Oncologia Macerata,
il dono della Giessegi:
un macchinario da 250mila euro

SANITA' - Si tratta di un analizzatore di biologia molecolare, unico nelle Marche e tra i pochi in Italia. Sarà attivo da aprile: eviterà il trattamento chemioterapico in molti casi di tumore alla mammella. Il primario Battelli: «Questo è il meglio che si poteva avere». Ceriscioli e Carancini insieme: «Avanti con l'ospedale unico». Inaugurati anche il nuovo Mammografo e il Tavolo Stereotassico a Radiologia

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Il taglio del nastro del mammografo

 

di Gabriele Censi (foto di Fabio Falcioni)

Un “analizzatore di biologia molecolare” è un macchinario costoso e raro nella sanità italiana, ora sarà a disposizione del reparto di Oncologia di Macerata grazie alla donazione della ditta Giessegi di Appignano.

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Luica Ceriscioli, Francesca Miccini e Antonio Pignataro

Un gesto di amore che ha messo in moto un circolo virtuoso per la sanità che questa mattina ha visto medici e addetti ai lavori ritrovarsi in un clima di fiducia che è raro trovare in un settore sempre al centro dell’attenzione critica del cittadino. Il primario Nicola Battelli è raggiante perché, dopo l’installazione a fine marzo fatta direttamente da tecnici Usa e la messa in attività all’inizio di aprile, ci saranno benefici enormi per le donne che affrontano il tumore alla mammella:  «Riguarda in Italia un ottavo della popolazione e grazie a questa attrezzatura saremo in grado di capire quando veramente è necessaria la chemioterapia dopo un intervento chirurgico, un passaggio difficile per la donna che viene colpita nella sua intimità. Si stima che un quarto dei trattamenti potranno essere evitati».

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Nicola Battelli

Battelli ricorda che l’analizzatore, unico nelle Marche e tra i pochi in Italia, sarà a disposizione di tutto il sistema sanitario regionale: «Ha un costo altissimo di circa 250mila euro e dobbiamo ringraziare la Giessegi per il grande gesto di generosità, un dono a tutte le donne marchigiane nato da un incontro a cena in cui mi è stato chiesto di cosa avevo bisogno e questo è il meglio che si poteva avere». Sempre stamattina sono stati inaugurati i locali del reparto di Radiologia con il nuovo Mammografo e il Tavolo Stereotassico.

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Alessandro Maccioni e Romano Carancini

Sorridente anche Marco Capponi, responsabile della diagnostica senologica, che attendeva dal 2015 il buon esito della sua richiesta. «Serviva rinnovare i locali per installare le nuove attrezzature –  ha spiegato il direttore di Area vasta Alessandro Maccioni – e abbiamo tardato alcuni mesi, ma oggi è un giorno particolarmente importante, oltre questi supporti per la diagnostica che inauguriamo ce ne sono altri in arrivo, la risonanza magnetica a Civitanova che affiancherà quella aperta esistente, poi ne abbiamo acquistata un’altra per Macerata che andrà in sostituzione della vecchia». Un team di medici che forma la Breast Unit di Macerata diretta dal chirurgo Paolo Decembrini: «La donna è il soggetto e non la malattia, abbiamo una equipe di valenza assoluta, oncologi, medici nucleari, radiologi, anestesisti, e la scelta terapeutica è frutto del lavoro di gruppo».

AreaVasta3_Radiologia_FF-13-325x216Dalla senologia alla più generale sanità marchigiana e oltre, si estende il concetto di rete come soluzione di tutto. Lo rimarcano gli interventi degli altri ospiti dell’ospedale di Macerata. Presente anche il questore Antonio Pignataro, ringraziato da Luca Ceriscioli governatore delle Marche e assessore alla Sanità per l’attività di repressione al consumo di stupefacenti: «Una emergenza da combattere insieme, con tutti gli strumenti, anche della prevenzione, il suo lavoro deve essere sostenuto da tutti quelli che operano nei vari campi, scambiando informazioni e competenze». Poi ancora rete, usando quella per antonomasia di internet come esempio, usata da Ceriscioli  per la difesa della riforma del settore e dell’ospedale unico: «Possiamo avere il meglio delle cure nello stesso posto, senza che ognuno abbia il suo pezzetto staccato dagli altri. Il miglior smartphone non serve a nulla senza il collegamento in rete».

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Francesca Miccini

Al suo fianco c’è il sindaco di Macerata Romano Carancini: «Non è usuale ascoltare parlare con passione tanti medici di squadra, segno che qualcosa sta cambiando, ho criticato quando è stato necessario, ma bisogna avere fiducia. Il limite dei decenni passati è stato la mancanza di ambizione, sull’ospedale unico andiamo avanti perché è la scelta migliore indipendentemente che sia alla Pieve invece che a Montecosaro». Resta in silenzio ma riceve calorosi applausi Francesca Miccini, della famiglia proprietaria dell’azienda Giessegi. 

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Paolo Decembrini, Nicola Battelli a Massimo Palazzo



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