la presentazione di ieri sera a Civitanova Alta
di Laura Boccanera
(foto e video di Andrea Petinari)
I motori, la velocità, le nuove scoperte, lo sbarco sulla luna e i 200 anni di Leopardi, la locomotiva e le stelle. Se tutto sembra strano, non c’è da preoccuparsi. E’ una stranezza voluta, è lo “space oddity”, la sfida allo spazio lanciata da Popsophia per il 2019. Se lo scorso anno per il ritorno la dimensione raccontata dalla pop filosofia era il mondo onirico dentro ciascuno di noi, al jingle di “Dreams are my reality”, quest’anno è Buzz Lightyear a suonare la sveglia per andare “Verso l’infinito e oltre”.
Le mostre che quest’anno più che mai sono legate al festival, «sono le mostre a spiegare il festival e il festival, con incontri e appuntamenti spiegano le mostre» sintetizza Hermas Ercoli, sono state al centro di una conferenza stampa spettacolo proposta ieri sera nello spazio di Sant’Agostino. Cinque percorsi esplorativi del tema lanciato per il 2019 che accompagneranno il visitatore in uno “space oddity” appunto. Ma fra rievocazioni e anniversario che verranno celebrati all’interno del festival, uno su tutti è quello che regala maggiori soddisfazioni: «E’ il decennale esatto dello sbarco della pop filosofia a Civitanova Alta» ricorda Hermas Ercoli, ricordando quell’esperienza, prima e unica che fu Tutto in gioco nel 2009. Ercoli ripercorre le tappe di quell’appuntamento che ha lasciato in eredità la capacità di comprendere quanto Civitanova Alta sia a misura di festival: «Qui ci sono luoghi riqualificati che rappresentano gli spazi ideali, e sono tutti nel raggio di 200 metri. E poi c’è una piazza in discesa verso il mare che ne fa un anfiteatro naturale, coperto da una quinta scenica di lecci. Un posto meraviglioso che solo grazie alla disponibilità e alla volontà dell’amministrazione si è trasformato in Popsophia».
E se il momento amarcord era passaggio fondamentale nella presentazione, ci pensa la direttrice artistica Lucrezia Ercoli ad entrare invece nel vivo del tema scelto per il 2019, che invece guarda al futuro, a quei movimenti che nel passato hanno lanciato una freccia verso l’avvenire. E così dal 18 al 28 luglio si parlerà di futurismo, di motori, di velocità, dello sbarco sulla luna. Una serie di ricorrenze che il festival festeggia e rimarca: ma anche l’uscita di Easy rider e ancora perfino l’Infinito di Leopardi. «A Civitanova in questi due week end ci sarà una vera Odissea – ha riferito la Ercoli – un percorso per rimanere disorientati, fra incontri, esperienze, installazioni, in un viaggio che abbiamo la presunzione possa rompere con la filosofia classica della lectio magistralis, per diventare altro, e andare oltre». «Popsophia è ormai tornata tappa fissa dell’estate civitanovese – le parole del sindaco Fabrizio Ciarapica -. Un appuntamento fondamentale nella nostra proposta culturale, che anima Civitanova Alta con un dibattito originale. Visto il suo alto spessore, quest’anno abbiamo deciso di far durare il festival ben due settimane, convinti da una proposta unica nel panorama nazionale».
Quest’anno da Civitanova parte la sfida alle stelle. Cinque in totale saranno le esposizione. La prima in piazza della Libertà dove verrà installato uno speciale videomapping, un’installazione immersiva in grado di valorizzare gli elementi esposti sul tema del viaggio interiore e della velocità e fare in modo che il pubblico possa fare un’esperienza unica. Un videomapping architetturale che prenderà tutta la parete di Palazzo Ducale per coinvolgere e integrare lo spettatore nell’ambiente. La chiesa di Sant’Agostino diventerà invece il tempio della meccanica, ospitando un’esposizione di moto d’epoca che hanno fatto la storia ed il mito delle due ruote. Come il chopper sogno di libertà in Easy Rider, centro dell’esposizione. L’opera più futuristica di tutti invece, il Treno in corsa di Ivo Pannaggi, sarà il cuore di una mostra ospitata nella sala Ciarrocchi della Pinacoteca. Un treno “Satana su rotaia”, come è stato definito da Giosuè Carducci, inno di un pensiero laico che si avviava a stravolgere l’Ottocento. Allo Spazio Multimediale San Francesco corrono le immagini di “C’était un rendez-vous”, cortometraggio del 1976 di Claude Lelouch. Grazie a un piccolo capolavoro grafico di Mauro Cicarè la cappella laterale ospita un omaggio a Niki Lauda. Ma si potrà addirittura entrare in una monoposto di Formula 1, artificio e riproduzione però di un modello di realtà con i simulatori di guida. E infine la luna. Il giardino della scienza, nel cortile della Pinacoteca alza lo sguardo con le foto fatte dagli astronauti che misero piede sul satellite nel 1969. A cinquant’anni da quell’evento, la Luna, bella e agghiacciante col suo Lato Oscuro, è viaggio oltre noi stessi. Con Platone, Ariosto, Leopardi per proiettarsi “Verso l’infinito e oltre”, con il liceo “G. Leopardi” di Recanati e con la direzione scientifica di Claudio Bernacchia.
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