Multa alla All food, l’assessore ai servizi scolastici Barbara Capponi interviene dopo la sanzione che gli uffici hanno comminato alla ditta che ha vinto l’appalto per la refezione scolastica a Civitanova. Una multa di 2000 euro per aver servito pesce del Mare di Barents e olio di olive non italiane. Un esposto partito dai genitori dopo una serie di controlli all’interno delle mense e dopo aver richiesto, lo scorso gennaio, i documenti relativi a fatture e tracciabilità del prodotto. La Capponi sottolinea come il Comune abbia portato avanti l’esposto fino alla sanzione, mentre si svincola da responsabilità sui ritardi nell’adozione del regolamento per il pasto da casa e passa la palla ai dirigenti. «Il Comune ha dapprima disposto delle contestazioni, ha in seguito rigettato le controdeduzioni che la stessa azienda aveva portato a giustificazione per la revoca e ha confermato la volontà e l’intento di ratificare la sanzione di quanto contestato, che è già stata applicata – ha sottolineato la Capponi – Per quanto concerne il pasto da casa, ribadisco il supporto dell’amministrazione che ha però provveduto già a sistemare tutto quello che era di sua pertinenza per consentire alle famiglie questa possibilità. Infatti, già a novembre dello scorso anno, il Consiglio comunale ha modificato il vecchio regolamento in vigore che impediva di introdurre e consumare alimenti diversi da quelli erogati dal Servizio nei refettori scolastici, togliendone il divieto. Con effetto immediato dunque si è sdoganata a livello di regolamento comunale la possibilità di far portare il pasto da casa. Da quel momento in poi però la pertinenza non è più del Comune, ma competenza esclusiva degli istituti comprensivi sulla regolamentazione della questione. Ringrazio i genitori per le continue sollecitazioni e lo scambio di informazioni costanti. Saremo sempre più attenti e attivi nel confronto volto a produrre incessanti migliorie del servizio e del menù». Nessuna replica invece dell’assessore in merito alla contestazione per la modifica del regolamento che vieta la delega. Tra le critiche portate avanti dai genitori, sottolineate anche ieri sera nel corso della riunione del comitato tecnico mensa, c’è anche la modifica del regolamento discussa dalla commissione consiliare e avallata dai consiglieri di maggioranza. In pratica si vuole inserire una clausola che vieti la deroga di controllo nel refettorio a genitori che non fanno parte del comitato tecnico. Per i genitori si tratta di una misura utilizzata per limitare controlli e scocciature e, tra le motivazioni dello sciopero della mensa che a partire da venerdì sarà portato avanti almeno da 20 famiglie (ma l’iniziativa si sta allargando), c’è anche questa limitazione.
Pesce dal mare di Barents nelle scuole, scatta lo sciopero del venerdì
Pesce dal mare di Barents nelle scuole: scatta la multa per l’azienda
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“Saremo sempre più attenti”, enfatizza o rafforza il fatto che si è già molto attenti. Dopo aver letto questa storia il mio gatto rifiuta di mangiare pesce che non pesca direttamente.
Ho due cagnolini vecchietti,
fin da cuccioli sono allergici
alla carne anche bianca che regolarmente cucinavo…..
sono passata al pesce congelato….lo acquistavo all’ euro spin …..anche wuesto causava allergia..preoccupata chiedo al direttore …ma da dove
viene? da Barents! lo prendono
anche x le scuole, figurati se non va bene x i cani!
Parlo di 4 anni fa.
Se il vostro dottore vi dice di mangiare tre volte alla settimana pesce, cambiatelo. A due ditegli che non potete permettervelo. Non mi dilungo, comunque mangiare pesci piccoli come sardine sgombri, merluzzi è preferibile a grossi pescioni che contengono molti più metalli pesanti. Naturalmente parlo del Mediterraneo e restringo in Adriatico. I pesci congelati che acquistiamo di solito arrivano dal Pacifico, Barents, Alaska ecc e sono radioattivi. In questa storia si è deciso nell’appalto di non vendere pesce radioattivo e di preferire il pesce dell’Adriatico, ancora commestibile e con meno pericoli per la salute. Quindi ci troviamo con l’appaltatore che acquista pesce non previsto dal contratto e in più radioattivo e l’appaltante cioè il comune che non controlla e quindi ha le stesse responsabilità dell’appaltatore. Adesso ditemi voi come divideresti le colpe sull’ attentare alla salute dei bambini con pesce non previsto e radioattivo e vista l’assoluta mancanza di controlli da parte del comune, quali sarebbero i provvedimenti da prendere? Tutti si fanno forti del fatto che a Civitanova segli casca la casa addosso, l’importante è che la polvere sollevata non entri dalla propria finestra. Ecco che poi aumentano le bollette ecc. ecc. Solo i marinai se non si trovano d’accordo con le decisioni comunali, si presentano, si guardano attorno in maniera inequivocabile e se ne vanno, ritornano a lavorare perché non hanno tempo da perdere in chiacchere. Una volta ce n’erano molti di marinai a Civitanova. Adesso chi abbiamo a rappresentare la città? Tanta apatia che si sveglia solo per palme hard, indiscutibili cretinerie dette senza nemmeno rendersi conto che aprire bocca può essere ridicolo se fatto per far ridere la gente usando non l’ironia ma lo strafalcione dialettico o la maleducazione verbale atta solo a denigrare senza magari cercare un punto d’appoggio che pur nelle critiche più feroci ci può esserci. Stop, partito con il pesce dell’Adriatico, al pesce d’Aprile ci arrivino i nostri amministratori che però dovrebbero ricordare che solo il primo giorno del mese che verrà si chiama primo aprile. Il secondo scherzate tra di voi che magari vi trovate divertenti e soprattutto vi capite.