di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
Sciopero della mensa, soddisfatti gli organizzatori: «Siamo oltre 200». E’ andata oltre le aspettative l’adesione alla protesta organizzata dal comitato spontaneo di genitori “Insieme cambiamo la mensa”.
Come promesso questa mattina è partito il #fridayforfish, l’iniziativa per la quale gli studenti, ogni venerdì, salteranno il pasto a mensa. E si è scelto il venerdì proprio perché è il giorno in cui nei refettori viene servito il pesce col progetto “Pappa fish”. Una protesta scoppiata a seguito del controllo che ha permesso di appurare e sanzionare la All food per aver servito pesce del mare di Barents, anziché quello del Mediterraneo come era previsto da capitolato. E così questa mattina, a partire dalle 12, almeno 200 famiglie, appartenenti a ogni istituto scolastico, hanno ritirato i figli dalla mensa per farli mangiare a casa o nello spazio organizzato all’aperto dagli scioperanti, vicino alla chiesa di San Giuseppe, nel quartiere Risorgimento, dove si trova la scuola Anita Garibaldi. Una sessantina i bimbi della scuola primaria che si sono alternati sul prato: alle 12 sono usciti gli studenti delle classi 1^ e 2^, mentre a seguire quelli delle classi 3^, 4^ e 5^.
Per i piccoli si è trattato di un “picnic” colorato e inaspettato. Le mamme e i papà presenti e che hanno aderito allo sciopero hanno cucinato i piatti che vorrebbero sulla mensa del refettorio. Sulle tovaglie apparecchiate primi e secondi di pesce, piatti poi rimbalzati sui social: c’erano verdure grigliate, torte salate alle verdure, pesce arrosto, cous cous con vongole e ceci, riso nero con gamberetti e pomodoro, pasta con i broccoli. «Un’adesione inaspettata e davvero partecipata – ha commentato il rappresentante di istituto Marco Vannini, membro del comitato Insieme cambiamo la mensa – sempre più persone ci contattano per avere informazioni. Il malcontento generale nei confronti della mensa è molto diffuso.
Ora la nostra protesta proseguirà tutti i venerdì e meteo permettendo mangeremo all’aperto. L’unico aspetto che ci rammarica è che se non fosse stato per noi e nella nostra volontà di fare controlli accurati tutto questo non sarebbe stato scoperto. Il nostro prossimo obiettivo ora è proseguire sulla battaglia del pasto da casa e abbiamo in mente altre iniziative da adottare se continueranno a non esserci risposte da parte degli istituti scolastici. Ma il comitato si chiama “Insieme cambiamo la mensa”, per cui la nostra azione non si esaurirà una volta ottenuto il pasto da casa. Continueremo a monitorare per migliorare la qualità dei piatti serviti ai nostri figli. Anche perché la mensa rappresenta un servizio che viene pagato anche da chi non mangia a scuola visto che il Comune partecipa con una quota a sostegno delle famiglie».
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Se il Comune mangiava a scuola non arrivava il pesce “fresco” di radiazioni da Barents. Eppoi è dal Comune che dipende la mancanza di controllo sui cibi serviti in mensa. Paga sì una quota ma sempre soldi dei contribuenti sono e quindi vanno spesi per fare il bene e non per nuocere magari solo perché non si sa amministrare o la salute nelle mense scolastiche non è da considerare una priorità. Ma fatelo analizzare e se è davvero radioattivo ben altre sono le cose da fare oltre allo sciopero. E tutto il resto com’è, fresco, bio, km 0 ( forse eccessivo ma anche da 3000/10000 kilometri sarebbe eccessivo)? Se ci avete messo le mani, mettetecele per bene ed è chiaro che la dimostrazione di quello che già è avvenuto parla chiaro. Le risposte prendetevele non che le aspettate. Non vedo i presupposti di continuare su una fiducia mal riposta. I comitati dovrebbero essere composti solo da genitori visti i risultati. Perché concedere il bis dopo un simile trattamento da chi predica tanto bene ma il razzolar male a me sembra sia diventata un’abitudine. Poi guardatevi attorno e senza andare troppo lontano. A Macerata come letto su CM, ben altri sistemi si usano nelle mense scolastiche. E Macerata sta qui non sulle coste del Mare di Barents o in qualche isoletta del Pacifico magari nel Mar Giallo. Per i plasticati, preferibile scegliere prodotti provenienti dall’Oceano Atlantico dove la plastica che vi arriva si scioglie in parte e ingerita dai pesci ne causa ben altro che una semplice indigestione.
io non lascerei mio figlio in mensa tutto il resto della settimana non solo il venerdì, altro che pappafish, qui pappa no in parecchi