di Gabriele Censi
«Il primo di mille passi da fare, questo taglio di nastro è diverso perchè siamo nel cuore della città ed è qui che vogliamo tornare». Così il rettore di Unicam, Claudio Pettinari, commenta commosso l’apertura di palazzo Sabbieti dopo un intervento leggero di restauro. Stamattina la cerimonia inaugurale che riporta la scuola di Giurisprudenza in un luogo fino a poco tempo fa zona rossa. Il palazzo che fu donato dalla famiglia Betti Sabbieti era già in uso per uffici ad Unicam e grazie ad un restauro ben fatto dopo il sisma del 1997 ha resistito all’ultimo terremoto. «Solo crepe agli intonaci – spiega il prorettore delegato alla ricostruzione Graziano Leoni – abbiamo adeguato la struttura al nuovo uso con piccoli interventi fatti tutti con i nostri tecnici interni».
Oltre alla nuova sede della Scuola di specializzazione in Diritto civile ci sono gli studi dei docenti, un’aula didattica, un’aula di informatica, e spazi per ospitare docenti e ricercatori provenienti da altre sedi. La struttura è inoltre dotata di infrastrutture digitali veloci per dare la possibilità a tutti gli iscritti alla Scuola di specializzazione di accedere alle banche dati nazionali ed internazionali. All’interno del Palazzo sono poi ospitati gli studi di alcuni docenti della Scuola di Giurisprudenza, in particolare le sezioni di procedura civile e penale, diritto civile e diritto penale, filosofia del diritto, economia e diritto commerciale. Il palazzo è anche sede della sezione di Medicina legale. Dopo la benedizione del vicario generale Nello Tranzocchi, per l’impossibilità del vescovo Francesco Giovanni Brugnaro colpito da grave lutto (è morta la madre, Anna), e il saluto del rettore Claudio Pettinari, è intervenuto il sindaco Gianluca Pasqui, che ha ringraziato Unicam: «Una luce per la città che aspetta che qualcosa finalmente si muova per la risostruzione. Spero si comprenda che Camerino è unica al mondo. Non possiamo affrontare situazioni diverse con le stesse procedure. Lavorando insieme si può fare molto».
Una targa donata da Dora Lombardi all’ingresso della Scuola di specializzazione in Diritto civile ricorda proprio questo concetto: “Da soli possiamo fare così poco; insieme possiamo fare tanto” (Helen Keller). La direttrice Lucia Ruggeri ha usato ancora la letteratura per il suo interno: «Ho riletto una poesia della proprietaria del palazzo Rosa Betti Sabbieti dedicata alla sua terra che si chiude con un messaggio di speranza». «Ora tocca a noi fare gli altri – ha detto il direttore della Scuola di Giurisprudenza Rocco Favale – questo è un passo importante ». L’edificio rimarrà aperto anche nel pomeriggio per consentire la visita dei locali e degli spazi ristrutturati.
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Molto bene, una scuola che fa onore al panorama accademico della Provincia!