di Laura Boccanera
«Congelare la plusvalenza di 6 milioni della vendita di Gas marca, entro fine anno andranno a sentenza contenziosi milionari». Una doccia gelata ha aperto il consiglio comunale di Civitanova ieri sera: è il verbale del Collegio dei revisori dei conti che ha dato indirizzo all’assise di rinforzare il fondo rischi del bilancio per le possibili conseguenze di sentenze sfavorevoli che potrebbero pesare sulle casse del Comune fino a 20 milioni di euro. A tenere banco però la questione degli aumenti in bolletta con un’interrogazione urgente e la polemica sulla mozione per il consigliere straniero aggiunto.
Sergio Morosi
Hanno fatto discutere le parole della consigliera Monia Rossi: «Queste persone (gli stranieri) non sono integrate, non conoscono la nostra cultura, forse fra 20 anni, ma qui parliamo di politica, non sono d’accordo sul consigliere straniero». Tanti gli argomenti all’ordine del giorno di ieri sera quando il presidente del consiglio comunale Morresi ha gelato tutti con una comunicazione che sembrava semplice routine e invece è diventata una potenziale bomba che mette a rischio il bilancio comunale. Morresi ha letto la relazione del collegio dei revisori dei conti, un verbale del 7 febbraio nel quale i revisori comunicano l’urgenza di “congelare senza indugi” la plusvalenza di 6 milioni di euro derivante dalla vendita del 51% di Gas Marca. Secondo i tecnici infatti il fondo rischi pari a 1 milione di euro è insufficiente per i contenziosi legali che entro l’anno matureranno. Si tratta di due processi, uno è quello della Samesi, l’altro è il contenzioso sulla Ceccotti della Prica che chiede un risarcimento pari a 20 milioni di euro al Comune «una cifra che pesa quanto metà bilancio dell’intero comune», come ha avuto modo di sottolineare in seguito per un altro punto il segretario comunale Sergio Morosi. Le comunicazioni come da prassi non sono state discusse, ma pesano comunque come un macigno nelle scelte future, anche perché parte di quei soldi invece l’amministrazione vorrebbe investirli in altri progetti.
SALASSO ACQUA – Prima dell’analisi dei punti in discussione, il consiglio si è aperto con un’interrogazione urgente a firma dell’opposizione che ha chiesto, alla luce della recente stangata provocata sulla nuova tariffazione, se il Comune si sia attivato per chiedere la convocazione dell’Aato e sospendere il provvedimento per gli aumenti retroattivi. Alcuni hanno ricevuto bollette con differenze rispetto all’anno precedente e per lo stesso consumo addirittura del 160%. E la nuova tariffa sta arrivando in questi giorni anche agli stabilimenti balneari dove a fronte di una riduzione sulla tariffa unitaria c’è un ricalcolo sulle eccedenze che produce aumenti consistenti. In questi giorni oltre 1.000 persone si sono recate negli uffici Atac per protestare e chiedere una rateizzazione. L’opposizione sostiene che la tariffa unica andrebbe applicata dopo la formazione di un gestore unico e che sia illegittima. Sul punto ha risposto il sindaco Fabrizio Ciarapica che ha fatto un mea culpa: «Ammetto che ci sono stati dei problemi – ha detto Ciarapica – il ragionamento sulla tariffa unica parte nel 2015 e nel 2025 scadranno tutte le concessioni e si arriverà ad un gestore unico. In linea di principio condividiamo il gestore unico che garantisce un’armonizzazione del servizio in termini di investimento. Ammetto che ci sono delle cose che non hanno funzionato: sto chiedendo conferma in questi giorni, ma l’Aato afferma che la retroattività è legittima. Nelle previsioni iniziali ci era stato detto che la tariffa sarebbe aumentata del 6,8% e ci sembrava un aumento equo e socialmente sostenibile rispetto al progetto originario. E si è andati avanti con questa impostazione. Poi emesse le bollette ci siamo trovati di fronte a situazione diversa e ora stiamo facendo le verifiche». Durissimo Giulio Silenzi: «Siete una manica di “peracottari”, vi dovreste dimettere in blocco – ha tuonato l’esponente del Pd – Tu sindaco, dovresti cospargerti il capo di cenere invece di fare il simpatico, metti a repentaglio un milione e mezzo di soldi dei civitanovesi, né tu né Belvederesi c’avete capito nulla. Mostrate la direttiva che spiega che si deve pagare una tariffa unica in assenza di un gestore unico. E’ stata una scelta politica e dovreste dimettervi in blocco».
