di Mauro Giustozzi
(foto di Fabio Falcioni)
L’Area Vasta 3 cala il tris dei primari nella giornata che segna la presentazione della nuova pianta organica che ora passerà al vaglio prima dell’Asur e poi della Regione. Mentre l’ospedale unico alla Pieve resta in stand-by, in attesa entro fine mese, del responso delle indagini geologiche che si stanno effettuando sui terreni.
Da sinistra Mario Luzi e Alessandro Maccioni
E’ la giornata dei primari. Da quello di cardiologia, Mario Luzi, 54 anni, originario di Roma ma proveniente dall’ospedale Torrette di Ancona dopo una lunga attività svolta in precedenza in Lombardia. A quelli per così dire scontati, visto che erano gli unici in corsa per quel posto: per Terapia del dolore, Luigi Filippo Nardi, e per Gastroenterologia Giuseppe Feliciangeli che saranno ufficializzati in queste ore. Mario Luzi invierà in questi giorni la disdetta del suo contratto all’ospedale anconetano ed entrerà nel pieno delle sue funzioni a Macerata solamente dal primo settembre prossimo. «Sono pronto a calarmi in questa nuova realtà che ho fortemente voluto –le prime parole del neo primario- ed avere al mio fianco collaborazioni importanti, come quella del collega Moreno Cecconi a Civitanova che ho già conosciuto e con cui ho avuto modo di lavorare molto positivamente. Così come con Umberto Berrettini responsabile della cardiologia di Camerino, sarà uno dei punti fermi del mio mandato. Vado a coprire un tassello che era rimasto vuoto in un ospedale in crescita come quello di Macerata e di questo ne sento la responsabilità. Sono tre i campi su cui vorrei puntare. Il primo è legato alla cardiopatia ischemica grave, in parole più semplice tutto ciò che è collegato all’infarto. Un altro settore della cardiologia che mi preme seguire con attenzione sarà quello dello scompenso cardiaco avanzato ed infine la fibrillazione atriale, un genere di aritmia che viene riscontrata molto di frequente. Qui mi è stato riferito che c’è già un bel gruppo di lavoro che ha voglia di crescere ed io darò a tutti la possibilità di farlo».
Da destra Alessandro Maccioni, Mario Luzi e Claudio Palpacelli
Alessandro Maccioni ha poi incentrato il cuore della conferenza stampa sulla presentazione della nuova pianta organica dell’Area vasta 3 che è stata approvata dai vertici della sanità maceratese. Presenta numeri importanti, in crescita sia nel settore dei medici ospedalieri che aumenteranno di 41 unità, che nel personale del comparto (infermieri, oss, tecnici) che vedrà l’assunzione di 220 nuovi dipendenti. Questo indipendentemente dal turn over tra pensionamenti, dimissioni o spostamenti verso altre Asur di dipendenti che verrà sostituito numericamente con ulteriore personale.
Questi i numeri della nuova pianta organica dell’Av3: 611 i dirigenti medici e 67 primari. Rispetto alle attuali forze ci sarà un aumento di 41 medici ospedalieri. I dirigenti amministrativi sono in numero di 28 unità. Per quello che riguarda il comparto sanitario sono 3.014 dipendenti, con un incremento di 220 unità che saranno assunte in Av3. Sul fronte dell’ospedale unico della Pieve entro fine mese saranno consegnati i report delle indagini geologiche sui terreni dei privati che la ditta incaricata sta effettuando. In caso di esito positivo si potrà poi procedere con gli step già previsti dal cronoprogramma dell’opera. Tra i prossimi appuntamenti previsti nell’ambito dell’Area vasta 3 c’è quello del 7 maggio quando verrà consegnato all’ospedale di Macerata il secondo angiografo donato dalla Fondazione Carima che consentirà di utilizzare anche la seconda sala di emodinamica. Sempre a Macerata, inoltre, presto verrà installata una mammografia di ultimissima generazione in grado di diagnosticare con estrema precisione il punto dove poi effettuare l’intervento chirurgico. Il 9 maggio all’ospedale di Civitanova sarà inaugurata la bio-banca per il criocongelamento delle cellule staminali, mentre il 25 maggio a Recanati taglio del nastro dell’ambulatorio cardiometabolico già in funzione. Entro maggio a Tolentino saranno inaugurati anche gli ambulatori e la diagnostica che hanno trovato posto nell’ex farmacia, in attesa del progetto per abbattimento e ricostruzione dell’ospedale danneggiato dal sisma.
Da sinistra Massimo Palazzo e Moreno Cecconi
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Diminuite gli ospedali, tramutati in ospizi, pardon in ospedali di comunità e aumentate i medici. C’e qualcosa che non mi torna. Non sento parlare di pronto soccorsi e né di letti in più, oramai proprio all’osso. Aumenterete almeno le lettighe lungo i corridoi del pronto soccorso di Civitanova e in tutte le sue incavature, passaggi segreti, strettoie varie? So che a Macerata il problema è stato risolto, è possibile rivolgersi al pronto soccorso anche su appuntamento per evitare la fila. Gli OSS, per chi l’ha capito in tempo, sarà il lavoro del futuro visto l’aumento delle persone anziane e i luoghi a loro dedicati. Ma ammesso che convenga diventare vecchi per passare la giornata seduti su una sedia a rotelle, chiusi in un grosso pannolone, sarebbe anche opportuno per chi gradisce avere l’opportunità di diventarlo..vecchio. Siamo sulla strada giusta? 41 medici per altrettanti ambulatori? Mi sembra un numero scarso per evitare i mesi di attesa per esami importanti che servono per le diagnosi. Almeno una volta i medici di famiglia, grazie all’esperienza, si prendevano la responsabilità di fare una diagnosi ma forse oggi non basta più, ci ammaliamo sempre più spesso di tumori, cardiopatie, pneumopatie ecc. da fumo, inquinamento, cibo e solo esami specifici sanno dirci, quando arriva il turno di farli, a che punto siamo arrivati. Certo chi paga lo sa prima ma questo non consoli. Significa avere qualche probabilità in più di passare il resto della vita in carozzella.
Claudio non ti vedo soddisfatto o e’ solo una mia impressione?