Sarà inaugurata venerdì 5 luglio, alle 18.30, al Serbatoio dell’Acquedotto romano di Urbisaglia, la mostra “Sua cuique persona” delle opere dello scultore Riccardo Ruggiano. Organizzata dal Comune di Urbisaglia e curata da Francesco Facciolli, in collaborazione con la Scuola di Teatro Classico Antico Urbs Salvia, la mostra è ospitata nel suggestivo ambiente del Serbatoio dell’Acquedotto romano dell’antica città di Urbs Salvia e presenta nove modelli di maschere di teatro classico antico. Unica e suggestiva, “Sua Cuique persona” colpisce per la sua originalità e ci riporta indietro nel tempo, al teatro greco e romano, aiutando a comprendere la figura dell’attore nel mondo antico e la molteplicità dei personaggi interpretati.
«Nello scavo della necropoli greca di Lipari è stato rinvenuto un enorme numero di piccole terrecotte di argomento teatrale la cui produzione si è prolungata localmente per quasi un secolo e mezzo, dagli inizi del IV secolo alla metà del secondo del III secolo a.C. Sono modellini di maschere tragiche, satiresche e comiche, statuette di attori della commedia e, in minor numero, di satiri in ovvia connessione col dramma satiresco. I pezzi rinvenuti, fra interi e frammentari, superano a tutt’oggi i 1000 e numerosi altri se ne rinviene ad ogni scavo. Nel loro complesso costituiscono di gran lunga la più ampia e completa documentazione relativa alla maschera teatrale e al costume scenico che ci sia pervenuta dall’antichità classica, ma anche, dato l’età a cui appartengono, una delle più antiche».Così parla il grande archeologo Luigi Bernabò Brea.
Da qui lo scultore Riccardo Ruggiano ha creato queste maschere pensando al loro utilizzo in ambito teatrale: nella realizzazione si è prestata particolare attenzione non solo a quello che riguarda l’aspetto estetico ed espressivo ma anche acustico, dovuto all’ampiezza, forma e dimensione del foro della bocca.
«Una mostra che si inserisce perfettamente all’interno dei tanti appuntamenti della XXX° edizione di Teatro Classico Antico in scena all’Anfiteatro romano di Urbisaglia – aggiunge Cristina Arrà, assessore alla cultura del Comune –e che ci fa percepire, toccare e comprendere l’antica arte del creare e le suggestioni del teatro classico».
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