CONSIGLIERE STRANIERO AGGIUNTO – Bocciata la mozione proposta dai consiglieri Ghio e Rossi sul consigliere straniero aggiunto. Nella mozione si ricordava come già nel 2010 il consiglio comunale, composto da molti degli attuali amministratori aveva votato favorevolmente alla redazione del regolamento per il consigliere straniero, provvedimento mai divenuto realtà e con la mozione i consiglieri chiedevano di dare seguito alla volontà di quel consiglio comunale. Nella mozione viene anche sottolineato come gli stranieri rappresentino il 10% della popolazione di Civitanova. Le etnie più numerose cinesi, romeni, pakistani e ucraini. Ma le parole della consigliera Monia Rossi hanno scatenato la polemica. «Queste persone non sono ancora integrate – ha esordito la Rossi – non conoscono la nostra cultura, i nostri principi e usanze e ciò che noi siamo. Questo significa creare delle guerre. Per essere integrato devi capire chi hai di fronte ad oggi non è questa la situazione che abbiamo qui e in Italia e i fatti di cronaca lo dimostrano». «Si dovrebbe vergognare» gli ha replicato Pier Paolo Rossi dallo scranno dell’opposizione. «Non mi vergogno per niente – ha ribattuto la Rossi – e vi spiego perché. Ho avuto tanti dipendenti stranieri, persone che quando gli parlavo non mi rispondevano e doveva intervenire mio marito. Non dico che loro non siano bravi, sono andata anche al matrimonio di un indiano che è mio amico, ma essere integrati significa conoscere la nostra cultura, forse fra 20 anni i ragazzini di oggi che frequentano le nostre scuole sapranno qualcosa dell’Italia, ma oggi siamo ipocriti quando diciamo che sono integrati. Semplicemente cercano di trovare il modo di vivere con le loro regole dentro la nostra Italia. Però qui parliamo di politica, è un’altra cosa».
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE – Il Dup è stato oggetto di alcune critiche da parte dell’opposizione. Fra queste il consigliere Stefano Mei che ha sottolineato come nel piano triennale delle opere pubbliche non vi sia traccia dei 2 milioni di euro previsti per la realizzazione di una struttura vicina alla casa studenti anziani da destinare all’università di Macerata. «C’è una delibera di giunta che dà un indirizzo e poi nel documento di programmazione non c’è nei tre anni, come si spiega?», ha chiesto Mei. La risposta del sindaco Ciarapica: «Non sta nel piano triennale, ma ce lo metteremo dopo, una volta fatte le opportune modifiche». Criticità sottolineate anche dal consigliere Ghio che ha evidenziato come le riduzioni previste (meno 0,25 centesimi sulla refezione scolastica, – 10% sugli asili nido) in realtà incidono nel 2019 solo per pochi mesi dal momento che verranno applicate da settembre e che non sembrano confermate per gli anni successivi «misure che produrranno un risparmio di 10 euro annui ma che servivano per coprire i rincari della bolletta dell’acqua». Ma Ghio ha sottolineato anche come la spesa corrente sia in netto aumento rispetto al passato. Alla fine il Dup è passato con 14 voti a favore e 8 contrari. Assenti i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia che in commissione urbanistica si erano astenuti rispetto ai punti all’ordine del giorno. In aula invece erano presenti il presidente Atac Massimo Belvederesi (in quota Fdi) e il coordinatore comunale Roberto Pantella. Dal punto di vista politico infatti pare esserci un po’ di tensione tra Fdi e amministrazione.
Acqua, salasso sulla bolletta: a Civitanova rincari di oltre il 40%
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Qui comincia a fare acqua da tutte le parti. Non solo la costosissima acqua delle bollette il cui aumento non è certo in linea col l’annuncio epocale con cui Ciarapica annunciava al mondo solo qualche giorno fa che erano state diminuite le tasse. Altro che diminuite e poi dopo che si da via libera ad un aumento del 6,8% giudicandolo equo e socialmente sostenibile. Che poi sia diventato l’8% per continuare a dilatarsi a dismisura non è che con le blande scuse del sindaco diventa accettabile. L’investimento dei sei milioni di euro in Btp e non in opere pubbliche decise autonomamente in Atac chiaramente con l’appoggio della giunta comunale e la rinviata se non abolita del tutto della struttura che doveva sorgere e che invece tramonta come spiega Mei e I soldi dell’incasso per l’intervento di Crepet al Rossini che non si trovano e l’esposto presentato per la cessione del magazzino farmacie sempre in completa autonomia e la signora che si è spaccata la testa cadendo per una buca in Via Sareagat e, ecc. ecc. Poi tante altre situazioni che.. chiamiamole incresciose ma sono la regola e dimostrano sempre la stessa cosa e cioè un’amministrazione arrogante chiusa in se stessa che non dialoga nemmeno con la propria maggioranza. Sembra, rimaniamo in tema acquatico, che la prima crepa che si è formata nella diga che sovrasta Civitanova, aperta con la vendita in solitario di Villa Eugenia da parte del sindaco Ciarapica, va via via allargandosi. Almeno cominciate a metterci una mano!!