Sisma, servono 30 milioni
per riportare Unicam in centro

CAMERINO - Sono 30mila i metri quadri che l'ateneo ha perso dopo ottobre 2016. Intanto i dipendenti dell'ufficio tecnico da qualche giorno sono nell'ex palazzo degli incubatori di impresa e degli spin off in via del Bastione

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L’ex palazzo degli incubatori di impresa

 

Serviranno circa 30 milioni di euro, secondo un conteggio empirico, per poter riportare in centro uffici e aule dell’università di Camerino danneggiate dal terremoto. Trentamila metri quadrati di spazi, che l’antico ateneo si è visto sparire dall’oggi al domani nell’ottobre del 2016. Nonostante il colpo, la reazione è stata pronta, grazie alla disponibilità del nuovo campus a Montagnano e la riorganizzazione di uffici e dipartimenti attuata all’epoca in una manciata di giorni.

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Palazzo Sabbieti

La carenza di spazi si sta superando anche grazie alla costruzione di due palazzine per i servizi amministrativi. In questi giorni, a quasi due anni dal sisma, si sta assistendo ad una timida inversione di tendenza. L’ateneo sta lentamente tornando nel centro storico. I dipendenti dell’ufficio tecnico da qualche giorno sono nell’ex palazzo degli incubatori di impresa e degli spin off in via del Bastione, accanto a palazzo Battibocca, una piccola struttura che per fortuna non è stata danneggiata dal sisma, ma che per lungo tempo era compresa nella zona rossa. Ad inizio ottobre alcuni uffici di Giurisprudenza saranno trasferiti a palazzo Sabbieti, che si affaccia in piazza dei Costanti. La struttura aveva subito danni lievi, è stata oggetto di lavori per il ripristino ed ora è pronta ad accogliere di nuovo dipendenti Unicam. Si tratta dei primi due luoghi ad essere ripresi da Unicam, dopo il terremoto, un segnale simbolico di speranza per il rientro nel cuore antico della città, ancora zona rossa. Molto il lavoro da fare. La situazione è grave per palazzo Ducale, 8mila e 400 metri di spazio, ex sede centrale, che oltre ai gravi danni si trova in zona rossa. Sono agibili con lavori da eseguire, ma si trovano in piena zona rossa nel centro storico di Camerino, il polo degli studenti in via Pieragostini sede delle segreterie di 2mila 800 metri quadrati, ed il polo didattico Granelli,. Stessa situazione per palazzo Battibocca di 3mila e 500 metri quadrati. Gravissima la situazione dell’ex tribunale che era diventato sede di Informatica ed è di proprietà del Comune con 1.621 metri di spazi, che l’opinione pubblica vorrebbe demolito, per lasciare spazio alla cornice di palazzi antichi in piazza Mazzini, come suggerito anche dallo studio preliminare dell’architetto Mario Cucinella. Anche l’edificio delle Esposte, in via Lili, di proprietà dell’Asur con 900 metri quadri di spazi usati da Unicam, è gravemente inagibile ed in zona rossa, così come il polo museale di San Domenico con 4 mila metri quadrati di spazi, gravemente inagibile ed in zona rossa. Per questi immobili, tutti storicamente vincolati ed in zona rossa, i tempi di recupero non sembrano essere brevi. L’ex edificio Ciga in via Venanzi con 240metri di spazio è tra gli immobili agibili con provvedimenti. Tra gli edifici usati dall’Ersu di Camerino è completamente inagibile il collegio Fazzini.



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