Punto nascita di San Severino, dopo l’attacco del consigliere regionale Sandro Bisonni sulla mozione bocciata, replicano i suoi colleghi in Consiglio Luigi Zura Puntaroni e Sandro Zaffiri (della Lega). «Nonostante l’inutilità della mozione non avrei avuto problemi a votare a favore, se non fosse che in quel momento non ero in aula, avendo appena ricevuto una telefonata dal ministero degli Interni per altre questioni – così Zura –. Bisonni e Mauro Bompadre (consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di San Severino, ndr) sostengono che io mi sarei astenuto dal votare a favore della riapertura del punto nascite. Il punto nascite è chiuso da due anni, e anche con tutta la buona volontà del caso, anche diventassi presidente della Regione, sarebbe impossibile farlo riaprire». «L’attacco di Bisonni è un atto puramente strumentale che ci lascia a nostra volta stupiti» dice il capogruppo della Lega Nord Marche, Sandro Zaffiri. «La giunta Ceriscioli tre anni fa decise la chiusura del punto nascita. Una decisione contro cui il nostro gruppo si battè fortemente, non solo presentando Mozioni ma anche attraverso manifestazioni di protesta» continua Zaffiri. Che aggiunge che «difendere l’entroterra, affinché si creino maggiori servizi ospedalieri, soprattutto in una zona duramente colpita dal terremoto, è da sempre una priorità della Lega ma non vogliamo prendere in giro i cittadini». Il punto nascite settempedano fu chiuso tre anni fa, nonostante avesse un numero di parti superiore a cinquecento, la Regione non ha mai chiesto la deroga su quanto previsto dall’accordo Stato Regioni. Cosa che invece ha fatto, tramite il presidente regionale Luca Ceriscioli, per il punto nascita di Fabriano, che ha avuto sempre intorno ai 350 parti.
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