Nuova scuola Luzio
«Chiediamo trasparenza»

SAN SEVERINO - Francesco Borioni, consigliere di opposizione del centrosinistra e Tiziana Gazzellini di Fratelli d'Italia criticano l'amministrazione e il sindaco per la gestione del progetto

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Borioni-Francesco

Francesco Borioni

 

«Richieste di accesso ad atti disattese, atti non ufficializzati, voci, indiscrezioni, osiamo dire “soffiate” sulle intenzioni, progetti e movimenti sono una indegna rappresentazione dell’impegno di questa amministrazione nell’affrontare un tema tanto delicato. Abbiamo richiesto maggiore chiarezza e trasparenza e torniamo a farlo. Domandare è lecito, rispondere è cortesia, negarsi ancora è a questo punto inaccettabile». Sono le parole di Francesco Borioni – consigliere di opposizione di Centrosinistra per San Severino- e Tiziana Gazzellini di Fratelli d’Italia. I due mettono nel mirino il sindaco Rosa Piermattei e l’amministrazione per la gestione del progetto relativo alla realizzazione della nuova scuola Luzio. Lamentano scarsa trasparenza e un mancato coinvolgimento della minoranza.  «Pur più volte sollecitata a gestire in maniera più limpida e aperta la questione, con il coinvolgimento delle minoranze e dei cittadini, l’amministrazione – dicono i Borioni e Gazzellini – prosegue col suo modus operandi, inaccettabilmente. Perché qui si tratta di affrontare un percorso che va a tracciare le vie di sviluppo di una comunità, il suo impianto sociale, economico, urbanistico. La scuola non è un giardino, un’ aiuola, un monumento che si può collocare dove meglio si crede, in un luogo che vale l’altro. La scuola è uno dei poli gravitazionali attorno a cui si muove la comunità, con i suoi equilibri delicati. Le recenti linee guida del ministero dell’istruzione vorrebbero una scuola “sempre aperta” attiva ed accogliente anche oltre l’orario scolastico, dove sperimentare progetti di inclusione, miglioramento, cittadinanza, non solo per gli studenti, ma per tutta la comunità. È evidente che la collocazione di questo organo pulsante nell’ambito del tessuto urbano e comunale, non è un fattore di secondaria importanza. Per questo, il ragionamento che attiene all’individuazione di un area, di una progettualità, non può essere fatto escludendo tutte le parti sociali. Tanto più perché si tratta di un processo che muove, impegna e grava per svariati milioni di denaro pubblico, che non si possono gestire come se fosse affar proprio». I due chiedono al sindaco di mettere al corrente la città degli sviluppi sul progetto, delle valutazioni fatte finora, di come si sta muovendo e intende muoversi l’amministrazione. «Perché in una tal questione – concludono – mica si tratta di essere discreti, in democrazia vige l’obbligo di restituire con chiarezza, trasparenza e onestà il proprio operato ai cittadini, tanto più quando questi richiedono a gran voce di essere informati».



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