Carabinieri aggrediti e insultati,
la 19enne chiede scusa

PORTO RECANATI - Ha patteggiato otto mesi ed è tornata in libertà, la giovane ucraina arrestata stanotte con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni
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Il tribunale di Macerata

 

Otto mesi con la sospensione condizionale della pena ed è tornata libera. Ha patteggiato Marharyta Mezhebovska, la 19enne ucraina arrestata nella notte a Porto Recanati per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, dopo aver aggredito due carabinieri. Oggi infatti è comparsa davanti al giudice Francesca Preziosi per la direttissima e la convalida dell’arresto, pm Francesca D’Arienzo. La giovane, difesa d’ufficio dall’avvocato Giuseppe De Rosa, ha chiesto scusa per quanto fatto e ha scelto di patteggiare. Stanotte la giovane, residente a Sesto San Giovanni e momentaneamente alloggiata in un hotel di Recanati, era a Porto Recanati. Poco prima delle 3 i carabinieri sono intervenuti su richiesta di una persona in piazza dell’Approdo dove era stata segnalata una donna che stava disturbando la quiete pubblica. Arrivati sul posto i carabinieri hanno identificato la 19enne, regolare in Italia, ed evidentemente ubriaca. Le è stato consigliato di tornare in hotel in taxi e nel frattempo è stato chiamato il 118. La ragazza però ha rifiutato le cure e si è allontanata a piedi: prima ha tentato di bere in un altro locale, poi è arrivata in via Montecatini. Qui ha iniziato a suonare i campanelli delle case e quando i carabinieri sono ritornati lei ha iniziato a inveire. Ha mostrato il dito medio, ha colpito uno dei militari con un calcio e uno schiaffo e gli ha tolto il basco buttandolo per terra. Anche quando è stata portata in caserma ha continuato a insultare i carabinieri e ne ha colpito un altro, arrivando a minacciarli di morte. Tre giorni di prognosi ognuno per i due carabinieri aggrediti. Queste le accuse che hanno portato al suo arresto.

Suona i campanelli ubriaca, poi calci e testate ai carabinieri: arrestata una ragazza



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