L’Energia creativa di Abamc,
un nuovo modo di comunicare

MACERATA - Presentata la nuova campagna dell'Accademia dalla direttrice Paola Taddei, dalla vice Rossella Ghezzi e dal docente Matteo Catani. Il messaggio grafico nasce dalla decontestualizzazione di un codice. Inaugurata oggi la mostra Women, che si terrà negli spazi della Gaba.Mc in piazza Vittorio Veneto

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Il mondo segreto delle stringhe di codice che rivela un messaggio di numeri e lettere. Ecco la nuova campagna di comunicazione dell’Accademia di Belle Arti, che gioca con i “codici” contemporanei, ammiccando all’immaginario di capolavori come Matrix per rappresentare in modo inedito il motto che da tempo accompagna l’istituzione: “Energia creativa”. Il messaggio risulta subito immediato, ma a ben guardarlo sono molti i “segreti” dietro un’immagine apparentemente semplice. A illustrare la nuova campagna di comunicazione oggi la direttrice di Abamc Paola Taddei, la vice direttrice Rossella Ghezzi e il docente Matteo Catani. 

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Paola Taddei

«Vogliamo raccontare – spiega la direttrice di Abamc Paola Taddei – come la nostra energia creativa sia di per sé un sistema di segni e simboli, i segni devono essere governati da regole ben stabilite, cioè da un codice. Quest’anno volevamo comunicare l’immediatezza del linguaggio del segno e della velocità. Siamo in velocità, andiamo sempre più rapidi con idee sempre più chiare e sintetiche. La campagna è un messaggio diretto quindi, ma con tanti livelli di lettura». Taddei dedica un commento a un’altra grande novità per il prossimo anno accademico. «Si aprirà l’anno all’insegna dei 12 bienni, che sono diventati ordinamentali e che arricchiscono quindi la nostra offerta formativa», spiega la direttrice.

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Matteo Catani e Paola Taddei

Ad approfondire ulteriormente la campagna Matteo Catani, che ne ha curato la realizzazione sotto la guida di Paola Taddei. «Tutto quello che vediamo non è mai semplicemente ciò che appare – spiega il docente -. Viviamo in un mondo fatto di numeri. Abbiamo quindi reinterpretato grafiche e segni del mondo dei media, da cui scaturisce l’energia creativa. C’è il colore rosso, che ci contraddistingue, intessuto di messaggi in codice che sono stati occultati e che vanno a comporre una sorta di tessuto, simbolo delle molteplici voci e linguaggi dell’Accademia».

“Energia creativa 18-19” è un messaggio grafico che nasce dalla decontestualizzazione di un codice, il cui cambiamento formale porta a diverse possibilità percettive e interpretative del messaggio stesso. I segni che formano i caratteri, infatti, sono la trasposizione grafica di una codifica numerica di ciò che era un testo, o anche un’immagine. La decontestualizzazione del codice ne cambia la forma in funzione anche della percezione e dall’interpretazione che il fruitore fornisce a questo linguaggio. L’inchiostro quindi diviene scrittura, le emulsioni chimiche fotografia, i tessuti abiti. Semplici elementi, attraverso infinite combinazioni, generano percezioni e forme diverse, creando nuovi linguaggi.

ABAMC-2-325x217Inaugurata oggi Women, un’importante collettiva a cura di Antonello Tolve dedicata a ventotto voci italiane che si terrà negli spazi della Gaba.Mc in piazza Vittorio Veneto. Uno sguardo su ventotto voci italiane (di ieri e di oggi) che saltano il fosso dell’arte detta assurdamente “al femminile” per dar vita a progetti polimaterici, a opere sconfinanti, a apparecchiature la cui plasticità registra l’esistente utilizzando tutti gli strumenti tecnologici attuali. Si tratta infatti di un focus su artiste di grande spessore, su personalità dirompenti, su professioniste eccezionali la cui sensibilità, la cui ricerca e il cui potere magnetico va al di là della semplicistica etichetta “di genere”.

ABAMC-3-325x217Mediante un dialogo transgenerazionale tra dieci nomi storici dell’arte (Carla Accardi, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Betty Danon, Maria Lai, Ketty La Rocca, Patrizia Molinari, Verita Monselles, Elisa Montessori, Suzanne Santoro) e diciotto brillanti figure di più recente generazione (Sabina Alessi, Elena Bellantoni, Veronica Bisesti, Federica D’Ambrosio, Federica Di Carlo, Mariana Ferrato, Rossella Ghezzi, Claudia Giannuli, Isabella Leandri, Annalisa Macagnino, Grace Menach, Teresa Marasca, Marina Mentoni, Deborah Napolitano, Maria Elisabetta Novello, Francesca Pasquali, Chiara Passa, Annarita Scivittaro), la mostra restituisce ambienti fluidi, legati da una vivace versatilità che è in grado di porre mano a linguaggi differenti per raccontare i luoghi della vita, per indicare l’inquieta via d’accesso alla comprensione di un mondo che si presenta, oggi più che mai, come assieme babelico e caotico, come revival neoeclettico di pastiches stilistici, come vistoso sintomo della profonda crisi dell’essere umano contemporaneo. Le ventotto artiste selezionate (provenienti dal mondo della poesia, della letteratura, della performance, della pittura, della scultura, della videoarte e da altri saperi) restituiscono infatti un clima teso a divaricare lo spazio del singolo orizzonte verbale per favorire un cannibalismo lessicologico mediante il quale resistere al terrore, combattere le avversità, costruire l’isola (forse felice) del presente.

(in basso le foto di Fabio Falcioni)

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Paola Taddei e Rossella Ghezzi

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Da destra Matteo Catani, Paola Taddei e Rossella Ghezzi

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