Uno degli affreschi emersi
È in sicurezza la chiesa di Santa Maria a Vallinfante, nel comune di Castelsantangelo. Sventrata dalle scosse sismiche del 2016, è stata oggetto dell’intervento congiunto della Soprintendenza e dell’Unità di crisi ed è oggi debitamente assicurata e riconfinata al perimetro ed in copertura. Con una novità del tutto speciale, i lavori per il recupero della struttura hanno svelato un piccolo tesoro. Si tratta di dipinti pregevoli, databili all’inizio del XV secolo ed emersi dopo il distacco delle scialbature delle pareti nella cappella e sotto la tela dell’altare maggiore di epoca barocca, quindi successiva.
Dal ritrovamento inatteso di un pezzo finora inedito di patrimonio storico-artistico prende vita la speranza di rinascita in un’area in cui distruzione e desolazione fanno ancora da padrone ma che è oggi in grado di ospitare nuovamente la maggior parte delle opere mobili che dalle macerie, per la necessaria protezione, erano state ricoverate alla Mole Vanvitelliana di Ancona ad opera del Nucleo di tutela dei carabinieri. Infatti, sono state ricollocate diverse porzioni degli altari lignei e le colonne tortili dell’altare maggiore a cui seguiranno anche le relative tele. La soluzione adottata, in via temporanea, è quella che consente la visibilità del patrimonio scoperto restando in sicurezza nell’antro della chiesa: da lì si possono apprezzare le porzioni più interessanti degli affreschi rinvenuti ed entrambi gli importanti altari lignei, tutti oggetto di accurati interventi di primo restauro. Si tratta di un risultato di assoluta rilevanza, anche sotto il profilo della coesione sociale, reso possibile grazie al contributo di chi ha collaborato portando la propria attenzione, grande professionalità e profonda passione. La squadra di specialisti che ha progettato e realizzato il recupero artistico e la messa in sicurezza è stata diretta da Simona Guida per la parte architettonica, da Pierluigi Moriconi per gli apparati decorativi, entrambi coadiuvati da Cristiano Zoppini, Sonia Melideo ed Annarita Ottaviani per la Soprintendenza, insieme a tutto il personale dell’Uccr.
Le opere recuperate
L’esterno della chiesa in sicurezza
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