Da sinistra: Francesco Micucci, Davide Sassoli e Angelo Sciapichetti
di Maurizio Verdenelli (foto di Fabio Falcioni)
«Sì, lo confermo: il 19 dicembre partirà da Bruxelles la procedura d’infrazione. Che significa? Che l’Italia sarà commissariata e la capacità di spesa da parte dello Stato, fortemente limitata dalla necessità di rientro dall’enorme debito pubblico. E se lo spread continuerà così per altri sei mesi, le banche italiane non saranno neppure in grado di erogare mutui». E su possibili scenari di Italexit: «In vista di maggio girano voci di possibili referendum successivi su “Europa si” o “Europa no”. Non cadete nella trappola: sarà difficile ad esempio che il M5S, con i nuovi meccanismi di composizione proporzionale del Parlamento europeo, possa costituire gruppo. Mancherà ad esempio l’Ukip dopo la Brexit. Quindi sarà un voto disperso quello per Di Maio. Diverso per Salvini (il cui ‘spettro’ al solito ha aleggiato anche a questo dibattito, ndr) che fa gruppo con Marine Le Pen e altri nazionalisti europei». In conclusione l’appello al popolo Pd (presenti gli ex parlamentari Ciaffi, Cavallaro, Manzi): «La partita non è chiusa, anzi è ancora da giocare ed abbiamo buone carte in mano per vincerla alla fine. Ci saranno sorprese».
Davide Sassoli
Parola di Davide Sassoli, già popolare conduttore del Tg1, vice presidente del Parlamento europeo, ieri ‘in prima serata’ eccezionalmente al Caffè Venanzetti nel ciclo degli ‘Incontri d’autunno’ promossi dal circolo Aldo Moro. La bella effige di Moro al piano superiore dello storico locale (che ha sostituito per una volta il ‘Claudiani’) non c’è, forse non c’è stato tempo …neppure per rimuovere il civettuolo palloncino rosa alle spalle del relatore presentato da Angelo Sciapichetti ed introdotto dal consigliere regionale Francesco Micucci. Sassoli, che aveva chiesto sin da lunedì un orario diverso (dalle ore 18), si è presentato a sala piena, in piena crisi d’ansia da parte degli organizzatori, con 34 minuti di ritardo: «Colpa del traffico romano: due ore per imboccare finalmente l’autostrada», si è scusato. Smentendo l’onorevoel Adriano Ciaffi che sardonicamente aveva accennato al fatto che forse giunto a Macerata, l’europarlamentare non aveva poi trovato parcheggio -riscuotendo un sorriso da parte dell’avvocato Bruno Mandrelli, seduto a fianco.
Un bel pomeriggio/sera ripensando l’Europa (sottotitolo: “Le riforme necessarie per battere i sovranisti e creare le condizioni per vincere la sfida degli Stati Uniti d’Europa. Quale ruolo per l’Italia?”) che ha visto Sassoli a difesa dell’Istituzione. «L’Europa non è cattiva, né arcigna, lo scorso anno ci ha versato 40 miliardi», con alcune eccezioni. Elogi invece incondizionati a Mario Draghi che ha sventato la politica di rigore tedesca. Eccezioni, dicevamo, perché l’Europa «in qualcosa deve cambiare». Una disanima appassionata, approfondita anche e sopratutto in agricoltura, dopo la richiesta di ‘chiarimenti’ da parte di Giuseppe Nardi (Copagri) a difesa senza ‘se’ e senza ‘ma’, adombrati dal relatore, delle lamentazioni degli operatori. In proposito, Sassoli ha rivelato un fatto inedito, ascrivendo a se stesso il salvataggio economico della Tunisia (dopo la promessa d’aiuti da parte del presidente Mattarella) a seguito del crac turistico succeduto all’attentato del Museo del Bardo, ed insieme pure il salvataggio degli olivicoltori italiani che hanno potuto attingere alle quote olearie del paese africano contro la crisi della ‘mosca’ scoppiata appena dopo. Meno preparato («Devo approfondire meglio la questione») rispetto alle domande postegli da Paolo Serafini, è apparso Sassoli sul perché l’Ue non abbia mosso in dito così come per Grecia e Cipro, ma non per tanti altri invece, sul tracollo delle banche italiane soprattutto in soccorso dei risparmiatori ‘traditi’. E a proposito di Grecia: «A settembre, a Strasburgo, è venuto Tsipras a ringraziarci: non avevamo abbandonato il suo Paese. Così come non avevamo abbandonato né Spagna e Portogallo che stavano anch’essi peggio dell’Italia». (Commento sottovoce di Ciaffi: «Stati con debito pubblico meno imponente del nostro, ma alla Grecia è stato dato l’olio di ricino, speriamo nessuna analogia prossima futura con l’Italia»).
