile della provincia di Macerata e 1.300 nella regione. Questi ragazzi beneficiano di un rimborso spese di 433 euro mensili. «I giovani che aderiscono non sono volontari nel senso pieno del termine ma fanno un servizio civile –ha detto Paola Frammartino- che di norma dura un anno, grazie ai finanziamenti che giungono dall’Europa ma che, come accaduto per il progetto Non3Mo, è proseguito con fondi regionali anche per un secondo anno. Per tanti di loro questa è stata una prima presa di contatto con la realtà della pubblica amministrazione, esperienza che potrà tornare utile in vista di futuri impieghi lavorativi che affronteranno».
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