Prorogate di un altro anno le scadenze per le domande di ricostruzione. Lo ha deciso la cabina di regia che ha riunito il commissario Piero Farabollini con i rappresentanti delle quattro regioni coinvolte. Presenti per le Marche Angelo Sciapichetti assessore alla Protezione civile e Cesare Spuri direttore dell’ufficio speciale di ricostruzione. Nell’ultimo giorno utile sono state prorogate fino al 31 dicembre 2019 le scadenze dei termini per la presentazione delle domande per la ricostruzione leggera e delle domande per la ricostruzione pesante. Slitta al 31 luglio 2019 la scadenza per le domande di delocalizzazione definitiva di immobili ad uso agricolo o zootecnico, regolate dall’ordinanza 68 dello stesso commissario, adottata soltanto lo scorso 8 ottobre. Scongiurata anche la chiusura degli uffici della ricostruzione. Dal 2 gennaio potranno regolarmente riprendere la loro attività tutti i tecnici assunti a tempo determinato dislocati nei vari uffici. «I rappresentanti delle quattro regioni interessate e il commissario Farabollini – scrive Sciapichetti – hanno avuto modo di verificare reciprocamente la volontà di proseguire insieme la collaborazione per accelerare il più possibile i tempi della ricostruzione». La proroga era molto attesa e quanto mai necessaria visto che secondo i dati la ricostruzione è quasi ferma: sono stati aperti soltanto 1.172 cantieri, pari al 3 per cento degli edifici inagibili e presentati solamente 3.945 progetti, pari al 9,3 per cento degli edifici danneggiati dal sisma. In provincia devono essere riparati, tra danni più o meno gravi, ben 29mila edifici privati. Attualmente sono circa 28mila le persone che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione, in provincia di Macerata. La struttura commissariale è stata prorogata sino alla fine del 2020 dalla legge di bilancio del 2019, mentre il commissario straordinario Piero Farabollini resta ufficialmente in carica sino ad oggi, ma secondo quanto previsto dalla legge ha una proroga automatica di circa 45 giorni, con tutto il tempo per il Governo di rinnovare la sua nomina.
Ottima decisione, con l’aggiunta di un consiglio partendo da Farabollini sino a Spuri. È successo che un Ing. Privato con 4 pratiche più o meno similari, ma da discutere con 4 vostri tecnici diversi. 4 versioni differenti, tagli differenti e contrastanti, soluzioni diverse e contraddittorie. Ecco, sarebbe il caso di in istruzione preliminare nel rispetto delle normative in maniera similare o con margini rientranti entro parametri unitari e paritari, cosa che sino ad oggi non si è ancora visto e ne eseguito. Buon anno e buon lavoro
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Finché c’è il cas e chi li fa correre…
quando tempo si è perso per fare capire ai politici che devono mettersi da parte per lasciare ad una regia tecnica con le dovute responsabilità ogni rapida soluzione nella ricostruzione. il nostro vescovo Nazareno lo ha ben espresso e illustrato quali sono i mali … ma abituati ad essere ovunque i nostri politici devono sempre mettersi in mezzo a comandare. Chi non ricorda il COMMISSARIO POLITICO ERRANI? Indispensabile e necessario per la ricostruzione. Ricordate?Poverini!!!!