Graham Nash
Graham Nash, il leggendario cantautore di origine inglese di Blackpool, naturalizzato statunitense, ha incantato, commosso ed emozionato il pubblico presente nella serata di apertura di Lunaria, la rassegna estiva di Musicultura, in piazza Giacomo Leopardi. Per i presenti quello di ieri è stato un concerto indimenticabile, dove Graham Nash ha regalato con la sua raffinata eleganza, la storia della musica, cinquant’anni di epopea folk e rock, senza mai tralasciare l’impegno politico, che ha segnato la vita di almeno tre generazioni. Tra le note vibranti della sua chitarra ha raccontato storie e aneddoti, ricordando amici e musicisti dai The Hollies, a David Crosby Stephen Stills e Neil Young, alla storia d’amore con Joni Mitchell una delle più romantiche love song della storia del rock all’incontro con Bob Dylan e Woodstock fino ai giorni nostri.
Nash in grande forma, in camicia di jeans, calzoni neri e folta chioma candida, si è alternato alle chitarre e alla tastiera con la sua voce calda e ammaliante, la sua intonazione perfetta e il suo grande senso della melodia, accompagnato dai suoi bravissimi musicisti Shane Fontayne alla chitarra e da Todd Caldwell alle tastiere.
Graham Nash ha proposto la sua struggente “I used to be a king” dall’album del 1971 Songs of Beginners che parla dell’amore con Joni Mitchell, e la celebre “Simple Man”. «Mi sembra che il mondo sta impazzendo – ha detto Nash – soprattutto negli Stati Uniti stanno accadendo cose terribili, la verità è che l’America è un grande paese e si merita qualcosa di meglio di Donald Trump», ha detto prima di intonare Military Madness. Ha proseguito con “Bus stop” degli The Hollies e poi i tanti successi con Crosby, Stills e Young come “Wasted on the way”, “Right between the eyes”, “Marrakesh express”, “Wind on the water”, “Just a song before I go”, “Chicago” e “Cathedral”.
Graham Nash con il sindaco Francesco Fiordomo
Sulle note di “Immigration man”, tema attuale, scottante nel mondo e caro all’artista, Nash ha raccontato come è nata questa canzone, quando non aveva ancora la doppia nazionalità a Vancouver in Canada è stato trattenuto da un funzionario degli Stati Uniti. Non sono mancate le cover, Graham Nash ha cantato i Beatles “A Day in the Life” ed insieme ai suoi musicisti “Everyday” di Buddy Holly. Ha chiuso l’esibizione con una dedica: «Voglio dedicare questa canzone a Giacomo Leopardi un grande poeta che ha composto le sue opere con il cuore e con la mente, la parola è potente e può cambiare il mondo». A chiudere le note di “Teach your children” nel tripudio del pubblico che lo ha accompagnato in piedi, emozionato, rendendo omaggio al grande artista. A Graham Nash è stato consegnato dal sindaco di Recanati Francesco Fiordomo il “Quattrino” simbolo di Recanati e massima onorificenza con cui vengono insignite le più alte personalità ospiti della città. I prossimi appuntamenti di Lunario sono il 5 luglio con Ron, il 12 luglio Le vibrazioni, il 19 luglio Loredana Bertè, il 23 luglio Lo stato sociale. Tutti i concerti sono a ingresso libero è iniziano alle 21,30 in piazza Leopardi.
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