Sciolto il nodo sul contributo di autonoma sistemazione: gli sfollati che vivono in container, roulotte o case mobili continueranno a riceverlo. A dirlo la Protezione civile, dopo la risposta dell’avvocatura generale dello Stato che ha spazzato via il dubbio sollevato inizialmente dall’interpretazione degli uffici regionali. L’avvocatura non ha ritenuto sussistere disposizioni per le quali «tale beneficio economico (cas) debba cessare laddove i soggetti beneficiari del medesimo conseguano una sistemazione temporanea, ed evidentemente emergenziale (roulottes, container e case amovibili), utilizzando il contributo ad essi riconosciuto». Il problema era nato da una comunicazione tra alcuni uffici comunali e regionali, per cui non era chiaro se chi viveva in container, roulotte o altre situazioni d’emergenza, avesse ancora diritto a ricevere il cas o meno. Da qui lo stop, in alcuni Comuni del cratere, dei bonifici. Mentre in altri, come Camporotondo, il sindaco aveva deciso di ignorare l’interpretazione e di erogare il contributo in ogni caso.
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la maggioranza della pubblica amministrazione interessata ha interpretato al contrario un ovvietà – si chiamano i soliti idioti, ricordo che c’era anche una trasmissione che rappresentava bene le difficoltà interpretative di tante persone alle dipendenze della p.a. italiana. non riescono a contestualizzare una norma si chiama analfabetismo funzionale.