Il taglio del nastro
di Monia Orazi
Taglio del nastro per il nuovo reparto di lungodegenza dell’ospedale di San Severino. Alla presenza del presidente della Regione Luca Ceriscioli, del direttore di Area vasta 3 Alessandro Maccioni, del consigliere regionale Franscesco Micucci, del personale medico, tecnico, amministrativo, paramedico ed infermieristico, il sindaco Rosa Piermattei con altri assessori ed amministratori comunali, ha inaugurato i venti posti letto al terzo piano dell’ospedale Eustachio, che in anni passati ha ospitato prima la chirurgia, poi la ginecologia. I lavori hanno comportato un investimento di 900mila euro, il rifacimento degli interni, l’acquisto degli arredi e di tutte le dotazioni necessarie al reparto, per cui sono state assunte 5 infermiere, 6 operatrici socio sanitarie, due medici, che prenderanno tutti servizio il 3 giugno prossimo.
«Oggi è un grandissimo giorno per tutta l’Area vasta – ha detto Maccioni – stiamo investendo in tutto il territorio, sono emozionato. Nel 2016 è stato chiuso il reparto maternità dove nel 1984 è nata mia figlia, fare tale operazione che mi è stato detto di fare è costato molto. A distanza di tre anni aprire a San Severino, un reparto nuovo, non presente prima, è motivo di orgoglio per tutti, un grosso segnale di attenzione, sarà a supporto di tutta l’Area vasta». Maccioni ha ricordato che negli ultimi tre anni, su San Severino sono stati investiti 3 milioni di euro, che il budget per gestire l’ospedale è stato aumentato e si attesta intorno a un milione e 300mila euro, inoltre il bilancio a disposizione di oculistica è salito del 20 per cento, raggiungendo i 2 milioni e 534mila euro. Il direttore di Area vasta ha annunciato che il dottor Francesco Alesiani è direttore dell’Unità semplice dipartimentale di ematologia che racchiude tutti gli ospedali provinciali. Ha annunciato l’avvio del progetto sperimentale “Ernie”, presentato dal dottor Angelo Buonsanto, che mira a fare di San Severino, un centro di eccellenza nel trattamento delle ernie e nella ricostruzione della parete addominale, che sia di riferimento a livello nazionale. Come illustrato da Buonsanto, questo comporterà progetti di ricerca e collaborazione con le università e le aziende produttrici di dispositivi medici, convegni e sessioni di studio per chirurghi provenienti da tutta Italia. Una buona fama nel trattamento delle ernie, come ricordato da Buonsanto responsabile della struttura di week surgery dell’ospedale di San Severino, che è nata dal pioniere della chirurgia addominale a San Severino, il dottor Chioma che l’ha introdotta negli anni Novanta, attirando un flusso di pazienti da tutta Italia.
«Con Maccioni abbiamo discusso molto, ma ci teniamo a questa struttura – ha detto il sindaco Rosa Piermattei – oggi abbiamo raggiunto quanto è stato deciso prima del mio arrivo, il terremoto ha allungato i tempi, ma io dovevo essere onesta. La lungodegenza sarà un riferimento anche per i paesi limitrofi, si potrebbe avere una terza stanza per le vaccinanzioni». Sono poi intervenuti il consigliere provinciale ed assessore comunale Tarcisio Antognozzi in rappresentanza della Provincia, il consigliere regionale Francesco Micucci. Il governatore Luca Ceriscioli ha ricordato che gli interventi in materia di sanità sono frutto di un disegno complessivo, anche se a volte i tempi dei lavori si allungano, per la complessità delle pratiche. «Se si chiudono punti nascita è per garantire qualità e sicurezza ai cittadini come previsto dalle norme – ha sottolineato il presidente della Regione – ad esempio non è di certo moltiplicando i pronto soccorso che la sanità funziona meglio. Le Marche hanno il numero di punti nascita previsto, in rapporto alla popolazione, non c’è nessuna dismissione, né volontà di togliere servizi, ma di fare ciò che è giusto, potenziando la vocazione di questa struttura. Alcuni amici ricoverati a San Severino mi hanno testimoniato la qualità dell’assistenza sanitaria e la grande umanità nella gestione della salute. A chi racconta cose fantasiose, si porta testimonianza della coerenza di quanto portato avanti».
Ma quale grande giorno.....
Mai contenti!!!!
Potevate lasciare aperta la pediatria
Nel 2015 ho partorito mia figlia a San Severino ... funzionava Troppo,troppo, troppo bene per essere un reparto di un ospedale Italiano, infatti è stato chiuso!!!!
Pure a Recanati hanno chiuso la maternita’ per la lungodegenza l’inizio della fine
Il reparto maternità dovevate lasciare aperto!!vergogna
Aprite un reparto e nel frattempo 13 ospedali chiusi!!! Vergogna!!!
Vergogna!!!!!!! Nell'entroterra solo le lungo degenze, chiudiamo intanto punti nascita e pediatria importanti..... Ehhhhhhhh il dio soldo
Anche qui ad osimo hanno chiuso maternità, si partorisce in ancona o jesi. Con maternità è stato l'inizio della fine dell'ospedale. Ora non è più sotto area vasta ma sotto INRCA, anche il pronto soccorso. Peccato che 118 e INRCA non sono collegati e arrivano dottori per urgenze con 118 da ancona. Prima si muore poi arrivano.....
Certo, per un reparto che funzionava hanno dovuto chiuderlo... Dicono che ci sono i punti nascita necessari nelle Marche...che schifo!!! Per partorire dovrò fare almeno un'ora di strada senza traffico, con il traffico rischio di partorire x strada!!! Prima avevo un punto nascita d'eccellenza a 15 minuti da casa!!! Ditelo anche a quelle donne delle zone ancora più lontane di noi che x partorire o vanno in umbria o fanno 1 ora e mezza o anche più di strada... Ceriscioli devi solo vergognarti!
Già... la lungodegenza... di quella si ha bisogno per buttare fumo negli occhi... se devi partorire? Se hai una emergenza medica? Se c'è un incidente? Lo scopo è lasciare aperta una struttura così le persone non si accorgono di quello che NON C'È finché non ti trovi nella condizione di averne bisogno! Il pronto soccorso non c'è più... pediatria e ginecologia non c'è più.. cosi come molti altri servizi che vanno ad ingorgare il già pieno servizio di Macerata... Risolvono con le eliambulanze.. E intanto tolgo servizi primari... vi buttano fumo negli occhi e voi non lo vedete... finché non vi svegliate... Finché non siete voi ad avere bisogno...
Rita de Vivo Non si vergogna perché vuole spostare tutto nel pesarese, come diceva un illustre medico di Ancona che non c'è più va avanti imperterrito per realizzare il suo scopo con il consenso di tutta la regione
Come Spacca che portava tutto a Fabriano!
Daniela Libanoro e una gestante secondo loro, dovrebbe andare fin lì? Macerata come struttura... Anche no. A sanseverino mi hanno salvata e mi hanno trattata da persona e non da cliente del reparto salumeria che prende il numerino. Se dovessi avere un altro figlio, dovrei andare a Loreto o nel pesarese? Ma questi so matti!
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