Ercoli e Tancredi agli Aperitivi culturali
ricordano Monia Andreani

MACERATA - Il penultimo appuntamento agli Antichi Forni è stato dedicato alla filosofa recentemente scomparsa e amica degli incontri dell'opera festival. L'argomento del giorno, Uomini e Donne, era stato scelto proprio da lei per raccontare la sua filosofia della differenza

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Lucia Tancredi, Cinzia Maroni e Lucrezia Ercoli

 

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Lucia Tancredi

 

di Marco Ribechi

Una mattina dedicata a Monia Andreani. Gli Aperitivi Culturali di Cinzia Maroni ricordano la filosofa recentemente scomparsa e amica degli appuntamenti agli Antichi Forni e di Popsophia. Il tema della discussione della mattinata, Uomini e donne, era stato scelto proprio da Andreani ed è stato sviluppato da Lucrezia Ercoli e Lucia Tancredi che, cercando di colmare il grande vuoto della sua assenza, hanno fatto emergere il pensiero della filosofa così come lei lo avrebbe espresso. Momenti di commozione ma anche l’occasione per omaggiare una pensatrice che tanto aveva contribuito a rendere speciali gli incontri di dibattito. «Monia ha sempre cercato di valorizzare la differenza e la voce delle donne – spiega Ercoli – La voce è qualcosa di unico, radicato nell’intimo della persona e collegata al suo corpo che ne rende irripetibili le vibrazioni. Nella voce c’è anche il rapporto erotico di seduzione nei confronti dell’altro. Per questo adorava il melodramma dove la voce supera il linguaggio per farsi ascoltare, per essere vissuta attraverso i corpi».

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Lucrezia Ercoli

La memoria va al volume Twilight dove la filosofa analizzava il misterioso mondo del crepuscolo: «Con la casa editrice siamo rimasti colpiti da come Monia era in grado di far innamorare della vita – spiega Lucia Tancredi – la sua non era una filosofia per gli addetti ai mestieri, al contrario focalizzava sempre sulle relazioni e voleva raccontare la vulnerabilità umana. La lirica era per lei l’espressione della coralità, della pluralità. Questo volume, partendo dai racconti dei vampiri, vuole proprio indagare questa dimensione dell’ora della rimembranza, di quella soglia sottile tra il visibile e l’invisibile». Si passa così alla filosofia del femminile: «Come le sirene la cui attrazione si impone attraverso la voce così anche il melodramma si fa carico di voci che il mondo non è stato in grado di ascoltare – continua Ercoli – Le storie di Violetta, Pamina e Adina si impongono sul tentativo del maschile di schiacciarle. L’amore nell’Elisir nasce dal riconoscimento, dalla stima che Nemorino confessa. Il Flauto Magico invece impone a Tamino la presenza di Pamina come l’unica che può accompagnarlo nel viaggio iniziatico verso la verità. Così ci si riappropria dell’uno che però è sempre doppio, così è la filosofia della differenza».

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Il pubblico degli Antichi Forni

«Credo che Monia avrebbe amato questo Flauto Magico – conclude Tancredi – perchè per lei tutto era molto politico nel senso di espressione di un polis, di un diritto di cittadinanza. Monia lavorava proprio per riabilitare tutte le regine della notte che sono l’espressione primogenia del femminile sacro. Il mettersi a nudo, il manifestare i propri sentimenti, la propria vulnerabilità è un processo importante per riconoscere l’altro, l’opera non ha paura di mostrare la realtà così come nell’Elisir abbiamo un Nemorino che si lamenta, che soffre d’amore nonstante sia uomo. Quindi in conclusione, tra la soglia della vita e la morte, l’amore è l’unica forza capace di colmare l’assenza dell’abbandono». Gli interventi sono stati intervallati dalle letture di brani tratti da Twilight grazie alla voce di Gabriela Lampa, anche lei unita nell’omaggio alla filosofa. L’aperitivo è stato offerto da Cose di Tè e da Lord Bio. Domani per l’ultimo Aperitivo Culturale Luciano Messi, Barbara Minghetti e Francesco Lanzillotta faranno il punto sulla stagione lirica appena conclusa e daranno alcune anticipazioni per il 2019.

 

Addio a Monia Andreani, Popsophia: «Le tue parole ci guideranno»

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Gabriela Lampa

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Cinzia Maroni con la responsabile di Cose di Tè

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