Alcuni componenti del “Comitato Don Bosco”. Da sinistra: Pierpaolo Turchi, Francesca Scattolini, Nazareno Tiranti e Paolo Dignani
di Giacomo Gardini
Nasce il Comitato Don Bosco, 2200 firme raccolte nel giro di appena 22 giorni «in difesa delle scuole a Tolentino». Una risposta che è andata oltre ogni aspettativa dei promotori. Un coordinamento frutto delle perplessità espresse dalla cittadinanza verso «una dichiarazione d’intenti inconcepibile da parte dell’Amministrazione». Paolo Dignani, Nazzareno Tiranti, Francesca Scattolini, Pierpaolo Turchi, Danilo Berardi, Federico Pieroni e Simone Baroncia hanno raccolto il testimone dei tanti cittadini, dando vita a qualcosa di inedito.
Paolo Dignani
«Movimento 5 Stelle, Città in Comune, Tolentino Popolare, Forza Italia, Pd Tolentino, Pci, Comitato 30 Ottobre e Azione Comune – elenca Dignani – siamo tanti, uniti sotto lo stesso cielo: il futuro della nostra città». Conservare la bellezza umana, il tessuto urbano e la ricchezza del centro storico passa necessariamente per la conversazione dei suoi servizi fondamentali: questa la parola d’ordine del Comitato Don Bosco. «La cittadinanza ha lanciato un appello all’Amministrazione – prosegue Dignani – affinché nel cuore di Tolentino rimanga una struttura scolastica pronta a ospitare 609 utenti, gli stessi che abitavano il Don Bosco prima del sisma». Nazzareno Tiranti, presidente dell’associazione “Città in comune”, ha espresso tutta la sua adesione al progetto esemplificando ai presenti quanto sia cambiata la situazione scuole a Tolentino dal 2016 ad oggi.
Nazzareno Tiranti
«Fino a 3 anni fa, a Tolentino era presenti 5 plessi scolastici, posizionati in punti strategici, a copertura dell’intero territorio cittadino. Il terremoto ho cambiato ogni cosa, ma qui parliamo del futuro: deve entrare in ballo una progettazione coerente». Dall’analisi di alcune planimetrie si delinea il domani della città: licei, Ite e Ipsia confluiranno nel campus scolastico, come parte del Don Bosco, mentre il Grandi ingloberà l’istituto Bezzi. «Tutto questo a scapito del centro storico di Tolentino. Possiamo permetterci di fare a meno del nostro centro storico? – si chiede Tiranti – Così facendo faremo la fine de L’Aquila, dove le case sono state ricostruite ma nessuno vuole abitarle, perché non ci sono servizi».
Francesca Scattolini
La parola poi a Francesca Scattolini, giovane laureata in Architettura alla Sapienza di Roma, che ha spiegato come il comprensorio Don Bosco sia perfettamente recuperabile:«Le situazioni di instabilità potrebbero risolversi con interventi di consolidamento strutturale, per portare l’indice di vulnerabilità del complesso a 0,6. Altre scuole, a Tolentino, ne hanno persino di più bassi. Oltretutto, la Don Bosco è un bene architettonico vincolato – sottolinea Scattolini – per cui la sovraintendenza ha già espresso un parere. L’Italia sta ripartendo dai suoi centri storici oggi, perché trasformare questo splendido edificio in una cattedrale nel deserto?». In chiusura, dopo gli interventi dei presenti, Pierpaolo Turchi ha tenuto a sottolineare un aspetto fondamentale di questa nuova avventura: «Non accetteremo attacchi frontali al comitato da parte del sindaco. Abbia una coscienza trasparente, chiediamo un confronto, a nome di oltre 2200 cittadini». Il calendario del Comitato Don Bosco, seppure neonato, è già ricco di impegni. Mercoledì 10 luglio, per tutta la giornata, i suoi componenti saranno in piazza San Francesco, per proseguire la raccolta firme e fornire informazioni ai cittadini. In programma, poi, una serata a tema nell’istituto Don Bosco, con proiezioni e racconti per valorizzarne tutta l’importanza. Nel frattempo, le firme aumentano di giorno in giorno, e non saranno consegnate prima del prossimo settembre.
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