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Paolo Ricci nella bufera,
Ribustini: «Cda bypassato
Dubbi sulla legittimità del bando»

CIVITANOVA - Dopo le dimissioni di Maria Gioia Squadroni, un altro componente del consiglio di amministrazione dell'azienda interviene in merito al concorso cui ha partecipato, classificandosi al quinto posto, la moglie del sindaco Ciarapica. «I verbali di assemblea dopo il 21 novembre 2017 non rispecchiano la volontà dello stesso organo collegiale»

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Il consigliere del cda Paolo Ricci Alessia Ribustini

 

di Laura Boccanera

Verbali del Paolo Ricci non sottoscritti dal cda, anche il consigliere Ribustini dà manforte alla dimissionaria Maria Gioia Squadroni, «consiglio di amministrazione bypassato e privato di ogni legittima potestà decisionale». Dopo la voce dell’avvocato Squadroni e le sue dimissioni dal cda dell’azienda controllata del Comune un’altra consigliera, questa volta in quota alla minoranza, Alessia Ribustini, lamenta scarsa trasparenza nella procedura per la redazione del bando per la selezione pubblica di collaboratore amministrativo al quale ha partecipato anche la moglie del sindaco e pone dubbi circa la validità stessa del bando sulla base della legge Madia sulle assunzioni. La Ribustini comunica che rimarrà nel cda per un’azione di controllo e al tempo stesso annuncia di riservarsi la possibilità di ulteriori verifiche su quanto accaduto interpellando anche altre sedi rispetto a quelle interne alla pubblica amministrazione. Due in particolare le discrepanze che hanno allarmato la Ribustini: da un lato il difetto di forma con i verbali non firmati e sottoscritti e dall’altra una discrepanza tra la figura ricercata e il bando uscito. «Esprimo solidarietà al consigliere Maria Gioia Squadroni, in conseguenza dell’operato dell’Asp Paolo Ricci, che si è sempre adoperata nell’interesse dell’azienda anche attraverso al propria professione di avvocato in maniera assolutamente gratuita – sottolinea la Ribustini – io però ho intenzione di continuare a rivestire il mio ruolo di consigliere, proprio per poter essere sempre presente ed attiva nel rispetto della correttezza, legalità e trasparenza». La Ribustini poi fornisce la ricostruzione di quanto accaduto: «la documentazione fornita dall’azienda su richiesta della sottoscritta fa sorgere più che fondati dubbi circa la regolarità dell’operato dell’azienda stessa – sottolinea – infatti tutti i verbali di assemblea del Cda successivi al 21 novembre 2017 non risultano sottoscritti neppure in bozza, ma ancor di più non rispecchiano la volontà dello stesso organo collegiale. In data 21 novembre 2017 il punto 7 dell’ordine del giorno sottolinea che, “attualmente, il servizio di accettazione dell’ente non ha più una persona dedicata esclusivamente all’accoglienza. Ciò causa un ritorno negativo dell’immagine dell’ente nei confronti dell’utenza; sarebbe quindi necessario indire una selezione, tramite la Paolo Ricci servizi srl per assumere, per individuare una persona cui affidare il servizio citato. Il Cda concorda sulla necessità di inserire una persona dedicata all’accoglienza dell’utenza”. Quindi dall’esame della documentazione fornita in bozza e non sottoscritta dal membri del Cda, risulta una discrepanza tra le presunte determinazioni dell’organo collegiale e quelle riportate nel “Bando di selezione per assunzione di un collaboratore amministrativo. In pratica risulta indetto per un profilo professionale differente a quello di un soggetto dedicato esclusivamente all’accoglienza. Ma, addirittura, il  bando individua i “criteri per la individuazione per la nomina della commissione di selezione” già prima della seduta collegiale del Paolo Ricci del 31 gennaio 2018, ove sono effettivamente stati individuati. In conclusione il cda della Paolo Ricci è stato di fatto bypassato e privato di ogni legittima potestà decisionale». Infine la consigliera pone dubbi e la possibilità di verificare nelle sedi opportune la validità del bando per l’assunzione in rapporto alla legge 175/2016, dove all’articolo 25 è imposto alle società a controllo pubblico di non procedere ad assunzioni fino al 30 giugno 2018, se non attingendo agli elenchi di mobilità.

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