«Lo sciopero della mensa continua. Il consigliere Simone Garbuglia e l’assessore Barbara Capponi prima rispondano alle domande, diseducativo è non farlo». Non tarda ad arrivare la replica dei genitori del comitato “Insieme cambiamo la mensa” al consigliere di maggioranza Simone Garbuglia che aveva criticato il coinvolgimento dei bambini durante la manifestazione di venerdì quando gli studenti sono stati ritirati dai refettori scolastici di Civitanova. Critico anche il consigliere Pier Paolo Rossi definisce invece il commento del consigliere di Libera un «sermone inopportuno politicamente e socialmente». Come un pasto indigesto non sono andate giù le parole di Garbuglia che chiedeva ai genitori di trovare altre formule per manifestare il proprio dissenso senza coinvolgere i bambini, definendo “diseducativo” lo sciopero. Per i genitori però «lo sciopero ha delle motivazioni e delle richieste ben precise – dicono – a cui Garbuglia non ha dato ancora risposta. Una di queste riguarda proprio il suo operato quale compenente della VI Commissione consiliare. Garbuglia ha proposto di vietare i sopralluoghi dei genitori con delega da parte del loro rappresentante per la mensa scolastica. Ma è proprio grazie a queste attività che è partita la segnalazione che ha portato alla contestazione per il mancato rispetto del capitolato e successiva sanzione di duemila euro da parte del Comune. Per evitare il prossimo sciopero – continuano i genitori -, Garbuglia, insieme all’assessore Capponi e al sindaco, dovrebbero dirci perché i consiglieri di maggioranza hanno votato l’eliminazione della delega, quante volte da dicembre ad oggi è stato servito pesce proveniente dal mare di Barents? Quante volte da dicembre 2018 ad oggi è stata servita verdura fresca invece di quella surgelata? Perché da settembre 2018 ad oggi non è stata data nessuna risposta in merito alla proposta di adozione di strumenti informatici, a costo zero per il Comune? Di fronte all’ennesimo assordante silenzio e alla mancanza di risposte, diseducativo per la democrazia, proseguiremo lo sciopero per il bene dei nostri figli».
Interviene dal punto di vista politico il consigliere Pier Paolo Rossi che attacca Garbuglia: «Si preoccupa di redarguire pubblicamente i genitori scioperanti ma non ha mai detto una sola parola ad esempio sullo scandaloso rincaro dell’acqua che ricade su tutte le famiglie né sulle tanto famose quanto raccapriccianti esternazioni razziste e sessiste del vicesindaco: che siano state forse, per lui, quelle parole educative per i nostri figli? Credo che Garbuglia non abbia il diritto di contestare ad altri genitori il modo di educare i propri figli né di derubricare lo “sciopero” ad un momento diseducativo per i bambini. Se trova, lui, delle difficoltà nello spiegare ai bambini il senso dello sciopero non credo abbiano affrontato gli stessi problemi gli altri genitori che avranno in modo semplice raccontato ai loro figli che lo sciopero, o comunque l’astensione collettiva, è una manifestazione finalizzata ad ottenere miglioramenti delle condizioni sociali e che proprio attraverso gli scioperi la base di questo Paese in decenni di battaglie sociali ha ottenuto diritti, altrimenti negati, anche per chi non scioperava. Quei genitori pretendono solo una migliore qualità del servizio mensa, il migliore possibile, cosa che da consigliere comunale dovrebbe pretendere, con ogni mezzo possibile, anche Garbuglia».
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Cari genitori, il comportamento della Capponi e del Garbuglia che se non risponde è meglio visto che chiaramente non si rilegge e per tanto solo così si può giustificare il non sense dello sciopero diseducativo. Quando rispondono, lo fanno in maniera confusa e la smentita che pone tristemente fine alle loro obiezioni colpisce senza pietà in breve tempo. E’ una vicenda squallida dove sembra impossibile che ci possa essere una così tranquilla trascuratezza da far ” a Capponi re “la pelle anzi le squame.
sarebbe molto educativo se ……. venerdì si presentassero alle 13.00, gli assessori e il consiglio comunale che appoggiano questa condotta nei confronti dei nostri figli, con le loro rispettive famiglie e siedano insieme a tutti gli altri bambini per i quali i genitori non possono (o vogliono) aderire allo sciopero. tutti insieme mettono 5 euro ciascuno per ogni commensale e si proietta un video sull’origine di questo “freschissimo” pesce dove sia magari proprio il consigliere Garbuglia, a spiegare cosa e ripeto “cosa” va a finire nei piatti dei nostri figli che di sicuro non possono né sapere né scegliere….. questo sarebbe molto educativo e magari già da piccoli capiscono che chi decide per loro purtroppo non sempre sanno spiegare le loro insane scelte e prese di posizione.