Al centro, il colonnello Michele Roberti e il maggiore Enzo Marinelli
di Laura Boccanera
(Foto di Federico De Marco)
Viveva nell’appartamento della compagna, una ballerina romena, e aveva trasformato l’abitazione nel suo nascondiglio-bunker: con porta blindata e telecamere su ogni lato. Lì si era rifugiato dal 18 gennaio un tunisino di 28 anni dopo essere sfuggito alla Finanza che gli aveva trovato in auto 3 chili di eroina. Così e con due documenti falsi che lo davano per francese, l’uomo cercava di sfuggire alla giustizia. I carabinieri lo hanno arrestato ieri nel corso di un blitz, nonostante il tentativo dell’uomo di fuggire dalla casa. In manette è finita anche la compagna. Mistero sul ritrovamento della pistola che l’uomo ha gettato nella fuga, una calibro 9 con matricola abrasa e in uso alle forze di polizia. Dal caricatore mancano 7 colpi.
La pistola e la droga sequestrate
A fornire informazioni sull’operazione questa mattina nella caserma di via Carnia c’erano il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Michele Roberti, il comandante della Compagnia di Civitanova, il maggiore Enzo Marinelli e il comandante del nucleo operativo e radiomobile, il tenente Mario Giannella. L’operazione è scattata ieri pomeriggio attorno alle 16,30. I militari avuta notizia di un uomo ricercato che viveva a Civitanova hanno tentato di entrare e fare un blitz all’interno dell’appartamento, un’abitazione bunker con porta blindata e telecamere su tutti e quattro i lati. Il ventottenne alla vista delle forze dell’ordine ha tentato la fuga uscendo da una porta finestra, ma i carabinieri avevano circondato la casa all’esterno e hanno avuto successo: un militare infatti lo ha bloccato durante la fuga. Ne è nata una colluttazione e il carabiniere ha riportato leggere escoriazioni al volto e contusioni alla spalla. L’uomo aveva con sé aveva uno zainetto all’interno del quale c’era una pistola con matricola abrasa, una beretta calibro 9 modello 92/FS molto potente in uso alle forze di polizia che ora sarà inviata al Ris di Roma per capire la provenienza e per verificare se sia stata utilizzata in occasione di alcuni reati. Assieme c’erano anche due caricatori e 23 colpi. All’interno dell’abitazione i militari invece hanno rinvenuto sul davanzale due involucri nascosti all’interno di un barattolo di riso contenenti 200 grammi di cocaina pura, immessi sul mercato avrebbero prodotto un guadagno per decine di migliaia di euro. Il ventottenne, A. K., tunisino è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine: a suo carico era pendente il decreto di fermo di indiziato di delitto per il reato di spaccio emesso dalla Procura di Fermo il 18 gennaio. In quella data infatti era stato fermato alla guida di un’autovettura dalla guardia di finanza di Ascoli al casello dell’A14 a Civitanova, ma è riuscito a sfuggire al controllo e a scappare. All’interno dell’auto le Fiamme gialle avevano poi rinvenuto nascosti nel sedile del conducente 3 involucri da un chilo ciascuno di eroina. Il tunisino aveva con sé anche due documenti falsi di nazionalità francese: è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione possesso di arma clandestina, uso di atti falsi validi per l’espatrio e detenzione di sostanze stupefacenti in concorso. Mentre la donna, M. S. E. è stata arrestata per detenzione di stupefacenti in concorso e condotta in carcere a Pesaro.
(servizio aggiornato alle 15.16)
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Mi fa piacere che il tunisino e la rumena si siano integrati e hanno cercato subito lavoro…bravi!
Arredamento urbano? La ballerina, artista? Chissà se daranno i domiciliari per Kg di droga. Poveri, incensurati? Allora, obbligo di firma e via. Dovranno pure mangiare, i due poverini.
Rimango basito ogni volta che leggo di persone cosi libere di delinquere…!