L’assessore di Macerata Narciso Ricotta
«Ecco come sono andate a finire le cose riguardo alle difficoltà di questi partners europei dei quali i giornali hanno a lungo parlato senza poi raccontare il lieto fino», ha incalzato il giornalista Sassoli. Che ha ricordato anche un inquietante passaggio di un servizio dell’inviato del China Daily, quest’estate: ‘L’Italia ha moltissimi aspetti positivi: storia, monumenti, mare, monti, una grande natura: sarà per i cinesi un bellissimo parco divertimento’. «Ecco dobbiamo evitare che la nostra meravigliosa penisola si trasformi unicamente in una grande Gardaland o Disneyland per le popolazioni ricche». E a proposito di Cina e pure di Putin, Erdogan e Trump: «Dobbiamo chiedere a loro e a non alle Ue, detentrice di valori e civiltà millenari, la difesa di libertà, dignità umana e via elencando?». Tuttavia a proposito di Trump ammette una lezione impartita all’Europa che deve ancora statuire un salario minimo per i lavoratori: «In merito agli accordi Usa – Messico circa la produzione a basso prezzo di auto nel Paese del Centramerica, il presidente americano ha imposto la regola di non pagare meno di 16 dollari l’ora l’operaio». Già , è noi? Vige ancora la norma di prendere pochi euro e tacere altrimenti si perderebbe anche quello ‘straccio’ di lavoro capitato. Non se lo ha nascosto il vicepresidente dell’Europarlamento. Ammettendo che l’Istituzione attualmente è rivolta favorevolmente più verso i governi che verso i cittadini, divisi dunque in serie A e serie B. «Una politica comune fiscale renderebbe finalmente uguali tutti». «Occorrono regole comuni e forti per contrastare il mondo globale che altrimenti entrerebbe in ciascuna casa e sarebbero guai per tutti. L’Europa è nata per difendere interessi comuni. Che male c’è? Legittimo». E sull’immigrazione: «Conosco bene il quadro essendo delegato ai rapporti con i Parlamenti del Mediterraneo. Per la prima volta le sponde nord e sud del grande mare hanno gli stessi problemi: sono e siamo Paesi di transito. Dobbiamo cooperare insieme con i Paesi africani, è un problema che resisterà per tutto il secolo. Il Continente nero è arrivato a 3 miliardi di abitanti (l’Italia invece vede dal 2008, in modo strutturale, un calo di nascite di circa 15.000 bambini l’anno, ndr)».
La conclusione del vicepresidente dell’Europarlamento è stata improntata alla speranza: «I soldi non sono infiniti, occorre rivedere la manovra di politica economica e finanziaria (pochi investimenti il resto è assistenzialismo e spesa corrente) e non cedere al ricatto di Lega e M5S che tengono duro in relazione alle loro promesse assurde fatte in campagna elettorale. Non ci vuole mago Merlino (personaggio tirato in ballo due volte, ndr) per capire che sarà una sconfitta per la Nazione intera. Un disastro: il governo deve essere fermato».
Una serata conclusa in coincidenza con l’inizio del Tg1, da qualche anno ormai condotto dal successore di Sassoli, Francesco Giorgino (ha iniziato la sua carriera in Rai insieme con l’indimenticabile Grazia Maria Capulli) e che ha tenuto in piedi sino alla fine tanti venuti dalla provincia maceratese. Un dibattito ancora nel segno del successo: il ciclo terminerà il 5 dicembre prossimo con padre Alberto Maggi, senza però aver mai toccato la ‘Questione Macerata’. Sarebbe forse il caso di tempi supplementari per questi ‘Incontri’ all star considerato pure come il ciclo stia incidendo nel dibattito nazionale facendo dire in queste ore al presidente della Cei, cardinal Bassetti: «I cattolici devono vivere la Politica intesa come carità, secondo la definizione di Paolo VI». Questo a pochi giorni dalla critica del direttore di ‘Famiglia Cristiana’, don Rizzolo (ospite a Macerata il 23 novembre) che ad una domanda del giornalista Vincenzo Varagona sui vescovi aveva risposto tagliente: «Silenti».
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l’Africa ha tre miliardi d’abitanti? ma che dice questo?
http://popolazione.population.city/world/af
…chissà, signor Pavoni, forse sui dati sarà stato consigliato dal consigliere regionale..!!..altrimenti che consigliere è..!? gv
L’articolo solleva secondo me il quesito seguente: il problema è il commissariamento o il successo dei partiti al Governo? Sarebbe grave insomma che l’opposizione si alleasse con l’U.E. contro l’attuale Governo per farlo cadere!