La squadra dei Giovanissimi classe 2004 della Junior Macerata è stata la prima del club biancorosso a centrare la qualificazione alla fase regionale. Non una notiziona perché il pass era praticamente scontato, comunque un obiettivo raggiunto egregiamente sia nei risultati che nella qualità del gioco, nonché per quanto concerne la valorizzazione dei non pochi talenti a disposizione di mister Carlo Troscè. Traguardo che, con ogni probabilità, verrà centrato anche dagli Allievi 2002.
Tornando ai Giovanissimi, parola al tecnico, figura assai nota agli sportivi in virtù dei trascorsi da centrocampista alla Maceratese e soprattutto in A col Bologna nella stagione 1989-1990. «Per noi oggettivamente la prima fase provinciale è semplice –esordisce Troscè- tanto più che questo gruppo (ora senza Buschittari approdato alla Fermana) già l’anno scorso si qualificò pur avendo molti sotto età. Insomma il valore della squadra era già alto. Questa fase provinciale secondo me andrebbe un po’ rivista perché poco allenante, le squadre più forti vincono molto agevolmente e non si abituano alle difficoltà». La partita migliore? «Ad Appignano e non perché abbiamo vinto 12-0. I ragazzi hanno espresso il calcio che chiedo». Quali sono le sue idee? «Io voglio ritmo, corsa e che la palla giri velocemente. Un mio vecchio allenatore mi diceva che il pallone non suda…Si deve pensare a giocare bene a calcio, non al risultato». Curiosità finale, i ragazzi le chiedono del suo passato in serie A? «Sì e grazie a internet trovano link o video… Ogni tanto mi vedono anche in campo perché mi piace giocare ancora nonostante gli acciacchi. Noi siamo cresciuti con una grande palestra che era la strada, forse era una base migliore, ma di certo i giovani di oggi hanno la fortuna di disporre di scuole calcio ultra qualificate come la Junior Macerata».
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